Assunzioni disoccupati incentivate

Stop all’ASPI per lavoratori sospesi

Il direttore dell’INPS ha spiegato in un recente messaggio che l’indennità  di disoccupazione per i lavoratori sospesi, introdotta dalla legge Fornero, non sarà  pi๠erogata a partire dal 24 settembre 2015. Ecco la comunicazione ufficiale e la platea dei destinatari. 

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Liquidazione AsPi indennità  di disoccupazione

INPS

L’Inps ha fornito una serie di chiarimenti sulla liquidazione della nuova indennità  di disoccupazione denominata Aspi. La nuova assicurazione sociale per l’impiego, introdotta con la riforma Fornero del lavoro, èin vigore dal 1 gennaio 2013 rappresenta una nuova tipologia di indennità  o sussidio di disoccupazione, in vigore dal 1 gennaio 2013, per effetto della riforma del lavoro.

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Foto | STR/AFP/Getty Images

Obbligo dichiarazione disoccupazione per Aspi

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Le ultime novità  della riforma Fornero sul lavoro annunciano l’obbligo da parte del lavoratore di dichiarare il proprio stato di disoccupazione al Centro per l’Impiego e di provvedere anche a rilasciare una dichiarazione di immediata disponibilità  a lavorare. Questi sono due passaggi necessari per poter ottenere l’indennità  di disoccupazione, ovvero l’Aspi o la mini Aspi a seconda dei casi.

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Anticipo Aspi e mini Aspi lavoro autonomo

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La circolare n. 145 dell’Inps pubblicata lo scorso 9 ottobre ha fornito una serie di istruzioni operative relative alla facoltà  di ciascun lavoratore disoccupato di richiedere l’indennità  di disoccupazione Aspi o mini Aspi. La stessa circolare ha anche chiarito tutte le operazioni da effettuare per richiedere  la  liquidazione  anticipata in un’unica soluzione degli  importi che sono inerenti il trattamento e che non sono ancora stati percepiti.

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Aumento quota Aspi per chi assume

lavoro

Continuano i lavori parlamentari per migliorare i bonus assunzioni nel decreto occupazione. Gli emendamenti sembra che riusciranno a resistere alla grandi lotte parlamentari tra le varie anime della composita maggioranza che sostiene il Governo Letta. Tra le principali proposte che andranno ad aiutare e sostenere l’aumento dell’occupazione, sia per i giovani, sia per gli over 35, sarà  quella inerente gli incentivi alle imprese.

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lavoro, disoccupati, imprese

Modifiche lavoro a voucher e impiego over 50

lavoro

Il Governo Letta ha speso gli ultimi principali provvedimenti della sua azione per incentivare l’occupazione giovanile ed il ricollocamento nel mondo del lavoro degli over 50 che hanno per l’impiego a causa della crisi economica. Molti sono i provvedimenti contenuti nel testo di legge. Il crollo dei consumi si riflette su occupazione e quindi sull’entrate delle tasse dello stato: infatti calano ancora gli introiti Iva.

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ASPI in vigore da gennaio 2013

Aspi in unica soluzione

ASPI in vigore da gennaio 2013

In questo articolo parleremo di Aspi, la nuova indennità  di disoccupazione introdotta dalla legge di riforma del lavoro Fornero e di mini Aspi, soprattutto in riferimento a chi voglia mettersi in proprio e quindi gettare le basi per un lavoro da autonomo, d’impresa o per chi intende associarsi in cooperativa.

Il tutto èstato pubblicato ufficialmente sulla Gazzetta ufficiale l’8 giugno scorso.

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Termine versamento contributo ASpI in caso di licenziamento

A partire dal 1° gennaio 2013, in virt๠di quanto previsto dalla riforma del lavoro targata Fornero, i datori di lavoro sono tenuti al versamento di un contributo ASpI in caso di interruzione di un contratto a tempo indeterminato.

Tale contributo deve essere versato solo nel caso in cui l’interruzione del rapporto di lavoro sia stata causata da un licenziamento, mentre al contrario non èdovuto alcun contributo in caso di dimissioni o di risoluzione consensuale del contratto.

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Contributo ASpI interruzione contratto a tempo indeterminato

L’Inps con la circolare n. 44 del 22 marzo scorso ha fornito alcuni chirimenti in merito al contributo ASpI (Assicurazione Sociale per l’Impiego) che i datori di lavoro sono chiamati a versare in caso di interruzione di un rapporto di lavoro a tempo indeterminato.

Al riguardo, in particolare, il comma 33 dell’art 2 della legge di riforma del mercato del lavoro (legge 92/2012) prevede che a partire dal 1° gennaio 2013 nei casi di interruzione di un contratto a tempo indeterminato per le causali che, a prescindere dalla sussistenza del requisito contributivo, darebbero diritto all’ASpI, il datore di lavoro deve versare una somma pari al 41% del massimale mensile di ASpI per ogni dodici mesi di anzianità  aziendale negli ultimi tre anni.

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Contributo licenziamento colf e badanti eliminato per le famiglie

I datori di lavoro privati che intendono procedere al licenziamento della colf, della badante, della baby-sitter o di altro lavoratore domestico non sono tenuti a versare un contributo pari al 50% dell’ASpI o della mini-ASpI spettante al dipendente. Nei loro confronti, infatti, non si applica la nuova norma targata Fornero in vigore a partire dal 1° gennaio 2013 e finalizzata a finanziare l’assicurazione sociale per l’impiego spettante ai lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà  e che sono in possesso di determinati requisiti assicurativi e contributivi.

A chiarirlo èstato il Ministero del Lavoro che, dopo aver consultato i suoi tecnici, ha affermato che il comma 31 dell’articolo 2 della legge 92/2012 si applica solo alle imprese e non anche alle famiglie.

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Ipotesi calcolo contributo ASpI e mini-ASpI colf e badanti

A partire dal 1° gennaio 2013 il datore di lavoro di colf, badanti e altri lavoratori domestici, al momento del licenziamento, anche per giusta causa, deve versare un contributo ASpI o mini-ASpI pari al 50% dell’importo spettante a lavoratore stesso.

Sebbene la norma, come già  anticipato sopra, sia entrata in vigore a partire dallo scorso gennaio, l’Inps ha rimandato a future determinazioni le modalità  di calcolo e versamento del contributo.

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