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Impugnazione del licenziamento, la sentenza della Corte di Cassazione

 Impugnazione del licenziamento da parte del lavoratore: èla sentenza n. 20006/2017 della Corte di Cassazione a segnare un precedente in merito. In sostanza se il lavoratore in seguito al licenziamento, firma il verbale di conciliazione con l’azienda, accetta automaticamente che sia conclusa la materia del contendere e al tempo stesso il gesto annulla anche una eventuale sentenza che era già  stata emessa precedentemente al verbale poi firmato.

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La sentenza della Cassazione ha preso in esame il ricorso di un lavoratore che aveva  già  impugnato il licenziamento imposto dal datore di lavoro, ma che era stato accolto subito dalla sentenza di primo grado e che aveva già  previsto la reintegrazione del posto di lavoro.

Il Tribunale di Napoli per le assunzioni dei supplenti oltre i 36 mesi

Il Tribunale di Napoli entrerà  nella storia dopo la sentenza sulla stabilizzazione dei precari della Scuola. Accogliendo una pronuncia della Corte di Giustizia Europea, i porporati partenopei hanno stabilito che i supplenti che hanno avuto contratti che si sono protratti oltri 36 mesi, devono essere stabilizzati, quindi assunti. 

Nuove sanzioni contro la Russia da parte dell’Unione Europea

Arriva per la Russia il secondo capitolo delle sanzioni da parte dell’ Unione Europea dopo quelle comminate nel mese scorso. Sono state infatti pubblicate nelle ultime ore sulla Gazzetta Ufficiale europea altre sanzioni per Mosca che non rispetta le richieste relative alle tensioni in Ucraina.

Foto | Giorgio Cosulich/Getty Images News/Getty Images

Licenziamento lavoratore che registra i colleghi

Foto | Giorgio Cosulich/Getty Images News/Getty Images

Nuova sentenza della Corte di Cassazione in tema di lavoro. I togati della sezione lavoro si sono espressi per mezzo della sentenza n. 26143 lo scorso 21 novembre 2013 e hanno dichiarato legittimo il provvedimento di licenziamento di un lavoratore che ha registrato le conversazioni dei colleghi a loro insaputa. Nulla vale il fatto che tali registrazioni fossero state effettuate per provare una situazione di mobbing all’interno della stessa azienda.