Scattano le ritenute sui bonifici per ristrutturazione

A partire dal primo luglio èntrata in vigore una nuova norma di natura tributaria, introdotta dalla recente manovra economica.
Com’ noto, i contribuenti possono dedurre dal reddito imponibile ai fini IRPEF parte delle spese sostenute per lavori di ristrutturazione edilizia o per la riqualificazione energetica degli edifici: su questo tipo di oneri, ed entro precisi limiti massimi di spesa, èriconosciuta una detrazione complessiva rispettivamente del 36% e del 55%, da ripartire negli anni.

Fra le condizioni richieste per accedere al beneficio fiscale, perà², èrichiesto che i pagamenti avvengano tramite bonifico bancario o postale, e in tali bonifici devono emergere una serie di indicazioni (partita IVA del destinatario, riferimento legislativo…) che la banca provvederà  a trasmettere all’Agenzia delle Entrate.

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Fondi esauriti per Invitalia

Invitalia èla società  pubblica nazionale incaricata di sostenere i nuovi progetti imprenditoriali e attrarre gli investimenti. La sua missione èquella di incoraggiare e promuovere le aziende “in fieri” pi๠promettenti, concedendo contributi a fondo perduto o finanziamenti a tasso agevolato, oppure organizzando corsi di formazione aziendale a favore degli aspiranti imprenditori.

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Prostitute tassate come lavoratori autonomi

Sono ormai decenni che si discute, senza troppo costrutto, sulla regolarizzazione amministrativa e fiscale di chi esercita la prostituzione: salvo rari casi, infatti, i redditi (talvolta ingenti) di chi pratica il mestiere pi๠antico del mondo sono totalmente esentasse.

In attesa di una futuribile norma tributaria che intervenga a regolare la materia, occorre applicare le leggi di carattere generale. In linea di massima, le commissioni tributarie che si sono occupate della questione hanno uniformemente definito tali redditi come proventi di lavoro autonomo, e dunque assoggettabili alle relative regole, includendo gli obblighi di fatturazione e di tenuta delle scritture contabili.

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Pignoramento presso terzi, sessanta giorni per opporsi

Fra i poteri riconosciuti ad Equitalia, la società  pubblica incaricata di riscuotere i crediti vantati dall’Erario e dagli enti previdenziali verso i contribuenti pi๠riottosi, c’ anche la possibilità  di agire nei confronti dei terzi soggetti.

Se infatti Tizio èdebitore verso l’Erario per tasse non pagate e Caio deve delle somme a Tizio per altri motivi, Equitalia puಠanche farsi avanti presso Caio e imporre a quest’ultimo di versarle gli importi destinati al suo creditore. La soluzione viene adottata soprattutto quando gli importi dovuti da Tizio sono ingenti e il patrimonio a lui intestato èmodesto.

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Bonifici di fine anno ai professionisti

In un recente convegno, Arturo Betunio (direttore dell’ufficio normativa dell’Agenzia delle Entrate) ha anticipato il contenuto di alcune prossime circolari che chiariranno svariati punti controversi dell’attuale legislazione tributaria.

Un tema su cui Betunio si èsoffermato concerne i pagamenti eseguiti alla fine dell’anno verso i professionisti e gli altri lavoratori autonomi mediante bonifico bancario.

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Associazioni professionali in crescita

Sebbene rimanga la generale tendenza, per i professionisti italiani, di agire ognuno per conto proprio, sono tuttavia in crescita gli studi associati.

Il discorso riguarda principalmente i giovani, che agli inizi della carriera temono di non poter contare su una clientela sufficiente per coprire tutti i costi; e la condivisione delle spese comuni (come affitto o mutuo, elettricità , pulizie, segretaria…) ècertamente la pi๠potente e tradizionale molla che spinge ad associarsi.

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IRAP agenti di commercio e promotori finanziari

Attesissima apertura dell’Agenzia delle Entrate in tema di IRAP. Dopo che, arrendendosi all’interpretazione della Cassazione, l’Agenzia ha riconosciuto il non assoggettamento all’imposta per i piccoli professionisti, ora pare arrivato il momento di agenti di commercio e promotori finanziari.
Come noto, il presupposto dell’IRAP èche vi sia “autonoma organizzazione”; e, poichè per tutti gli imprenditori l’organizzazione èun elemento indefettibile (ex art. 2082 cod. civ.), la posizione consolidata dell’Agenzia delle Entrate èche ogni impresa subisce l’IRAP.

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Liquidazione delle imprese individuali

Solitamente, quando un imprenditore individuale sceglie di chiudere i battenti della sua attività , lo fa con effetto immediato: comunica all’Agenzia delle Entrate la cessazione della partita IVA.

La conseguenza pi๠rilevante èche tutti i beni dell’attività  ancora in essere alla data di cessazione vanno autofatturati, poichè passano di proprietà  dal soggetto inteso come imprenditore al medesimo soggetto in qualità  di privato cittadino.

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Proroga di venti giorni per i versamenti 2010

Come ampiamente previsto, anche quest’anno (come già  nel 2007 e nel 2009) èstata concessa una proroga per i principali versamenti fiscali.

Tutto deriva dai famosi correttivi anti-crisi apportati agli studi di settore, la cui lunga elaborazione ha fatto slittare alla fine di maggio la pubblicazione del software Gerico.

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Importare ed esportare beni culturali

Dopo aver letto come importare animali e armi, trattiamo oggi un altro argomento. Le leggi doganali stabiliscono regole severe in merito all’entrata e alla fuoriuscita di beni di ogni tipo che abbiano interesse storico, artistico, archeologico e culturale in genere.

Lo scopo, come èvidente, èprincipalmente di combattere il contrabbando che in passato ha depauperato l’immenso patrimonio del nostro Paese e di altre nazioni.

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Prodotti da dichiarare in dogana

Nel momento in cui un soggetto introduce beni sul territorio nazionale provenendo da Paesi extracomunitari, ètenuto a dichiararlo agli uffici periferici dell’Agenzia delle Dogane: se si tratta di beni destinati alla rivendita, infatti, occorre pagare i relativi dazi e imposte varie, fra cui l’IVA.

Se invece si tratta di beni destinati al consumo personale o familiare non occorre dichiararli nè pagare alcunchè.

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Elenco dei Paesi ‘Black list’

Vediamo il contenuto dei due decreti ministeriali in materia di Paesi “black list”.
Il primo, datato 4 maggio 1999, elenca i seguenti Stati e territori: Alderney, Andorra, Anguilla, Antigua & Barbuda, Antille Olandesi, Aruba, Bahamas, Bahrein, Barbados, Belize, Bermuda, Brunei, Cipro, Costarica, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Filippine, Gibilterra, Gibuti, Grenada, Guernsey, Hong Kong, le isole Vergini Britanniche, di Man, Cayman, Cook e Marshall, Jersey, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, Malaysia, Maldive, Malta, Mauritius, Monaco, Montserrat, Nauru, Niue, Oman, Panama, Polinesia Francese, St. Kitts & Nevis, St. Lucia, St. Vincent & Grenadine, Samoa, San Marino, Sark, Seychelles, Singapore, Svizzera, Taiwan, Tonga, Turks & Caicos, Tuvalu, Uruguay e Vanuatu.

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‘Black list’: i decreti ministeriali

Nell’articolo precedente, abbiamo parlato della confusione del contribuente medio in merito ai Paesi inclusi nelle black list, e dunque sui propri fornitori e clienti le cui operazioni andranno comunicate all’Agenzia delle Entrate.

La confusione, in realtà , èforte anche fra gli addetti ai lavori. Come già  descritto, infatti, occorre far riferimento ai due decreti emanati dal ministero delle Finanze rispettivamente in data 4 maggio 1999 e 21 novembre 2001.

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Compilazione del quadro A per comunicazione ‘black list’

Il quadro A costituisce il cuore della comunicazione delle operazioni con i soggetti residenti nei Paesi “black list”. Dopo aver compilato il frontespizio, ecco come compilare il resto.

Andranno compilati tanti moduli quanti sono i fornitori e clienti con cui abbiamo avuto a che fare nel periodo interessato. Se perciಠabbiamo acquistato beni dal fornitore X e servizi dal fornitore Y mentre da Z abbiamo venduto beni e acquistato servizi, compileremo tre differenti moduli.

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