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Paradisi fiscali, la lista nera si allunga

Paradisi fiscali: la lista nera dei paesi considerati dei veri e propri paradisi per gli evasori si allunga. 

L’Ecofin ha approvato l’aggiunta di altre 10 nazioni considerate fra le mete predilette dagli evasori. 

Sono invece altri 34 i Paesi che restano ancora “monitorati”. 

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Oltre alle Samoa americane, Guam, Samoa, Trinidad e Tobago e le Isole Vergini, si aggiungono altri cinque paesi come riportato dal’Ecofin: si tratta di Aruba, Barbados, Belize, le Bermuda, Dominica, Fiji, Isole Marshall, Oman, Emirati Arabi e Vanuatu.

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Paradisi fiscali, la lista nera dell’Unione Europea

Sono 17 i Paesi che fanno parte della lista nera dei paradisi fiscali stilata da Ecofin che nonostante mesi di dialogo con l’Unione Europea sembrano non aver cambiato nulla in materia di legislazione fiscale e continuano ad essere poco collaborativi.

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Sale invece a 47, il numero dei Paesi in zona grigia che si sono impegnati a cambiare la loro legislazione fiscale dopo il colloquio con l’Europa e fra questi ci sarebbero Samoa e Samoa americane, Bahrain, Barbados, Grenada, Guam, Corea del Nord, Macao, isole Marshall, Mongolia, Namibia, Palau, Panama, Santa Lucia, Trinidad e Tobago, Tunisia, Emirati Arabi, ma anche Svizzera e Bermuda. 

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Black List 2017, l’elenco aggiornato

Tassazione bassissima e scarsa disponibilità  allo scambio di informazioni con altri Paesi sono le caratteristiche di quelli che vengono definiti paradisi fiscali: dotati di fiscalità  privilegiata vengono inclusi all’interno di quella che viene chiamata Black List.

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Se l’elenco èstato aggiornato l’ultima volta nel 2002 da un Decreto del Ministero delle Finanze, èanche vero che la Legge di Stabilità  2016 ha di fatto cancellato i commi relativi all’obbligo di comunicazione delle operazioni effettuate fra il nostro Paese e le aziende domiciliate in paesi della Black List. 

Insomma esiste una lista, ma non l’obbligo di comunicazione ragion per cui la black list diventa praticamente inutile all’atto pratico anche se la lista della Black List resta formalmente in vigore.

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Tutti i soggetti che esercitano attività  di impresa, siano essi società  di capitali, società  di persone, ditte individuali, stabili organizzazioni o enti non commerciali con reddito d’impresa, hanno l’obbligo di comunicare all’Agenzia delle Entrate tutte le operazioni economiche effettuate con soggetti residenti in paesi a fiscalità  privilegiata, puntualmente indicati nella cosiddetta black list contenuta nel decreto del Ministro delle Finanze del 4 maggio 1999 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 107 del 10/5/1999) e successivamente modificata con il decreto emesso il 27 luglio 2010.

San Marino avvia scambio di informazioni fiscali

I dati societari e finanziari di natura fiscale contenuti nell’archivio che per anni ha rappresentato la fortuna di San Marino, ben presto non saranno pi๠inaccessibili. Anche San Marino, infatti, ha avviato i primi interventi di adeguamento agli standard internazionali in materia di trasparenza e condivisione delle informazioni con le altre amministrazioni fiscali nel rispetto degli accordi internazionali in vigore.

Il primo passo èstato quello di affidare all’Ufficio centrale di collegamento il compito di mantenere i contatti con le autorità  straniere competenti al fine di avviare una collaborazione amministrativa.