Cosa sono le procedure concorsuali

In presenza di uno stato di crisi di un’impresa, connotata da requisiti individuati di volta in volta dal legislatore, l’ordinamento prevede la possibilità  di ricorrere alle cosiddette procedure concorsuali, mediante le quali si procede, con l’intervento dell’autorità  giudiziaria, alla liquidazione del patrimonio dell’imprenditore e alla successiva soddisfazione dei creditori.

In altre parole, dunque, si attua una drastica riduzione dell’autonomia imprenditoriale mediante la sottrazione all’imprenditore della disponibilità  dei beni e la contemporanea nomina di un organo con funzioni di controllo sull’attività  stessa.

Norme per risanamenti aziendali

La legge 122/2010 ha introdotto alcune modifiche alla legge fallimentare. Lo scopo, in linea con altre importanti modifiche normative approvate negli ultimi anni, èquello di favorire il ricorso a soluzioni stragiudiziali che evitino, finchè possibile, il trauma del fallimento, passando attraverso accordi di ristrutturazione dei debiti e/o piani di concordato preventivo.

Per favorire queste soluzioni, il legislatore, come detto, ha apportato alcune modifiche, in tema di prededucibilità  dei crediti e di reati fallimentari.

Chiusura, annullamento e risoluzione del concordato preventivo

Salvo ostacoli imprevisti, l’imprenditore o chi per lui porta a termine il piano di risanamento: la crisi sarà  stata superata e l’imprenditore potrà  riprendere la sua attività  normale; il tribunale dichiarerà  conclusa la procedura e ciಠsarà  trascritto sul registro delle imprese e ovunque sia necessario.
Va notato che, nell’ipotesi di liquidazione dei beni aziendali, l’ovvia conclusione sarà  la fine dell’attività  d’impresa. Va anche detto che, se nel piano di risanamento non èspressamente prevista la cessione dei beni ai creditori secondo la formula “pro solvendo”, vale automaticamente la formula “pro soluto”.

Concordato preventivo: attività  dopo omologazione

Una volta che l’istanza di concordato preventivo ha superato positivamente il vaglio dei creditori e ha ottenuto l’omologazione del tribunale, non ci sono altri scogli da affrontare.

Da quel momento in poi, l’imprenditore à¨, infatti, assolutamente libero di porre in essere tutti gli atti necessari per portare a termine il piano di risanamento.

Questo significa, in particolare, che non occorre pi๠l’autorizzazione del giudice delegato per compiere atti di straordinaria amministrazione e, nel complesso, che gode di ogni diritto di gestire la sua azienda, come un imprenditore qualsiasi, includendo il diritto di rappresentarla processualmente.

Concordato preventivo: giudizio di omologazione

Nell’articolo precedente, si sono descritti i meccanismi di raggiungimento del consenso nell’adunanza dei creditori. C’ perಠancora il caso pi๠complesso di cui riferire: quello in cui il piano di risanamento preveda la suddivisione dei creditori in classi, cui conseguano trattamenti differenziati (alla classe A il 100% di soddisfazione, alla classe B il 70% eccetera).

In questo caso ènecessario che sia consenziente la maggioranza dei creditori (calcolata non per numero bensଠper entità  dei crediti) all’interno di ogni singola classe: se questo non avviene, subentra il fallimento.