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Impugnazione del licenziamento, la sentenza della Corte di Cassazione

 Impugnazione del licenziamento da parte del lavoratore: èla sentenza n. 20006/2017 della Corte di Cassazione a segnare un precedente in merito. In sostanza se il lavoratore in seguito al licenziamento, firma il verbale di conciliazione con l’azienda, accetta automaticamente che sia conclusa la materia del contendere e al tempo stesso il gesto annulla anche una eventuale sentenza che era già  stata emessa precedentemente al verbale poi firmato.

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La sentenza della Cassazione ha preso in esame il ricorso di un lavoratore che aveva  già  impugnato il licenziamento imposto dal datore di lavoro, ma che era stato accolto subito dalla sentenza di primo grado e che aveva già  previsto la reintegrazione del posto di lavoro.

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Licenziamento lavoratore che registra i colleghi

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Nuova sentenza della Corte di Cassazione in tema di lavoro. I togati della sezione lavoro si sono espressi per mezzo della sentenza n. 26143 lo scorso 21 novembre 2013 e hanno dichiarato legittimo il provvedimento di licenziamento di un lavoratore che ha registrato le conversazioni dei colleghi a loro insaputa. Nulla vale il fatto che tali registrazioni fossero state effettuate per provare una situazione di mobbing all’interno della stessa azienda.

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Illegittimo licenziamento lavoratore in malattia che svolge altra attività 

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Una nuova sentenza della Corte di Cassazione regola un caso inerente il tema del mondo del lavoro. In particolare gli Ermellini questa volta si sono dovuti pronunciare sul caso di un lavoratore che durante una malattia svolge un lavoro presso un congiunto. Il caso riguarda infatti un lavoratore che dichiarandosi in malattia presso la propria azienda aveva prestato servizio presso l’attività  di un congiunto.

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Reato dichiarazione fraudolenta busta paga falsa

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Nuova sentenza della Corte di Cassazione che questa volta si èoccupata di buste paga e di dichiarazioni fraudolente. I giudici della Terza Sezione penale della Corte di Cassazione hanno infatti emesso la sentenza numero 36900 lo scorso 9 settembre che nel dettaglio si èoccupata delle false buste paga, ritenendo che una dichiarazione falsa integra il reato di dichiarazione fraudolenta attraverso altri artifici.

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Obbligo rimborso spese lavaggio divisa

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La Corte di Cassazione si èpronunciata a fine agosto su un tema molto particolare, ma che farà  da giurisprudenza per altri casi che potranno verificarsi nel mondo del lavoro. La Suprema Corte ha infatti stabilito tramite la sentenza numero 19579 dello scorso 26 agosto 2013, che il lavoratore ha il diritto di venire rimborsato per le spese di lavaggio della divisa da lavoro.

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Presentazione istanza rimborso Irap

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Giungono delle delucidazione per quanto concerne il rimborso Irap. L’imposta sulle attività  produttive dovrà  prima essere versata e poi potrà  essere richiesta la restituzione entro 48 mesi dal versamento. E’ questo ciಠche conferma la Corte di Cassazione. In pratica prima si procede al versamento e poi si ha titolo a richiedere il rimborso, se ne abbiamo diritto.

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Inidoneità  al lavoro e licenziamento per giusta causa

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Nel caso in cui il lavoratore si riveli non idoneo a ricoprire il ruolo che gli èstato assegnato, il datore di lavoro èlegittimato a procedere con un licenziamento per giusta causa.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12561 del 22 maggio 2013, con la quale èstatp rigettato il ricorso presentato da un dirigente psicologo, licenziato per giusta causa dal suo datore di lavoro in quanto non in grado di eseguire correttamente le proprie mansioni e di relazionarsi con gli altri colleghi, tanto da arrivare ad ostacolare il lavoro altrui.

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Tassazione canone di locazione non pagato

Germany Launches 2011 Census

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 11158 del 10 maggio 2013 ènuovamente intervenuta sul tema della tassazione degli immobili locati, affermando che il reddito imponibile degli immobili affittati èquello risultante dal contratto, essendo irrilevante la concreta percezione del canone da parte dell’inquilino.

Ciಠa fronte di quanto stabilito dall’articolo 26 del Tuir, secondo il quale i redditi derivanti da contratti di locazione di immobili ad uso abitativo, se non percepiti, non concorrono a formare il reddito dal momento della conclusione del procedimento giurisdizionale di convalida di sfratto per morosità  del conduttore.

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Rapporto di lavoro diverso da quello pattuito nel contratto

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Qualora il rapporto di lavoro assuma in concreto una natura diversa da quella pattuita dalle parti, il giudice puಠrilevare l’esistenza di una fattispecie diversa rispetto a quella indicata nel contratto sulla base di circostanze di fatto e sulla base della comune esperienza.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12572 del 22 Maggio 2013, con la quale èstato rigettato il ricorso presantato da una casa di cura avverso il provvedimento di condanna emesso dal giudice di merito, che dopo aver inquadrato il rapporto di lavoro esistente tra medico e struttura sanitaria come subordinato, ha previsto a carico dell’ente l’obbligo di versare a favore del lavoratore somme consistenti a titolo di differenza retributiva.

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Minacce tra colleghi e licenziamento

licenziamento

La punibilità  di un lavoratore dipendente in sede penale a fronte della commissione da parte di quest’ultimo di un reato non puಠessere posta a sostegno di un licenziamento disciplinare, in quanto occorre effettuare una valutazione autonoma e indipendente sulla idoneità  del fatto a integrare gli estremi di un licenziamento per giusta causa o di un licenziamento per giustificato motivo.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12232 del 20 maggio 2013, con la quale èstato giudicato il caso di un licenziamento disciplinare intimato ad un lavoratore colpevole di aver minacciato un suo collega in occasione di una lite verbale.

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Variazione del domicilio fiscale e prevalenza sulla residenza

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La Corte di Cassazione con la sentenza n. 11170 del 10 maggio 2013 ha affermato che il domicilio fiscale prevale sulla residenza anagrafica anche nel caso in cui la sua variazione sia stata indicata ai fini del versamento di un’imposta diversa da quella oggetto dell’accertamento.

Nella sentenza in esame, in particolare, la Suprema Corte ha giudicato il caso di una contribuente che ha impugnato l’avviso di accertamento emesso ai fini Irpef per l’anno 1998 in quanto a suo dire nullo per difetto di competenza territoriale dell’ufficio dell’Agenzia delle Entrate di Vasto.

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Trasferimento illegittimo del lavoratore e risarcimento danni

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Il trasferimento del lavoratore ad altra sede o unità  produttiva deve essere giustificato da comprovate ragioni tecniche, organizzative e produttive. In caso contrario, il lavoratore ha diritto al risarcimento del danno patrimoniale e non patrimoniale subito a causa di tale trasferimento.

Riguardo al risarcimento del danno non patrimoniale, la Corte di Cassazione èintervenuta di recente con la sentenza n. 11527 del 14 maggio 2013, con la quale èstato respinto il ricorso presentato da un lavoratore contro la sentenza della Corte d’Appello, che a sua volta aveva ha respinto la richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale subito a causa del trasferimento.

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