
La cedolare secca, ricordiamo, èuna nuova forma di tassazione del reddito proveniente dalla locazione di immobili ad uso abitativo e della quale i proprietari di immobili concessi in locazione possono usufruire a partire da quest’anno.

La cedolare secca, ricordiamo, èuna nuova forma di tassazione del reddito proveniente dalla locazione di immobili ad uso abitativo e della quale i proprietari di immobili concessi in locazione possono usufruire a partire da quest’anno.

Nello stesso decreto èstato anche spiegato che la decisione di prorogare i termini previsti per gli adempimenti tributari deriva dalla necessità di fornire pi๠tempo alla luce della recente introduzione della cedolare secca, il cui adempimento impegna sia i contribuenti, sia i produttori di software e gli intermediari.

In questo modo, dunque, èpossibile riuscire a ridurre l’importo che deve essere pagato anche mediante la riduzione dell’ammontare di reddito su cui vengono applicati gli scaglioni Irpef. Di seguito un elenco delle spese detraibili e deducibili e delle relative condizioni.

Anche dal punto di vista della forma èpossibile scegliere tra varie soluzioni, utilizzando un modulo ritenuta d’acconto strutturato in tabella oppure redatto in forma discorsiva.

Il secondo, invece, èil modello telematico Siria (Servizio Internet per la Registrazione dei contratti relativi a Immobili adibiti ad Abitazione) tramite il quale èpossibile scegliere di optare per la cedolare secca e al tempo stesso registrare il contratto di affitto online.


I paesi che rientrano nella black list e in relazione ai quali vige l’obbligo di comunicazione delle operazioni sono quelli individuati dal decreto del Ministro delle Finanze del 4 maggio 1999, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 del 10/5/1999.

L’aliquota del 20% scende al 19% nel caso in caso di contratto di locazione a canone concordato, tuttavia èbene precisare che i proprietari di immobili che scelgono di optare per la cedolare secca non possono attuare alcuna modifica all’importo del canone di locazione per tutta la durata del contratto, compresa la variazione Istat.

Nel caso in esame, in particolare, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate e ha rigettato la sentenza pronunciata dalla Commissione Tributaria che, in considerazione della buona fede del soggetto, aveva accolto il ricorso di una contribuente esonerando la stessa da ogni obbligo fiscale per la fattispecie in esame, evidenziando l’obbligo primario del datore di lavoro.

Tale dichiarazione viene redatta in forma libera e deve contenere i dati del sostituto d’imposta e del lavoratore percipiente, la natura del compenso, il totale delle somme corrisposte e delle ritenute operate e versate. Per effettuare tale dichiarazione puಠessere utilizzato il modello certificazione ritenuta d’acconto.

In questo caso i termini previsti per la presentazione della dichiarazione sono gli stessi, ossia entro il 30 giugno se la dichiarazione viene presentata in forma cartacea o entro il 30 settembre se la dichiarazione viene presentata per via telematica. Anche per i versamenti (che ovviamente riguardano solo il saldo e non anche gli acconti 2011) vanno rispettati i termini ordinari, ovvero il 16 giugno oppure il 18 luglio con un incremento dello 0,40%.

In questo caso, tuttavia, gli scaglioni Irpef previsti variano non solo a seconda del reddito ma anche a seconda dell’età del pensionato, a tal fine occorre infatti distinguere tra i pensionati con meno di 75 anni e i pensionati con pi๠di 75 anni.

Con la stessa risoluzione l’Agenzia ha anche chiarito che la documentazione fornita a seguito di tale richiesta non èun certificato, in quanto non certifica stati, qualità o fatti del soggetto a cui si riferisce ma attesta solo la corrispondenza tra le informazioni del richiedente e le informazioni contenute nelle banche dati dell’Agenzia.

La prima opzione offerta al contribuente consiste nella possibilità di dedurre l’importo versato per la donazione dal proprio reddito in misura non superiore al 10% del reddito dichiarato e nella misura massima di 70.000 euro l’anno.

Alla luce della possibilità di optare per questa nuova tassazione, dunque, i proprietari di immobili in locazione si chiedono quando conviene optare per la cedolare secca sugli affitti.