Normativa sugli imballaggi (II)

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L’iscrizione al CONAI ed eventualmente ai consorzi di filiera deve avvenire entro trenta giorni dall’inizio dell’attività , intesa come tale l’emissione della prima fattura ai clienti o la ricezione della prima fattura dai fornitori.

All’atto dell’adesione, occorre versare la relativa quota, che èversata una tantum: € 5,16 come quota fissa fino ad un ammontare di ricavi nell’esercizio precedente pari a € 500.000,00 con l’aggiunta di una quota variabile calcolata sull’eventuale eccedenza rispetto alla soglia indicata.

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Normativa sugli imballaggi (I)

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Da una dozzina di anni l’Italia si èdotata di una normativa avanzata, a confronto di altri Paesi europei, per affrontare l’enorme problema degli imballaggi, che costituiscono a tutt’oggi la quota principale dei rifiuti prodotti nelle nostre città .

La raccolta differenziata, lo smaltimento e, soprattutto, il riciclo degli stessi si ècosଠposto come un obiettivo fondamentale da soddisfare, anche in ottemperanza a precisi vincoli comunitari.

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IRAP non dovuta: cosa fare

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Sentenze della magistratura, circolari dell’Agenzia delle Entrate, prassi diffuse da qualche anno: per varie strade si èormai radicata l’idea che molti contribuenti (liberi professionisti e non solo) non siano dotati di autonoma organizzazione e dunque non siano soggetti passivi dell’IRAP.

Ma manca proprio la cosa pi๠importante: una legge che stabilisca concretamente chi èscluso dall’obbligo e come egli si debba comportare.

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Nuova tempistica per la trasmissione telematica dei corrispettivi

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Sta entrando in vigore proprio in questi giorni il dispositivo del provvedimento emanato dal direttore dell’Agenzia delle Entrate lo scorso 12 marzo e rivolto a tutti gli operatori nel settore della grande distribuzione organizzata.

Questi soggetti, identificati con supermercati e ipermercati con superficie di vendita superiore a 250 metri quadrati (o solo 150 se situati in Comuni di popolazione inferiore a diecimila abitanti), possono optare per rinunciare alla tenuta del registro contabile dei corrispettivi e a certificare con ricevute e scontrini fiscali le cessioni, purchè trasmettano telematicamente i corrispettivi stessi all’Agenzia delle Entrate.

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Proroga per i versamenti da UNICO

Oltre alla proroga per i rimborsi legati all’IRAP, in questi giorni gran parte dei contribuenti sono interessati dal rinvio di un’altra scadenza fiscale, decisa con un decreto ministeriale di prossima pubblicazione ma il cui contenuto ègià  stato anticipato.

I contribuenti che presentano il modello UNICO sono tenuti a versare i saldi e gli acconti dei tributi che ne derivano (IRPEF, IRES, addizionali regionali e comunali, imposte sostitutive, contributi INPS) entro il 16 giugno, oppure entro il 16 luglio con la maggiorazione dello 0,4%.

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Rimborsi IRAP, proroga a settembre

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Accogliendo al fotofinish il merito delle proteste e delle preoccupazioni espresse dalle associazioni dei contribuenti e dei loro consulenti professionali, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di rinviare di circa tre mesi il “click-day” relativo all’invio dell’istanza di rimborso dell’imposta sui redditi versata nel periodo 2005-2008 in seguito alla nuova possibilità  di dedurre dalla base imponibile il 10% dell’IRAP versata.

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Rimborsi IRAP, comincia la gara (II)

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Il tempo a disposizione per preparare l’istanza èdunque scarsissimo, e per di pi๠cade in un periodo in cui gli studi professionali sono già  ingolfati su mille altri fronti: IRPEF, IRES, IRAP, ICI, studi di settore… Senza contare, inoltre, che i calcoli da eseguire per l’istanza di rimborso sono tutt’altro che semplici.

Con un comunicato ufficiale, l’Agenzia delle Entrate ha spiegato che i fondi stanziati dovrebbero comunque risultare sovrabbondanti rispetto alle esigenze, e quindi non ci sarebbe nessun bisogno di sgomitare il 12 giugno, potendo rimandare l’incombenza alle settimane successive; ma, come èvidente, fidarsi èbene fino ad un certo punto.

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Rimborsi IRAP, comincia la gara (I)

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Per dare un po’ di ossigeno ai contribuenti e, soprattutto, per contrastare la temutissima e ormai imminente sentenza della Corte Costituzionale sulla legittimità  dell’attuale indeducibilità  dell’IRAP dalla base imponibile dell’imposta sui redditi, il cosiddetto decreto “anticrisi” emesso alla fine dell’anno scorso ha stabilito che ditte individuali, liberi professionisti e società  possono portare in deduzione dal reddito imponibile il 10% dell’IRAP concretamente versato nel periodo d’imposta, seguendo il principio di cassa, purchè nel periodo medesimo si fossero sostenute spese per personale dipendente o parasubordinato e/o interessi passivi: non rileva l’entità , anche un solo euro èsufficiente per godere della deduzione forfetaria.

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Acconti contribuenti minimi

contribuenti minimi

L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che anche gli aderenti al regime contabile riservato ai cosiddetti “contribuenti minimi” sono tenuti a versare non solo il saldo dell’imposta sostitutiva dell’IRPEF per il 2008 ma anche la prima e seconda rata degli acconti sul 2009 (se dovuti).

In effetti, da pi๠parti ci si era domandati se i “minimi” avessero quest’obbligo, nell’assoluto silenzio delle istruzioni della dichiarazione dei redditi.

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L’IRAP continua a perdere gettito e contribuenti

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Nata nel 1997 con la prospettiva di sottoporre al tributo tutti i contribuenti titolari di partita IVA, l’IRAP ha iniziato progressivamente a perdere i suoi contribuenti, dopo che sia il legislatore sia la Corte di Cassazione hanno escluso un numero crescente di soggetti dagli obblighi relativi.

Il discorso pi๠noto riguarda i lavoratori autonomi privi di organizzazione; posto che l’esistenza o meno del requisito va valutata caso per caso, in generale essa èsclusa quando non si dispone di collaboratori e l’insieme dei beni strumentali impiegati dal contribuente non sopravanza quel minimo necessario perchè si svolga la sua attività , di natura prettamente intellettuale.

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Niente IRAP per Fiorello e per gli agenti di commercio

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Il presupposto dell’imposta regionale sulle attività  produttive èl’esistenza di un’autonoma organizzazione: un requisito che la pratica ha dimostrato fumoso e di difficile interpretazione, man mano che sempre pi๠contribuenti si sono rivolti alla magistratura tributaria per dimostrare di non presentare tale condizione e dunque di non essere soggetti al tributo.

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Liquidazione e imposte indirette

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Al contrario di quanto avviene per le imposte sui redditi e per l’IRAP, la messa in liquidazione di un’impresa non comporta grandi sconquassi dal punto di vista dell’IVA.

Il periodo d’imposta, infatti, non èassolutamente spezzato a metà  nel periodo di avvio della liquidazione ma continuerà  a coincidere con l’anno solare, cosଠcome le annualità  successive fino all’ultima.

Restano fermi, dunque, gli obblighi annuali di dichiarazione IVA e di comunicazione dati senza alcuna particolarità .

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Liquidazione e imposte dirette (III)

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In tema di imposte dirette, le leggi fiscali prevedono una serie di regole sparse riferite a problemi differenti che emergono nel momento in cui una società  si avvia alla sua estinzione.
Un primo tema èquello delle perdite che dovessero presentarsi.

Le perdite preesistenti possono essere impiegate a ridimensionare l’imponibile del maxiperiodo di liquidazione secondo le regole tradizionali. Le perdite che invece sorgono all’interno delle varie frazioni del maxiperiodo sono compensabili solo all’interno del calcolo definitivo e non nei calcoli provvisori dei periodi intermedi.

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Liquidazione e imposte dirette (II)

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Da un punto di vista fiscale, la durata della liquidazione costituisce solitamente un unico maxiperiodo d’imposta.

Nell’esempio proposto nell’articolo precedente, il secondo troncone dell’anno d’avvio della liquidazione (20 aprile – 31 dicembre), insieme agli anni successivi fino alla data di chiusura della liquidazione, fissata con la cancellazione dal Registro delle Imprese, costituisce dunque un unico, grande periodo d’imposta.

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