Una nostra utente ci ha posto un quesito sui tempi per il pagamento del TFR da parte del datore di lavoro. I tempi sono definiti dall’INPS: ecco qual èla procedura per il pagamento della liquidazione e la circolare dell’Istituto che puಠfornire maggiori delucidazioni.Â
liquidazione
Erogazione TFR trattamento fine rapporto legge di stabilità 2014
La legge di stabilità 2014 ha previsto un allungamento dei tempi per ottenere la quota del TFR che èdi diritto del lavoratore. Ci vorranno quindi pi๠settimane per ottenere la quota inerente il trattamento di fine rapporto; tutto dipenderà dall’importo spettante in caso di cessazione dell’attività lavorativa.
Lettera di sollecito pagamento TFR
Il TFR deve essere corrisposto al lavoratore al momento della cessazione del rapporto di lavoro e comunque non entro il termine stabilito da Contratto Collettivo Nazionale di riferimento.
Anticipo del TFR
Per calcolare in maniera approssimativa l’ammontare del TFR basta moltiplicare l’importo dell’ultima mensilità ricevuta per gli anni di lavoro già prestati.
Liquidazione delle imprese individuali
La conseguenza pi๠rilevante èche tutti i beni dell’attività ancora in essere alla data di cessazione vanno autofatturati, poichè passano di proprietà dal soggetto inteso come imprenditore al medesimo soggetto in qualità di privato cittadino.
Scioglimento e liquidazione della Snc
La Snc si scioglie quando si verifica una delle seguenti cause: l’oggetto sociale èconseguito (per esempio, la Snc era nata per costruire un’opera edilizia ormai terminata) oppure diviene impossibile conseguirlo; la durata del contratto sociale ètrascorsa e non si èprovveduto alla sua proroga, nemmeno tacita; la società èfallita; il Governo o altra autorità ha imposto lo scioglimento; i soci sono divenuti uno solo (per morte, recesso o esclusione degli altri, o perchè ha acquistato le loro quote) ed entro sei mesi non sono ritornati in numero plurale; i soci stessi hanno deliberato lo scioglimento; si èverificata un’altra causa stabilita a suo tempo nell’atto costitutivo.
Recesso del socio di SNC e liquidazione della quota
Nessun socio di una Snc, dunque, puಠin linea di principio lasciare la società al suo destino e ritirarsi da un giorno all’altro.
Questo, perà², a meno che non sia lo stesso atto costitutivo a non prevedere diversamente e a lasciare, dunque, che il singolo socio possa recedere in presenza di determinate situazioni o magari anche senza motivo (recesso convenzionale).
Obblighi e diritti patrimoniali dei soci di SNC
Si ricorda che, in assenza di previsioni precise, ogni socio èobbligato in parti uguali e che i beni conferiti, divenendo di proprietà della società , non sono pi๠utilizzabili in proprio dal conferente (salvo diversi accordi).
Quanto ai diritti che discendono dallo status di socio, distinguiamo quelli patrimoniali da quelli amministrativi.
Concordato preventivo: attività dopo omologazione
Da quel momento in poi, l’imprenditore à¨, infatti, assolutamente libero di porre in essere tutti gli atti necessari per portare a termine il piano di risanamento.
Questo significa, in particolare, che non occorre pi๠l’autorizzazione del giudice delegato per compiere atti di straordinaria amministrazione e, nel complesso, che gode di ogni diritto di gestire la sua azienda, come un imprenditore qualsiasi, includendo il diritto di rappresentarla processualmente.
Società di comodo: casi di disapplicazione
Occorre premettere che la legge prevede cinque casi di disapplicazione. In tutte le ipotesi rimanenti, la società puಠpresentare un’istanza di interpello per chiedere la disapplicazione della normativa sulle società di comodo, secondo la procedura che descriveremo nel prossimo articolo.
Portabilità nella previdenza integrativa
Che la scelta sia stata espressa o che siano intervenute le norme d’ufficio, in tutti i casi èpossibile cambiare successivamente idea.
Liquidazione e imposte indirette
Il periodo d’imposta, infatti, non èassolutamente spezzato a metà nel periodo di avvio della liquidazione ma continuerà a coincidere con l’anno solare, cosଠcome le annualità successive fino all’ultima.
Restano fermi, dunque, gli obblighi annuali di dichiarazione IVA e di comunicazione dati senza alcuna particolarità .
Liquidazione e imposte dirette (III)
Un primo tema èquello delle perdite che dovessero presentarsi.
Le perdite preesistenti possono essere impiegate a ridimensionare l’imponibile del maxiperiodo di liquidazione secondo le regole tradizionali. Le perdite che invece sorgono all’interno delle varie frazioni del maxiperiodo sono compensabili solo all’interno del calcolo definitivo e non nei calcoli provvisori dei periodi intermedi.
Liquidazione e imposte dirette (II)
Nell’esempio proposto nell’articolo precedente, il secondo troncone dell’anno d’avvio della liquidazione (20 aprile – 31 dicembre), insieme agli anni successivi fino alla data di chiusura della liquidazione, fissata con la cancellazione dal Registro delle Imprese, costituisce dunque un unico, grande periodo d’imposta.
Liquidazione e imposte dirette (I)
Le regole stabilite per l’imposta sui redditi sono sostanzialmente comuni ai soggetti IRPEF e IRES. Innanzitutto ènecessario individuare la data d’inizio della liquidazione: secondo la legge, per i soggetti IRES essa ècostituita dalla data del verificarsi della causa estintiva, mentre per i soggetti IRPEF si prende in considerazione la data indicata nella dichiarazione IVA di variazione dati comunicata all’Agenzia delle Entrate.