
Analizzando le dinamiche dei territori, scopriamo che sono il Centro e il Nord-Est ad aver sofferto di più, mentre il Nord-Ovest e il Mezzogiorno sono rimasti nel complesso quasi immuni (sebbene nel 2009 le cose siano poi andate presumibilmente in modo diverso e più drammatico per tutti).
La provincia di Prato si rivela quella più colpita dalla crisi: nel 2008 i redditi medi dichiarati dai soggetti sottoposti agli studi di settore sono calati dell’8,5% rispetto all’anno precedente. A seguire troviamo Venezia e Rovigo, ex-aequo al 7%, dopodiché Ancona, Lodi, Treviso e Modena. Si tratta, cioè, di aree il cui tessuto economico è formato principalmente da microimprese molto dinamiche, che hanno sofferto particolarmente gli alti e bassi del mercato.
Dal lato opposto della graduatoria c’è invece Matera, le cui aziende nel 2008 hanno incrementato i redditi addirittura del 6,6%.
Fra le grandi città , Torino non ha registrato variazioni, mentre Milano, Napoli e Roma hanno rilevato cali del reddito rispettivamente dell’1,8%, dello 0,8% e dello 0,6%.
A livello regionale, infine, scopriamo che a soffrire di più è stato il Veneto (-4,8%), mentre la Valle d’Aosta festeggia un prestigioso +5,5%.
Verificando invece la situazione per comparti aziendali, scopriamo che i più danneggiati in assoluto sono la pesca e il settore del tessile, moda e abbigliamento, oltre ad alcuni ambiti molto specifici, come la fabbricazione di materassi o di calcestruzzo.