Mancata consegna certificazione ritenuta d’acconto

Entro il 28 febbraio di ogni anno i sostituti d’imposta che nel corso dell’anno di imposta precedente hanno corrisposto compensi a lavoratori autonomi e/o a professionisti oppure corrisposto provvigioni ad agenti e rappresentati di commercio sono obbligati a compilare e a consegnare a ciascuno di essi la certificazione delle ritenute d’acconto versate.

L’omesso o tardivo rilascio di tale certificazione, cosଠcome pure il rilascio di una certificazione con dati incompleti o non veritieri, èpunito con una sanzione amministrativa da 258 a 2.065 euro, ai sensi dell’art. 11, c. 1, lett. a) del D.Lgs. 471/1997.

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Tipologie di ritenuta d’acconto

La ritenuta d’acconto, in poche parole, èuna trattenuta che viene effettuata sulla somme percepite dal sostituto d’imposta, che a seconda del caso specifico puಠessere il datore di lavoro o il cliente.

Esistono diverse tipologie di ritenute d’acconto, tra queste la pi๠conosciuta èsenza dubbio la ritenuta d’acconto dei liberi professionisti. In questo caso si tratta di trattenute Irpef sui redditi di lavoro autonomo e che vengono applicate quando si svolge una prestazione occasionale oppure in caso di prestazione resa da un soggetto titolare di partita Iva.

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Ritenuta d’acconto contribuenti minimi

I soggetti che aderiscono al regime dei contribuenti minimi non sono tenuti a versare l’Irpef, l’Irap, l’Iva e le addizionali regionali, ma solo un’imposta sostitutiva del 20%, con possibilità  di dedurre dal reddito (che viene calcolato in base al cosiddetto principio di cassa, ossia èdato dalla differenza tra ricavi e spese) i contributi previdenziali versati.

L’applicazione di tale regime prevede quindi l’applicazione della ritenuta d’acconto dell’imposta sostitutiva e l’addebito in fattura del contributo integrativo del 2/4% per i professionisti iscritti alle casse di previdenza o del contributo previdenziale del 4% per i professionisti iscritti alla gestione separata Inps.

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Come fare la ritenuta d’acconto

Esistono diverse tipologie di ritenuta d’acconto, tra queste le due forme pi๠diffuse sono quella utilizzata in caso di prestazione occasionale e la ritenuta d’acconto tra professionisti. I moduli per la ritenuta d’acconto, dunque, variano a seconda dei casi, tuttavia in ognuno di essi non devono mai mancare determinate informazioni.

Anche dal punto di vista della forma èpossibile scegliere tra varie soluzioni, utilizzando un modulo ritenuta d’acconto strutturato in tabella oppure redatto in forma discorsiva.

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Modulo ritenuta d’acconto

In caso di prestazione occasionale e nei rapporti di lavoro parasubordinati la forma di pagamento pi๠utilizzata èsenza dubbio la ritenuta d’acconto, mediante la quale viene applicata sul compenso corrisposto a chi ha eseguito la prestazione lavorativa una trattenuta che viene versata all’erario dal sostituto d’imposta (ovvero dal soggetto che ha usufruito della prestazione lavorativa) mediante modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo a quello del pagamento.

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Ritenuta d’acconto non versata dall’azienda

La Corte di Cassazione con la sentenza n.9867 del 5 maggio 2011 ha stabilito che il mancato versamento della ritenuta d’acconto da parte del datore di lavoro non esonera il lavoratore dall’obbligo del versamento, alla luce del fatto che l’obbligo del pagamento del tributo èanche a carico del lavoratore contribuente.

Nel caso in esame, in particolare, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate e ha rigettato la sentenza pronunciata dalla Commissione Tributaria che, in considerazione della buona fede del soggetto, aveva accolto il ricorso di una contribuente esonerando la stessa da ogni obbligo fiscale per la fattispecie in esame, evidenziando l’obbligo primario del datore di lavoro.

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Modulo ritenuta d’acconto professionisti

Tra i moduli ritenute d’acconto figura anche la ritenuta d’acconto tra professionisti, ossia quella che viene effettuata da un professionista per una prestazione ricevuta da un altro professionista. In questo caso la ritenuta d’acconto viene effettuata nell’ambito della fattura emessa in sede di pagamento del compenso pattuito per la prestazione ricevuta.

Di seguito un esempio di ritenuta d’acconto effettuata da un professionista.

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Certificazione ritenute d’acconto 2011

Entro la fine di febbraio 2012 ciascun sostituto d’imposta che nel corso del 2011 ha corrisposto dei compensi assoggettati a ritenuta d’acconto deve consegnare ai soggetti percipienti una dichiarazione dalla quale risulti il totale delle ritenute effettuate nell’anno 2011.

Tale dichiarazione viene redatta in forma libera e deve contenere i dati del sostituto d’imposta e del lavoratore percipiente, la natura del compenso, il totale delle somme corrisposte e delle ritenute operate e versate. Per effettuare tale dichiarazione puಠessere utilizzato il modello certificazione ritenuta d’acconto.

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Moduli ritenute d’acconto

La ritenuta d’acconto altro non èche una trattenuta che il sostituto d’imposta, ossia il soggetto che si serve della prestazione per la quale viene corrisposto il pagamento, attua sulla somma soggetta a tassazione che viene corrisposta a colui che ha fornito la prestazione, detto comunemente percipiente.

Esistono diverse tipologie di redditi soggetti a ritenuta d’acconto, tra questi figurano in prima linea i redditi da lavoro dipendente e i redditi da lavoro autonomo.

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Modello certificazione ritenuta d’acconto

Entro il 28 febbraio di ogni anno il sostituto d’imposta ètenuto ad inviare al soggetto percipiente la certificazione della ritenuta d’acconto effettuata nel corso dell’anno precedente e che attesta l’avvenuto pagamento dei compensi e la trattenuta effettuata.

Questo sempre che i soggetti percipienti non siano lavoratori dipendenti o collaboratori a progetto, in quanto in questo caso l’obbligo viene assolto mediante la consegna del CUD. Le certificazioni e i modelli CUD, inoltre, devono poi essere allegati dal sostituto d’imposta al modello 770.

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Ritenuta d’acconto cos’à¨?

La ritenuta d’acconto èuna forma di pagamento utilizzata prevalentemente per le collaborazioni professionali e nei rapporti di lavoro parasubordinati, in poche parole èuna trattenuta sul compenso che viene corrisposto dal soggetto che si serve della prestazione lavorativa (sostituto d’imposta), che puಠanche non essere titolare di partita Iva, al soggetto che ha reso la prestazione (percipiente).

Il sostituto d’imposta, in particolare, deve versare all’erario la ritenuta d’acconto tramite il modello F24 entro il giorno 16 del mese successivo a quello del pagamento, compilando la sezione “erario” con il codice tributo 1040, il mese e l’anno in cui èstato effettuato il pagamento a favore del percipiente.

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Ritenute sulle ristrutturazioni, servono chiarimenti

Un’importante misura contro l’evasione fiscale introdotta dalla recente manovra economica riguarda il campo dell’edilizia, settore dove le imposte non pagate raggiungono livelli molto elevati.

In sostanza, la nuova norma prevede questo: considerato che i contribuenti, per fruire delle detrazioni IRPEF del 36% e del 55% per i lavori di ristrutturazione edilizia e di riqualificazione energetica, devono, fra le altre cose, pagare il dovuto con bonifici bancari “speciali” (in cui cioèdevono precisare i dati di cliente e fornitore e il riferimento alla legge di agevolazione), su tali bonifici la banca deve ora operare una ritenuta d’acconto del 10%.

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Scattano le ritenute sui bonifici per ristrutturazione

A partire dal primo luglio èntrata in vigore una nuova norma di natura tributaria, introdotta dalla recente manovra economica.
Com’ noto, i contribuenti possono dedurre dal reddito imponibile ai fini IRPEF parte delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione edilizia o per la riqualificazione energetica degli edifici: su questo tipo di oneri, ed entro precisi limiti massimi di spesa, èriconosciuta una detrazione complessiva rispettivamente del 36% e del 55%, da ripartire negli anni.

Fra le condizioni richieste per accedere al beneficio fiscale, perà², èrichiesto che i pagamenti avvengano tramite bonifico bancario o postale, e in tali bonifici devono emergere una serie di indicazioni (partita IVA del destinatario, riferimento legislativo…) che la banca provvederà  a trasmettere all’Agenzia delle Entrate.

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Bonifici di fine anno ai professionisti

In un recente convegno, Arturo Betunio (direttore dell’ufficio normativa dell’Agenzia delle Entrate) ha anticipato il contenuto di alcune prossime circolari che chiariranno svariati punti controversi dell’attuale legislazione tributaria.

Un tema su cui Betunio si èsoffermato concerne i pagamenti eseguiti alla fine dell’anno verso i professionisti e gli altri lavoratori autonomi mediante bonifico bancario.

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Tassa sulla lode, dietrofront delle Entrate

studente meritevole

La legge prevede un piccolo premio a favore degli studenti liceali pi๠meritevoli. Coloro che ai sospirati 100/100esimi riescono ad aggiungere la ciliegina della lode, infatti, ricevono dallo Stato un bonus, il cui ammontare peraltro con il tempo èstato ridimensionato: nel 2008 erano 1.000 euro, nel 2009 sono diventati 650.

Ma se, fino a poche settimane fa, gli studenti potevano almeno contare di avere la somma per intero, ora, invece, il discorso pare essersi complicato.

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