Ormai lo sappiamo: il calcio sta vivendo tempi bui per forze di causa maggiore. Da circa 2 anni i tifosi di quasi tutte le pi๠prestigiose squadre di club hanno visto il loro sport preferito soffrire perchè mancano i soldi per far quadrare il bilancio, e dunque per acquistare giocatori importanti.
La crisi? Evidentemente si fa sentire perchè per la prima volta in 5 anniil turismo italiano scende.
Tra i mesi di giugno e agosto sono attese 205 milioni di presenze, per un totale di quasi 2 milioni in meno rispetto all’estate 2018 e con una flessione dello 0,9%. àˆ quanto emerge dalle previsioni elaborate da Cst per Assoturismo Confesercenti per dell’approfondimento dedicato dall’associazione di imprese al tema della legge delega al governo in materia di turismo.
Ammontano a quasi 534 miliardi di euro i passivi che le famiglie italiane hanno con le banche e gli istituti: insomma le famiglie sono sempre pi๠indebitate come rileva l’Ufficio studi della Cgia.Â
Le cifre riferito al 31 dicembre 2017 confermano che le famiglie italiane sono indebitate per un importo medio pari a 20.549 euro e l’andamento èin continua crescita.
La Cgia spiega che il debito èaumentato di 40,6 miliardi di euro (+8,2%) confermando che gli istituti di credito sono tornati a prestare i soldi alle famiglie italiane e l’eventuale aumento dell’Iva potrebbe danneggiare ulteriormente la situazione economica delle famiglie soprattutto nelle zone pi๠decentrate.Â
Il 2018 si apre all’insegna degli aumenti in tanti diversi settore, dalle bollette della luce ai pedaggi autostradali: di certo: le stime poi, sono presto fatte.
Secondo l’Osservatorio nazionale Federconsumatori l’aumento per ogni famiglia si attesterebbe intorno ai 1.000 euro all’anno, mentre secondo l’Adusbef gli aumenti annuali ammonterebbero a 952 euro annui.
Di certo gli aumenti ci sono, ed ecco una lista dei pi๠vistosi.Â
Si amplia laplatea del Rei, il reddito di inclusione introdotto pochi mesi dal Governo come uscito strumento della lotta alla povertà in effettiva sostituzione del Sia a partire dal 1 gennaio 2018: entro il 2018 il numero delle 490mila famiglie che hanno diritto al Rei passerà a a un massimo di 650.000 famiglie e tutto grazie allo stanziamento aggiuntivo inserito nella manovra che vede l’incremento di 300 milioni in pi๠rispetto agli iniziali 1,7 miliardi di euro previsti.
Nel corso del 2019 saranno incrementati altri 700 milioni e nel 2020 altri 900 milioni.Â
Pi๠lusso e pi๠attenzione alla qualità , ma vanno gi๠le spese per alcol, fumo e preservativi al contrario dei consumi di antidepressivi e di armi che salgono. Questa èla fotografia del carrello della spesa redatto dal Rapporto Coop per il 2017 che analizza l’economia del Belpaese confermando che, molto lentamente, anche l’Italia comincia a uscire dalla crisi puntando su maggiori consumi.
E nonostante la crisi non sia solo un ricordo lontano, sembra che le cose in Italia stiano pian piano cambiando: i consumi sono in ripresa (+3% gli alimentari nella grande distribuzione nel primo semestre), ma èchiaro che gli Italiani tornano a essere pi๠attenti alla qualità deiprodotti che vengono acquistati.
àˆ ufficiale: il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il decreto legislativo che introduce il reddito di inclusione (Rei) che va a sostituire il vecchio Sia, sostegno all’inclusione attiva.
La nuova misura, annunciata qualche mese fa, si rivolge a circa 400 mila famiglie che corrispondonoa circa 1,8 milioni di persone.
L’importo Rei puಠcorrispondere al massimo all’importo dell’assegno sociale per gli over 65 senza reddito e puಠarrivare al massimo a 485 euro al mese.
L’importo perಠdipenderà dal numero dei componenti della famiglia e dalla precisa situazione familiare e reddituale.
Artigiani e piccoli commercianti continuano a restare in ginocchio: nel corso degli ultimi 8 anni sono stati perse quasi 158.000 imprese attive tra botteghe e piccoli negozi di vicinato. Questi i dati riportati dalla Cgia che specifica come di queste, oltre 145.000 operavano nell’artigianato, poco pi๠di12.000 nel piccolo commercio: la chiusura ha causato la perdita di lavoro per 400.000 addetti.
E i dati degli ultimi 12 mesi non sono affatto confortanti visto che il numero delle imprese attive nell’artigianato e nel commercio al dettaglio èsceso ulteriormente di 25.604 unità (-1,2 per cento).
àˆ allarme povertà in Italia e sempre pi๠cittadini se ne rendono conto. Sale infatti all’11,9% il numero delle famiglie italiane che nel 2016 si ètrovata nelle condizioni di “grave deprivazione materialeâ€.
A confermarlo sono i dati dell’Istat riportati dal direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, Roberto Monducci, nell’audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera.Â
L’Italia continua a perdere pezzi: dopo la fuga dei giovani neo laureati, giovani e studenti, adesso èfuga di over 40. Se i giovani neo laureati spesso si trovano costretti a scegliere di trasferirsi all’estero non avendo possibilità lavorative in Italia, sembra che il fenomeno adesso riguardi sempre pi๠da vicino anche gli over 40.
Rimasti senza lavoro o per rimettersi in gioco e garantire un futuro migliore alla famiglia, scelgono di inviare il cv fuori dall’Italia mettendosi in gioco per cambiare vita.Â
Il tasso di disoccupazione a febbraio scende all’11,5%, ma ènettamente in calo anche chi si mette alla ricerca di lavoro. Questo èquanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall’Istat.
Scende il tasso di disoccupazione giovanile che torna ai livelli del 2012 pari al 35,2%, ma se la disoccupazione scende non si registra neppure un aumento degli occupati che continua ad essere stabile come lo scorso gennaio.Â
Gli occupati a febbraio sono cresciuti di 8.000 unità rispetto a gennaio e di 294.000 unità rispetto al mese di febbraio 2016: gli occupati totali arrivano a quota 22.862.000.Â
Domani sarà un giorno epico tra quelli da scrivere nel libro della lotta alla povertà . O almeno èquesto quello che si evince da un comunicato di Confesercenti che vi presentiamo di seguito.Â
I dati diffusi relativi al PIL dimostrano che questo prodotto interno lordo èinsufficiente a rendere sostanziosa la ripresa economica. Ecco allora qual èla situazione denunciata da Federconsumatori.Â
Agosto èil mese delle ferie dei VIP e chi non ha i soldi – i famosi poveri di cui parla Renzi – resta a casa? Non proprio! àˆ vero che c’èchi non si èmesso in viaggio non tanto per una questione economica ma per paura del terrorismo e c’èanche chi a tutti questi allarmi proprio non vuole crederci.Â
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