
Il problema riguarda certamente il calcio, che peraltro gode comunque di buona salute, data la sua immensa popolarità nel nostro Paese. Ma concerne soprattutto gli altri sport, in cui il calo d’interesse delle aziende ètangibile.


Potrebbe perfino trattarsi di un effetto collaterale della crisi globale, che ha costretto molti impianti a chiudere i battenti o a ridimensionare l’attività , e quindi, paradossalmente, la crisi almeno una conseguenza positiva l’ha causata.

Un dato trainato principalmente dagli ordinativi provenienti dall’estero: rispetto al maggio 2009, gli ordini provenienti da clienti stranieri sono cresciuti addirittura del 49,2%. E anche per il fatturato non ci si puಠproprio lamentare: in maggio la crescita su base annua èstata del 12,5%.

Secondo l’analisi del ministro, infatti, i cittadini che oggi hanno pi๠di sessantacinque anni sono il 20% della popolazione, ma supereranno il 33% entro i prossimi quarant’anni. Inevitabile, quindi, che la percentuale dei non autosufficienti sia destinata a crescere progressivamente, sebbene già oggi lo stato dei conti pubblici sia in affanno. Circa l’1,13% del prodotto interno lordo, infatti, èimpiegato in questo settore.


Alcune settimane fa si paventಠil rischio di una situazione dei conti pubblici simile a quella greca, ipotesi fortunatamente smentita, ma rimane il fatto che la repubblica magiara non lascia dormire tranquilli gli investitori.
Gli scopi sono due: da un lato, mettere in campo un inedito meccanismo fiscale (i compensi sono pagati all’ospedale e da questi girati al medico) che impedisce prestazioni in nero; dall’altro, favorire una riduzione dei tempi di attesa per le visite.

A sostegno di questi discorsi e a sfatare il dubbio che si tratti di semplici chiacchiere da bar intervengono alcune statistiche di cui ha dato recentemente conto il quotidiano “La Repubblicaâ€.

I risultati dell’indagine, denominata molto semplicemente “Gli immobili in Italiaâ€, sono stati presentati in una recente conferenza tenutasi a Roma.

In sintesi, in cambio di un’imposta sostitutiva (con aliquota oscillante fra il 5 e il 7%), coloro che avevano esportato e/o detenevano attività di ogni tipo all’estero non dichiarate, hanno potuto rimettersi in regola rimpatriando o regolarizzando le stesse.

Non ètuttavia consentito girare assegni di importo superiore ad una certa soglia. Tale soglia, fissata precedentemente a 12.500 euro, èstata abbassata a 5.000 euro dalla recente manovra finanziaria, che èdivenuta operativa il 31 maggio scorso.

A dire il vero, la crisi internazionale ha colpito duramente i traffici marittimi da e verso i porti dell’Unione Europea, calati nel 2009 di oltre l’otto percento, ma si confida in una prossima ripresa.

Ci ha pensato l’osservatorio Ires a fare qualche studio sulla questione e a trasportare la questione dalle frasi generiche ad un’analisi pi๠approfondita.

Tuttavia, rivela l’ISTAT, che ha condotto l’indagine, in realtà a costituire la soglia di quegli oltre quattrocentomila nuovi disoccupati vengono a ricadere due fenomeni molto diversi: il crollo verticale degli occupati di nazionalità italiana (-530.000) e la crescita senza sosta dei nuovi occupati di origine estera (+102.000).