Richiamo lavoratore in ferie

Il datore di lavoro, qualora non possa farne a meno, ha il potere di richiamare il lavoratore che si trova in ferie e quindi di “obbligarlo” al tornare al lavoro, a prescindere dalla lontananza del posto in cui questi ha scelto di trascorrere le sue vacanze.

Senza dubbio si tratta di un’ipotesi alquanto remota e soprattutto che si verifica molto raramente, tuttavia ècontemplata e pertanto non si puಠnon tenerne conto.

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Sanzioni violazioni obbligo riposo settimanale

La normativa attuale prevede che ciascun lavoratore debba aver diritto ad un giorno di riposo ogni sette giorni, oppure a due giorni di riposo ogni 14 giorni in alcuni casi particolari.

In caso di violazione dell’obbligo di riposo settimanale il datore di lavoro incorre in un sanzione amministrativa da 100 a 750 euro. Tale sanzione va da 400 a 1.500 euro se la violazione si riferisce a pi๠di 5 lavoratori o se la violazione si èverificata in almeno tre periodi di riferimento e da 1.000 a 5.000 euro se la violazione si riferisce a pi๠di 10 lavoratori o si èverificata in almeno cinque periodi di riferimento.

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Fac-simile comunicazione ferie ai dipendenti

La legge prevede che ciascun lavoratore, al fine di reintegrare le energie psicofisiche usurate e di sviluppare relazioni personali, affettive, sociali e culturali, debba fruire ogni ogni anno di un determinato numero di giorni di ferie, generalmente indicato nel contratto collettivo nazionale di riferimento.

Per quanto riguarda il periodo in cui il lavoratore puಠfruire delle ferie maturate, questo viene generalmente concordato con il datore di lavoro, dal momento che bisogna tener conto sia delle esigenze aziendali sia di quelle del prestatore di lavoro.

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Novità  somministrazione di lavoro 2012

Al fine di adeguare le norme dell’ordinamento italiano relative alla somministrazione di lavoro alla direttiva CE 2008/104, lo scorso 22 marzo èstato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 24/2012, contenente appunto alcune modifiche riguardanti la disciplina del lavoro tramite agenzie interinali, che interessano quindi tutti i lavoratori sia a tempo determinato che a tempo indeterminato che dipendono da tali agenzie.

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Cosa prevede il nuovo articolo 18

L’accordo tra il Governo e le parti sociali sulla nuova versione dell’articolo 18 non c’è non ci sarà , ma ciಠnon impedirà  di andare avanti nella riferma.

E’ stato questo il messaggio pronunciato da Mario Monti a poche ore dalla chiusura del testo sulla riforma del lavoro, il cui contenuto èstato illustrato dal ministro Elsa Fornero, che ha di fatto confermato le indiscrezioni circolate nel corso degli ultimi giorni.

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Calcolo quattordicesima mensilità 

La quattordicesima mensilità , proprio come la tredicesima mensilità , èuna retribuzione che il lavoratore dipendente matura nel corso dei dodici mesi e percepisce una sola volta all’anno.

Trattandosi di un diritto riconosciuto al lavoratore non dalla legge ma da alcuni contratti collettivi nazionali, ne deriva che sono questi a determinare i tempi e le modalità  di erogazione. Nella maggior parte dei casi, tuttavia, la quattordicesima ha un ammontare uguale a uno stipendio mensile e viene erogata i primi giorni di luglio di ogni anno, in proporzione ai mesi effettivamente lavorati dal dipendente.

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Modello richiesta intervento Fondo di Garanzia TFR

Nel caso in cui il lavoratore a seguito della cessazione del rapporto di lavoro non abbia ricevuto il TFR a lui spettate a causa dell’insolvenza del datore di lavoro, puಠchiedere che la somma spettante a titolo di trattamento di fine rapporto gli venga elargita dal Fondo di Garanzia, appositamente istituito per garantire che il lavoratore riceva il TFR maturato anche nel caso in cui il datore di lavoro non sia nelle condizioni di corrispondere il pagamento della somma dovuta.

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Tredicesima mensilità  e cassa integrazione

La tredicesima mensilità  spetta anche ai lavoratori dipendenti interessati nel corso dell’anno di riferimento da un intervento di cassa integrazione.

In questi casi, in particolare, l’indennità  che viene corrisposta dall’Inps ècomprensiva anche della quota della tredicesima mensilità  spettante per le ore in cui il lavoratore èstato posto in CIG. Ne deriva quindi che in sede di calcolo della tredicesima mensilità  il datore di lavoro deve trattenere dall’intero ammontare spettante il numero di ore annue trascorse in cassa integrazione.

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Assegni familiari contratto part-time

Al lavoratore assunto con contratto a tempo parziale spettano gli stessi diritti riconosciuti al lavoratore a tempo pieno, l’unica differenza sta nell’entità  di tutti quei diritti strettamente legati alla durata della prestazione lavorativa e che, quindi, per il lavoratore part-time vengono ridotti in misura proporzionale alle ore lavorate.

Questo vale non solo per la retribuzione e, per alcune tipologie di part-time, per le ferie maturate durante l’anno, ma anche per gli assegni familiari.

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Modalità  rimborso spese e indennità  di trasferta dipendenti

Al lavoratore che viene inviato dal proprio datore di lavoro a svolgere la sua prestazione lavorativa fuori dal Comune in cui ha sede l’azienda viene generalmente riconosciuta un’indennità  di trasferta e/o un rimborso spese.

L’art. 51 del D.P.R. n. 917/1986 prevede tre diversi metodi di rimborso delle spese di trasferta per i dipendenti, ovvero: il rimborso forfettario, il rimborso misto ed il rimborso analitico.

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Quattordicesima mensilità 

La quattordicesima mensilità  puಠessere definita una retribuzione aggiuntiva, molto simile per caratteristiche alla tredicesima mensilità , che viene corrisposta ai lavoratori dipendenti il cui CCNL ne prevede l’erogazione.

Sia l’entità  che la data di pagamento della tredicesima viene stabilita dallo stesso contratto collettivo di riferimento, tuttavia in genere essa èpari ad una mensilità  e viene corrisposta al lavoratore i primi giorni di luglio.

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Permessi per malattia del bambino

L’art. 47 del Decreto Legislativo 151/2001 prevede la possibilità  per i genitori di astenersi facoltativamente dal lavoro in caso di malattia di un proprio figlio.

Il diritto spetta ad entrambi i genitori ma alternativamente, in altre parole non spetta contemporaneamente ad entrambi ma solo ad uno dei due per volta.

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Riposi giornalieri per allattamento del padre

Il diritto ai riposi giornalieri per allattamento, oltre che alla madre lavoratrice, spettano anche al padre lavoratore in determinati casi, ovvero: quando il figlio èaffidato solo al padre; in alternativa alla madre lavoratrice dipendente qualora questa decida di non usufruirne oppure quando questa non ne abbia diritto (ad esempio nel caso in cui sia una lavoratrice domestica); nel caso in cui la madre sia lavoratrice autonoma; nel caso in cui la madre sia casalinga; in caso di morte o di grave infermità  della madre, a prescindere dalla sua posizione lavorativa.

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Calcolo contributi figurativi

Per il calcolo dei contributi figurativi occorre far riferimento alla disciplina contenuta nell’art.8 della legge n.155 del 23 aprile 1981.

Tale norma, in particolare, stabilisce che il valore retributivo da considerare in relazione ai periodi riconosciuti figurativamente èdeterminato sulla base della media delle retribuzioni settimanali percepite in costanza di lavoro nell’anno solare in cui si collocano i periodi figurativi oppure, nell’anno di decorrenza della pensione, nel periodo compreso fino alla data di decorrenza della pensione stessa.

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Risarcimento danno non patrimoniale per demansionamento

L’art. 2103 del codice civile stabilisce l’illegittimità  del demansionamento affermando che il lavoratore non puಠessere adibito a mansioni di livello inferiore rispetto a quelle per le quali èstato assunto.

Nel caso in cui il datore di lavoro agisca in violazione di tale norma, dunque, il lavoratore èlegittimato ad intraprendere un’azione legale finalizzata ad ottenere un risarcimento del danno subito. Tale risarcimento, tuttavia, come stabilito dalla sentenza n. 19413 emessa dalla Corte di Cassazione in data 23 settembre 2011, puಠessere non solo di natura patrimoniale ma anche di natura non patrimoniale.

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