
Come mettersi in proprio in periodi di crisi economica





Gli assetti occupazionali, per esempio, complice anche un deciso aumento del sommerso (19% nel 2006 – 22,3% nel 2010), sono connotati da forte precarietà e da situazioni particolarmente sfavorevoli, specialmente in quei settori che, da sempre, sono considerati a rischio e nel Mezzogiorno e in tutta Italia, ovverosia quello giovanile e femminile.
Questi fallimenti riguardano soprattutto le imprese che operano nel settore industriale, infatti l’incidenza di questi rispetto alle aziende del settore ha raggiunto quota 31,7%.
Il nord Italia risulta essere quello pi๠colpito, ma negli ultimi mesi si èverificata un’inversione di tendenza che vede incrementare i fallimenti anche per quanto riguarda le imprese site nel Mezzogiorno.

I regali, quest’anno, saranno rivolti soprattutto ai parenti stretti, coniugi e figli, ed in media si faranno sei regali a testa, uno in meno rispetto allo scorso anno. I regali utili saranno quelli pi๠gettonati anche se in testa alle preferenze ci sono capi d’abbigliamento, cibo, vino e libri.


L’avvento della persistente crisi globale, infatti, ha accentuato le difficoltà che già si erano andate manifestando fin dagli anni Novanta, e derivanti principalmente dalla concorrenza della Cina e delle altre tigri asiatiche, con i loro modesti costi del lavoro e la loro sistematica copiatura di tutti i nostri prodotti.



La CNA, infatti, insieme ad altre associazioni èstata chiamata a partecipare alla realizzazione dei nuovi studi di settore (di cui si attende ancora la pubblicazione definitiva).

La crisi in atto ha peggiorato ulteriormente la nostra situazione, ma la vera notizia èche i peggioramenti ci sono stati ovunque e a tassi molto pi๠rilevanti rispetto ai nostri. Le imprese spagnole e portoghesi, ad esempio, un tempo ben pi๠virtuose, in pochi mesi hanno iniziato a presentare tempi di pagamento molto pi๠lunghi rispetto a prima.

Nel 2010, le cose non stanno pi๠cosà¬, se mai lo sono state. La crisi ha colpito duro, infatti, anche la gran parte dei professionisti italiani, che tanto pochi non sono pià¹.
Cosà¬, mentre qua e là si avvertono distintamente i segni di ripresa, l’onda lunga della crisi sta tuttora producendo i suoi effetti catastrofici sulle aziende pi๠colpite.