Mercatone Uno, fallimento e licenziamento dei lavoratori 

L’azienda Mercatone Uno èfallita o meglio èfallita Shernon Holding, la società  che gestiva punti vendita di Mercatone Uno: lo rende noto la Filcams-Cgil di Reggio Emilia con una nota in seguito ai negozi chiusi da stamane da Nord a Sud in tutta Italia.

La Shernon Holding aveva acquisito 55 punti vendita dello storico marchio, nato a Imola nel bolognese a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, lo scorso anno per poi finire in amministrazione straordinaria. Nella giornata di ieri èarrivata la dichiarazione di fallimento dal tribunale di Milano. E i lavoratori hanno appreso della chiusura dei negozi solo via Facebook. 

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Pubblico impiego, quali sono i motivi del licenziamento

I motivi del licenziamento dal pubblico impiego? Li rende noti il Ministero della Pubblica Amministrazione, attraverso la pubblicazione della tabella riepilogativa sulle sanzioni gravi, in seguito al primo anno di applicazione delle regole Madia.  

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I dati confermano che nel corso del 2017 sono stati 324 i dipendenti statali licenziati, un numero comunque inferiore rispetto all’anno precedente.  Quali sono le reali cause dei licenziamenti? I dati confermano che al primo posto ci sono le assenze ingiustificate dal posto di lavoro (per il 31% con un incremento dei licenziamenti dei furbetti del cartellino, in pratica di chi striscia il badge e se ne va). Seguono le false attestazioni di presenza (per il 17%, che ha visto l’introduzione della flagranza per cui scatta l’iter accelerato che prevede l’allontanamento entro 48 ore e il licenziamento entro 30 giorni.

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Impugnazione del licenziamento, la sentenza della Corte di Cassazione

 Impugnazione del licenziamento da parte del lavoratore: èla sentenza n. 20006/2017 della Corte di Cassazione a segnare un precedente in merito. In sostanza se il lavoratore in seguito al licenziamento, firma il verbale di conciliazione con l’azienda, accetta automaticamente che sia conclusa la materia del contendere e al tempo stesso il gesto annulla anche una eventuale sentenza che era già  stata emessa precedentemente al verbale poi firmato.

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La sentenza della Cassazione ha preso in esame il ricorso di un lavoratore che aveva  già  impugnato il licenziamento imposto dal datore di lavoro, ma che era stato accolto subito dalla sentenza di primo grado e che aveva già  previsto la reintegrazione del posto di lavoro.

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Licenziamenti, il decalogo sugli statali

Quando scatta il licenziamento disciplinare per gli statali? Il decreto Madia dovrebbe entrare in vigore da metà  febbraio 2017, ma intanto si parla già  del decalogo sulle situazioni allerta che presenta dieci situazioni tipo che mettono a rischio il posto di lavoro degli statali.

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In attesa di notizie certe, sembra che il decreto confermerà  il licenziamento sprint di 30 giorni per il furbetto del cartellino, ma che dovrebbe essere esteso anche ad altre forme illecite di comportamento. 

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Foto | Marty Melville/Getty Images News/Getty Images

Licenziamento e conciliazione nel Jobs Act, i punti critici

Chi stipula un nuovo contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, come previsto dal Jobs Act, deve fare i conti con le modifiche introdotte per l’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori e quindi con le nuove regole su licenziamento illegittimo e possibilità  di conciliazione. Entriamo nei dettagli del licenziamento evidenziando alcuni punti critici della normativa. 

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Il licenziamento per giustificato motivo oggettivo è sempre valido

L’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori èprevisto anche in Germania

In questi ultimi giorni la discussione politica italiana si èconcentrata in particolar modo sull’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, ovvero quell’articolo da sempre presente all’interno dello statuto che impone una serie di garanzie e tutele nei confronti di tutti quei lavoratori che vengono licenziati senza giusta casa. Per questi lavoratori, infatti, una volta che sia stato appurato che il licenziamento èavvenuto senza giusta motivazione, il giudice puಠprevedere il reintegro sul posto di lavoro. 

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Foto | Giorgio Cosulich/Getty Images News/Getty Images

Licenziamento lavoratore che registra i colleghi

Foto | Giorgio Cosulich/Getty Images News/Getty Images

Nuova sentenza della Corte di Cassazione in tema di lavoro. I togati della sezione lavoro si sono espressi per mezzo della sentenza n. 26143 lo scorso 21 novembre 2013 e hanno dichiarato legittimo il provvedimento di licenziamento di un lavoratore che ha registrato le conversazioni dei colleghi a loro insaputa. Nulla vale il fatto che tali registrazioni fossero state effettuate per provare una situazione di mobbing all’interno della stessa azienda.

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Preavviso contratto metalmeccanici

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In caso di lavoro con contratto a tempo indeterminato èprevista una precisa procedura da seguire per  comunicare all’azienda le proprie dimissioni volontarie oppure nel caso in cui l’azienda stessa intenda comunicare il licenziamento del lavoratore. Il primo step consiste nella realizzazione di una lettera firmata che deve essere successivamente consegnata alla controparte completa di firma autografa. Deve essere inoltre concesso il periodo di preavviso all’altra parte.

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Inidoneità  al lavoro e licenziamento per giusta causa

Prime Minister David Cameron Visits Cancer Research UK's Cambridge Research Institute

Nel caso in cui il lavoratore si riveli non idoneo a ricoprire il ruolo che gli èstato assegnato, il datore di lavoro èlegittimato a procedere con un licenziamento per giusta causa.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 12561 del 22 maggio 2013, con la quale èstatp rigettato il ricorso presentato da un dirigente psicologo, licenziato per giusta causa dal suo datore di lavoro in quanto non in grado di eseguire correttamente le proprie mansioni e di relazionarsi con gli altri colleghi, tanto da arrivare ad ostacolare il lavoro altrui.

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