Calendario rivalutazione TFR 2013

Ad inizio anno l’Istat ha provveduto a rendere noto il calendario 2013 contenente l’indicazione dei giorni in cui saranno emessi i dati sui prezzi al consumo utili ai fini della determinazione dei coefficienti di rivalutazione del TFR.

Al riguardo ricordiamo che il coefficiente determinato di mese in mese sulla base delle variazioni del costo della vita rilevate dall’Istat serve a garantire ai lavoratori dipendenti un’adeguata rivalutazione della somma accantonata a titolo di TFR nel corso dell’anno in cui ha luogo l’interruzione in via definitiva del rapporto di lavoro.

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Coefficiente di rivalutazione TFR febbraio 2013

Il tasso di rivalutazione del trattamento di fine rapporto spettante ai lavoratori dipendenti in caso di interruzione del rapporto di lavoro a febbraio 2013 èstato fissato allo 0,265845%.

Tale coefficiente, ricordiamo, interessa i lavoratori che hanno sottoscritto un rapporto di lavoro subordinato per il quale èprevisto il diritto al TFR e che hanno interrotto in via definitiva lo svolgimento della prestazione lavorativa, per qualunque causa, nel periodo compreso tra il 15 gennaio e il 14 febbraio 2013.

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Controllare il pc del dipendente non èsempre consentito

Il Garante della privacy, intervenendo su un caso di licenziamento di un dipendente dopo che l’azienda aveva verificato il contenuto di alcuni file aventi carattere personale sul computer aziendale da questi utilizzato, ha affermato che il datore di lavor èlegittimato a controllare il pc del dipendete ma solo a determinate condizioni.

In particolare, il datore di lavoro puಠeffettuare dei controlli finalizzati a verificare l’effettivo adempimento della prestazione lavorativa e il corretto utilizzo degli strumenti di lavoro, ma rispettando la libertà  e la dignità  dei lavoratori.

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inps naspi

Modello variazione nucleo familiare Inps

Nel caso in cui durante il periodo di richiesta degli assegni familiari si verifichi una variazione della composizione del nucleo familiare, il lavoratore deve presentare al proprio datore di lavoro oppure all’ufficio Inps territorialmente competente apposito modulo (scaricabile tramite il link in fondo) opportunamente compilato in cui si comunica la variazione del nucleo familiare e i motivi che l’hanno determinata.

A tale modello in alcuni casi specifici devono essere allegati documenti da cui risulta la variazione. Ad esempio, qualora questa riguardi i figli equiparati di coniugi legalmente separati o divorziati, ènecessario allegare la dichiarazione di responsabilità  del richiedente e le relative sentenze.

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Come richiedere il congedo di paternità 

In via sperimentale per gli anni 2013-2015 i lavoratori padri di bambini nati durante il triennio potranno usufruire di un giorno di congedo di paternità  obbligatorio, che si va quindi ad aggiungere ai tre giorni di congedo di paternità  facoltativo già  previsti.

Per quanto riguarda il congedo obbligatorio, sebbene il datore di lavoro abbia l’obbligo di concederlo, esso viene riconosciuto al lavoratore solo dietro sua esplicita richiesta entro i primi cinque mesi di vita del bambino.

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maternità, cerfiticato di gravidanza

Fac-simile richiesta congedo di paternità  facoltativo

Il lavoratore dipendente che intende fruire, in aggiunta al giorno di congedo di paternità  obbligatorio, di uno o due giorni di congedo di paternità  facoltativo, deve inoltrare apposita comunicazione al datore di lavoro con un preavviso di almeno quindici giorni.

Il congedo facoltativo di paternità , ricordiamo, puಠessere fruito dal lavoratore padre nei cinque mesi successivi alla nascita del bambino in sostituzione del congedo obbligatorio spettante alla madre.

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Fac-simile richiesta congedo di paternità  obbligatorio

La riforma del lavoro (Legge 92/2012) ha introdotto anche in Italia il congedo di paternità  obbligatorio, seppure solo in via sperimentale per gli anni 2013-2015, al fine di sostenere la genitorialità , promuovendo una cultura di maggiore condivisione dei compiti di cura dei figli all’interno della coppia e per favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.

In virt๠dell’entrata in vigore della lagge, dunque, i lavoratori padri di bambini nati a partire dal 1° gennaio 2013 devono obbligatoriamente astenersi dallo svolgimento della prestazione lavorativa per un giorno entro i cinque mesi di vita del bambino.

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Sospensione ASpI per nuovo lavoro

Tra i presupposti per poter beneficiare dell’ASpI (Assicurazione Sociale per l’Impiego) figura lo stato di disoccupazione.

Ne deriva quindi che nel caso in cui durante il periodo coperto dall’indennità  il soggetto beneficiario venga assunto con un nuovo contratto di lavoro subordinato, l’ASpI viene automaticamente sospesa dall’Inps sulla base delle comunicazioni obbligatorie.

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Congedo di paternità  obbligatorio e facoltativo

La riforma del lavoro (Legge 92/2012) ha introdotto anche in Italia il congedo di paternità  obbligatorio, in virt๠del quale, per le nascite dal 1° gennaio 2013, i lavoratori dipendendi che hanno avuto un figlio devono obbligatoriamente astenersi dal lavoro per un giorno entro i cinque mesi dalla nascita del bambino.

Il congedo obbligatorio di un giorno si affianca al congedo facoltativo di due giorni. Il termine per la fruizione, anche in questo caso, èdi cinque mesi dalla nascita del bambino. Sia il congedo obbligatorio che quello facoltativo non possono essere frazionati a ore, quindi devono essere fruiti per un’intera giornata.

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ASpI spetta anche in caso di risoluzione consensuale

L’Assicurazione sociale per l’impiego (Aspi) èla nuova forma di sostegno economico introdotta dalla riforma del lavoro, destinata a sostituire a partire dal 1° gennaio 2013 la disoccupazione ordinaria non agricola, la disoccupazione speciale edile e in maniera graduale anche la mobilità  indennizzata.

Essa consiste in un’indennità  mensile spettante ai lavoratori subordianti che hanno perso il lavoro per cause indipendenti dalla loro volontà .

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Divieto di videosorveglianza dei dipendenti

Il Garante per la privacy ha sancito il divieto di sistemi di videosorveglianza in grado di captare anche le conversazioni dei dipendenti.

A fronte di tale divieto, dunque, una società  èstata costretta a spegnere un impianto posto in un call center e composto da quattro telecamere orientabili e dotate di zoom, di cui tre in grado di captare anche l’audio all’interno del locale dove erano collocate le postazioni dei dipendenti.

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Stretta sui permessi per disabili nella Legge di stabilità  2013

Tra le varie misure contenute nel testo della Legge di stabilità  per l’anno 2013, approvato questa notte dal Consiglio dei ministri, figura anche una stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 a favore del disabile o per la cura di parenti affetti da handicap.

In particolare, la nuova normativa prevede che i tre giorni al mese che spettano al lavoratore dipendente per l’assistenza di un parente disabile in determinati casi siano retribuiti non integralmente ma solo al 50%.

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Riposi per allattamento in caso di parto plurimo

L’art. 41 del Dlgs 151/2001 (“Testo unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e sostegno della maternità  e della paternità ) prevede che in caso di parto plurimo le ore di permesso spettanti alla madre e al padre debbano essere raddoppiate.

Questo significa quindi che alle madri lavoratrici che hanno avuto un parto gemellare spettano durante il primo anno di vita dei bambini quattro ore di permesso giornaliero, anzichè due. Nel caso in cui l’orario di lavoro non superi le sei ore, invece, le ore di permesso spettanti saranno due anzichè una.

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Fac-simile richiesta riposi per allattamento

In virt๠di quanto previsto dagli articoli 39 e seguenti del Dlgs 151/2001, durante il primo anno di vita del bambino i genitori hanno diritto ai riposi giornalieri per allattamento della madre o ai riposi giornalieri per allattamento del padre, a seconda del caso specifico.

La concessione di tali ore di riposo non èautomatica ma èsubordinata ad apposita richiesta del dipendente. Qualora sussistano i requisiti previsti dalla legge per il riconoscimento di tale diritto, il datore di lavoro èobbligato a concedere le ore di allattamento.

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Stipendio inferiore alla busta paga configura reato di estorsione

La Corte di Cassazione con la sentenza n° 31535 del 3 agosto 2012 ha stabilito la configurabilità  del reato di estorsione a carico del datore di lavoro che approfittandosi dell’attuale situazione del mercato del lavoro, caratterizzata da una prevalenza dell’offerta sulla domanda, obbliga i suoi dipendenti, sotto “minaccia” di licenziamento, ad accettare trattamenti retributivi non adeguati alle prestazioni effettuate, contrarie alle disposizioni di legge o dei contratti collettivi nazionali.

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