Diritto di scelta tra assegno di invalidità  e disoccupazione

La Corte Costituzionale con la sentenza n. 234 del 2011 ha dichiarato l’illegittimità  costituzionale dell’art. 6, comma 7, del D.L. 20 maggio 1993, n. 148 (convertito dalla L. 19 luglio 1993, n. 236) e dell’art. 1 della Legge n. 236 del 1993, nella parte in cui tali norme non prevedono la possibilità  di scelta per i lavoratori beneficiari di un assegno di invalidità  o della pensione di invalidità , nel caso in cui questi si trovino nelle condizioni di avere diritto anche ai trattamenti di disoccupazione.

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Calcolo contributi figurativi

Per il calcolo dei contributi figurativi occorre far riferimento alla disciplina contenuta nell’art.8 della legge n.155 del 23 aprile 1981.

Tale norma, in particolare, stabilisce che il valore retributivo da considerare in relazione ai periodi riconosciuti figurativamente èdeterminato sulla base della media delle retribuzioni settimanali percepite in costanza di lavoro nell’anno solare in cui si collocano i periodi figurativi oppure, nell’anno di decorrenza della pensione, nel periodo compreso fino alla data di decorrenza della pensione stessa.

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Richiesta e prescrizione assegni familiari arretrati

Gli assegni familiari altro non sono che contributi economici che vengono corrisposti periodicamente al lavoratore dipendente che ne abbia fatto esplicita richiesta e che risulti essere in possesso dei requisiti previsti dalla legge in termini di numero dei componenti del nucleo familiare e di reddito.

Il diritto del lavoratore agli assegni familiari si prescrive in cinque anni a partire dal primo giorno del mese successivo a quello a cui si riferisce l’assegno familiare spettante.

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Assegni familiari figli maggiorenni

Gli assegni familiari sono dei contributi a sostegno del reddito che spettano ai lavoratori con un nucleo familiare composto da pi๠persone e il cui reddito non sia superiore a determinate soglie prestabilite.

Oltre che in presenza di figli minorenni, gli assegni familiari spettano al lavoratore dipendente in possesso dei requisiti reddituali richiesti anche quando continuano a far parte del suo nucleo familiare uno o pi๠figli che hanno compiuto la maggiore età , anche se in questo caso la possibilità  di chiedere e di ottenere gli assegni familiari èsubordinata a determinate condizioni.

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Contributi figurativi donatori di sangue e di midollo osseo

I donatori di sangue e di midollo osseo hanno diritto ad astenersi dal lavoro rispettivamente per l’intera giornata in cui effettuano la donazione di sangue e per le giornate necessarie ad effettuare il prelievo di midollo osseo, nonchè per quelle successive alla donazione di midollo osseo e che, in base a quanto stabilito dal certificato rilasciato dal medico competente, sono necessarie a consentire al lavoratore di ripristinare il suo stato fisico.

Durante questi giornate di astensione dal lavoro al lavoratore viene corrisposta a carico dell’Inps la normale retribuzione che avrebbe ricevuto se avesse prestato normalmente la sua attività  lavorativa.

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Modello richiesta congedo matrimoniale

In caso di matrimonio sia i dipendenti pubblici che i dipendenti del settore privato hanno diritto al cosiddetto congedo matrimoniale, ossia ad un periodo di astensione dal lavoro della durata di 15 giorni comprensivo di sabato, domenica e delle altre festività  che cadono nel periodo.

Il lavoratore puಠchiedere di usufruire di tale permesso anche prima della data prevista, purchè questa sia compresa nel periodo di congedo. Se invece si intende usufruirne dopo la data del matrimonio ènecessario che tale congedo venga completato entro trenta giorni dalla celebrazione del matrimonio.

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Permessi retribuiti donatori di midollo osseo

Ai lavoratori dipendenti sia del settore pubblico che del settore privato la legge riconosce il diritto di usufruire di permessi retribuiti dall’ente previdenziale in caso di donazione del midollo osseo.

I permessi riguardano i giorni necessari per il prelievo finalizzato all’individuazione dei dati genetici, i prelievi necessari a verificare la compatibilità  con i pazienti in attesa di trapianto e l’accertamento dell’idoneità  alla donazione.

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Permessi per lutto e grave infermità 

Le legge 53/2000 riconosce a ciascun lavoratore il diritto ad ottenere un permesso retribuito della durata di tre giorni, esclusi i giorni festivi e i giorni non lavorati, in caso di decesso del coniuge, anche se separato, di parenti entro il secondo grado (padre, madre, figli, nonno, nonna, nipoti) e affini entro il primo grado (suocero, suocera, genero, nuora) o di un convivente componente della famiglia anagrafica.

I lavoratori possono fruire di questo permesso nei sette giorni successivi alla data del decesso, presentando al proprio datore di lavoro la documentazione necessaria per attestare la veridicità  dell’evento luttuoso e rendere valida la propria richiesta.

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Novità  collegato lavoro su congedi, aspettative e permessi

Il D.Lgs. n.119 del 18 luglio 2011, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 173 del 27 luglio, rientra nei decreti attuativi della Legge 183/2010, meglio conosciuta come collegato lavoro.

Le disposizioni contenute in quest’ultimo decreto, in particolare, riordinano la normativa in materia di congedi, aspettative e permessi, andando quindi a modificare alcune disposizioni contenute nel Testo unico sulla maternità  e paternità  (D.Lgs. 151/2001) e nella legge per l’assistenza alla persone con handicap (L. 104/1992).

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Sostituzione lavoratore in sciopero

In caso di sciopero èvidente che gli interessi del datore di lavoro e e quelli del lavoratore si vanno inevitabilmente a scontrare.

Da un lato, infatti, al lavoratore non puಠessere negata la facoltà  di esercitare il diritto di sciopero a lui riconosciuto nei casi e secondo le modalità  previste dalla legge, dall’altro tuttavia al datore di lavoro non puಠessere impedito di tutelare i propri interessi e di adoperarsi al fine di far si che i compiti svolti dal lavoratore in sciopero vengano portati a termine da altri dipendenti.

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Maturazione tredicesima mensilità 

La tredicesima mensilità  èuna mensilità  aggiuntiva riconosciuta ai lavoratori e introdotta in Italia nel 1937 come gratifica corrisposta in prossimità  del periodo natalizio dapprima solo lavoratori delle industrie e successivamente estesa a tutti gli operai e a tutti i lavoratori tramite il d.P.R. n.1070 del 1960.

La tredicesima mensilità  viene maturata di mese in mese, per cui risulta pari ad una mensilità  se il lavoratore ha lavoratore per un anno intero oppure, se non ha lavoratore per tutti i dodici mesi antecedenti al periodo natalizio, gli sarà  corrisposta una tredicesima mensilità  proporzionale ai mesi lavorati. A riguardo le frazioni di mese superiori a 15 giorni sono intese come mese intero.

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Diritto di assemblea dei lavoratori

Lo Statuto dei lavoratori all’art.2 riconosce il diritto dei lavoratori a riunirsi in assemblea all’interno dei luoghi di lavoro nel limite di 10 ore all’anno per ciascun singolo lavoratore, anche se tale limite puಠessere innalzato da specifiche disposizioni previste dal Contratto collettivo nazionale di riferimento.

Tali ore devono essere retribuite, quindi da questo punto di vista ècome se il lavoratore stesse svolgendo la propria attività  lavorativa. Durante la partecipazione alle riunioni, tuttavia, i lavoratori hanno l’obbligo di garantire la continuità  delle prestazioni lavorative indispensabili nelle unità  operative di appartenenza.

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Aspettativa non retribuita per motivi personali o di studio

La legge prevede che in determinati casi il lavoratore puಠchiedere al proprio datore di lavoro un periodo di aspettativa, la cui durata èstabilita dalla legge stessa e durante il quale non ha diritto alla retribuzione ma solo alla conservazione del posto di lavoro.

Le ipotesi in cui il lavoratore puಠchiedere un periodo di aspettativa non retribuita sono previste dalla Legge n.53 del 2000 e riguardano i congedi per eventi e cause particolari e i congedi per la formazione.

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Temperatura dell’ambiente di lavoro

La maggior parte della popolazione urbana passa il 70% circa della giornata all’interno di edifici chiusi per lavoro: in ospedali, uffici, aziende pubbliche e private.

E quindi le condizioni climatiche in un ambiente di lavoro rivestono la massima importanza, proprio in considerazione del fatto del notevole tempo trascorso al chiuso per svolgere ognuno la rispettiva attività  lavorativa.

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Domanda assegni familiari Inps

Gli assegni familiari sono dei contributi economici a sostegno del reddito dei lavoratori dipendenti, qualora questi abbiano un nucleo familiare composto da pi๠persone e i cui redditi risultano essere inferiori ad una determinata soglia.

Ai fini dell’ottenimento degli assegni familiari si considerano facenti parte del nucleo familiare: colui che richiede l’assegno; il coniuge non separato; i figli di età  inferiore ai 18 anni; i figli di età  compresa tra i 18 e i 21 anni, o di età  inferiore ai 26 anni in caso di nuclei familiari con pi๠di tre figli, purchèsiano studenti o apprendisti; i figli maggiorenni inabili; i fratelli, le sorelle e i nipoti del richiedente qualora abbiano un’età  inferiore ai 18 anni o superiore ai 18 anni ma inabili, orfani di entrambi i genitori e non aventi diritto alla pensione riconosciuta ai superstiti.

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