Nel corso del 2009 gli infortuni sul lavoro si sono ridotti di numero..

Potrebbe perfino trattarsi di un effetto collaterale della crisi globale, che ha costretto molti impianti a chiudere i battenti o a ridimensionare l’attività, e quindi, paradossalmente, la crisi almeno una conseguenza positiva l’ha causata.
Ma ciò non va enfatizzato: come sottolineano gli esperti, l’aspetto più importante è costituito dalla prevenzione, dai controlli e dalle sanzioni, anche per effetto delle ultime modifiche legislative in materia.
Del resto, un progressivo calo dei sinistri è ormai una tendenza costante da parecchi anni: dal 2002 al 2009 la diminuzione è stata del 20,4%.
Andando a dare un’occhiata ai numeri dell’ultimo anno, nel 2009 gli infortuni sul luogo di lavoro e “in itinere” sono stati complessivamente 790.000, contro gli 875.000 dell’anno precedente (-9,7%); concentrando l’attenzione sugli incidenti mortali, questi sono calati del 6,3% (1.050 contro 1.120). I cali più significativi si sono verificati proprio là dove i sinistri sono solitamente più numerosi, ossia nelle aziende manifatturiere e nei cantieri edili.
Secondo le statistiche, è dal lontano 1993 che non si registravano miglioramenti analoghi; l’area geografica che ha registrato le migliori performance è il Nord-Est del Paese.
Da notare, in chiusura, il commento del ministro Maurizio Sacconi, secondo il quale l’Italia è ormai al di sotto delle medie comunitarie. C’è ancora molta strada da fare per migliorare la situazione, ma nel complesso “non siamo il Paese peggiore al mondo”.
Fonte: Il Sole 24 Ore