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Contributo ASpI colf e badanti

A partire dal 1° gennaio 2013 i datori di lavoro di colf, badanti e altri lavoratori domestici in caso di licenziamento dovranno provvedere al pagamento del contributo ASpI, consistente in un versamento corrispondente al 50% dell’importo ASpI spettante al lavoratore licenziato.

In particolare, il datore di lavoro potrebbe essere chiamato a versare fino a 1.500 euro, dal momento che l’obbligo consiste nel versamento del 50% dell’ASpI spettante per ogni anno di rapporto di lavoro con il lavoratore licenziato, fino ad un massimo di tre anni.

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Software calcolo contributi colf e badanti

L’Inps sul suo sito internet mette a disposizione dei datori di lavoro di colf, badanti e altri lavoratori domestici un’applicazione online tramite la quale èpossibile calcolare i contributi da versare per ciascun lavoratore.

Una volta effettuato l’accesso alla pagina dedicata all’applicazione attraverso il link in fondo, occorre anzitutto indicare il periodo di riferimento dei contributi da versare, ossia l’anno e il trimestre.

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Licenziamento colf e badante

Come avviene per tutti gli altri tipi di rapporti di lavoro, anche il rapporto di lavoro domestico puಠessere risolto da ciascuna delle due due parti in qualunque momento fornendo perಠun periodo di preavviso che varia a seconda dell’anzianità  di servizio presso lo stesso datore di lavoro.

Il preavviso, in particolare, deve essere pari a 15 giorni per anzianità  fino a cinque anni e a 30 giorni nel caso in cui l’anzianità  supera i cinque anni. I suddetti termini, tuttavia, possono essere ridotti o aumentati di comune accordo tra le parti oppure dimezzati in caso di dimissioni volontarie del lavoratore domestico.

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Cassacolf obbligatoria 2011

La Cassacolf, ossia la Cassa sanitaria collaboratrici familiari èil fondo di assistenza che tutela sia i lavoratori domestici che i datori di lavoro.

L’iscrizione a questo fondo di assistenza èobbligatoria per tutti i rapporti di lavoro che si basano sul Contratto Collettivo Nazionale sul lavoro domestico. L’iscrizione non necessita della compilazione di un apposito modulo in quanto èsufficiente dimostrare di aver provveduto ai versamenti al momento della richiesta delle prestazioni.

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Stato dell’assistenza ai cittadini non autosufficienti

Il ministro del Welfare, Maurizio Sacconi, ha illustrato l’attuale situazione italiana riferita ai cittadini non autosufficienti per motivi di età  e/o salute, rivelando molte preoccupazioni se si guarda al futuro.

Secondo l’analisi del ministro, infatti, i cittadini che oggi hanno pi๠di sessantacinque anni sono il 20% della popolazione, ma supereranno il 33% entro i prossimi quarant’anni. Inevitabile, quindi, che la percentuale dei non autosufficienti sia destinata a crescere progressivamente, sebbene già  oggi lo stato dei conti pubblici sia in affanno. Circa l’1,13% del prodotto interno lordo, infatti, èimpiegato in questo settore.

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Evasione contributiva per le colf

Secondo un’approfondita indagine dell’istituto Censis, in Italia circa tre lavoratori domestici su cinque non sono in regola dal punto di vista contributivo: il 39% lavora totalmente in nero, mentre il 22%, pur iscritti all’INPS, sconta irregolarità  di vario genere.

A dispetto delle previsioni, l’indagine dimostra che le situazioni di irregolarità  totale o parziale concernono principalmente i domestici di nazionalità  italiana (53,9% del totale dei connazionali), mentre gli stranieri irregolari sono il 34,7%: forse le pesanti sanzioni a carico di chi fa lavorare illecitamente gli extracomunitari e la mastodontica sanatoria dell’autunno scorso hanno spinto a sconsigliare soluzioni meno lecite.

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Regolarizzazione badanti: 90% di promossi

In questi mesi l’INPS e le questure di tutta Italia stanno esaminando le domande di regolarizzazione presentate da colf e badanti extracomunitari nello scorso settembre, in occasione della grande sanatoria.

La procedura prosegue a rilento per la grande mole di istanze pervenute (quasi trecentomila) e per il fatto che, contemporaneamente, occorre anche valutare le ordinarie domande di soggiorno presentate dai cittadini extracomunitari nei limiti della legge Bossi-Fini.

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Ferie e malattia badanti e colf

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La legge e il contratto collettivo di categoria regolano nel dettaglio i diritti dei collaboratori domestici: colf e badanti. In particolare, queste sono le norme relative ai periodi di assenza giustificata dal lavoro da parte dei collaboratori.

àˆ bene, comunque, ricordare come premessa che ogni regola puಠessere sempre derogata in senso pi๠favorevole per il lavoratore e mai in senso opposto.

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Regolarizzazione colf e badanti extracomunitari

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Molti problemi affrontati dalla circolare riguardano il caso in cui il domestico da regolarizzare sia un extracomunitario: in tal caso, oltre all’INPS, scende in campo anche il ministero dell’Interno.

Se sussistono cause di forza maggiore che rendono impossibile la regolarizzazione del rapporto di lavoro (per esempio, l’assistito ènel frattempo defunto), il rapporto di lavoro si considera valido ma già  concluso: la data di sottoscrizione del contratto e la data della sua cessazione si considerano entrambe pari al giorno della morte o dell’altro evento di forza maggiore.

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Contributi previdenziali e rimborso sanatoria colf e badanti

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Con una circolare dello scorso 9 dicembre, l’INPS ha fornito alcuni chiarimenti sulla procedura di regolarizzazione di colf e badanti irregolari, sulla base delle pi๠comuni segnalazioni provenienti dagli uffici locali, alle prese, in questi mesi, con l’analisi delle istanze presentate lo scorso settembre.

Il primo problema riguarda l’ipotesi in cui il soggetto che pagato il contributo forfetario di 500 euro tramite modello F24 non sia lo stesso che ha presentato la dichiarazione di emersione: ipotizziamo il caso di un badante assunto da un anziano ammalato (firmatario dell’istanza) che ha incaricato un figlio di pagare il contributo alle poste, il quale ha compilato il modello a nome proprio.

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A Napoli il record delle badanti regolarizzate

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Lo scorso 30 settembre si sono chiusi i termini per inviare la richiesta telematica di sanatoria per colf e badanti irregolari, e in queste settimane èntrata a regime la valutazione delle singole richieste a cura dell’INPS e, in caso di extracomunitari, anche delle questure.

In attesa di scoprire quante richieste saranno state definitivamente accolte e, dunque, di poter trarre delle conclusioni finali sull’intera operazione, si possono già  trarre molte statistiche sulla base delle istanze inviate.

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Colf e badanti, metà  rimangono irregolari

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Alla mezzanotte del 30 settembre si sono chiusi definitivamente i termini per inviare la domanda di emersione di colf e badanti; e, in attesa di conoscere i dati ufficiali, possiamo trarre qualche considerazione di massima sull’iniziativa.

Si stima che le richieste complessivamente inviate siano circa trecentomila, pari al 60% del complesso dei lavoratori irregolari nel settore, che, secondo le previsioni pi๠prudenti ammontano a cinquecentomila (ma secondo altre stime potrebbero sfiorare il milione di unità ).

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Sanzioni per colf e badanti irregolari

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Mentre migliaia di datori di lavoro stanno in questi giorni valutando se approfittare della sanatoria e regolarizzare i collaboratori familiari in nero, èbene valutare quali sarebbero le possibili conseguenze qualora l’irregolarità  non venisse sanata e venisse successivamente contestata.
Esistono conseguenze che si applicano in tutti le ipotesi e altre che si adottano quando il lavoratore èun extracomunitario clandestino.

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Come pagare la regolarizzazione di colf e badanti

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Il nuovo modello “F24 versamenti con dati identificativi”, oltre a continuare ad essere impiegato per il pagamento dell’IVA sulle immatricolazioni di veicoli acquistati in altri Stati comunitari, ha ora trovato un nuovo campo d’applicazione: la regolarizzazione di colf e badanti.
D’altronde, il restyling del vecchio modello èstato adottato proprio in vista del pagamento di questa somma, e in futuro forse si individueranno altri campi d’applicazione.

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Sanatoria badanti: quante saranno le “false colf”?

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La denuncia arriva dall’ARCI, e compare oggi dalle pagine del Sole 24ore: nella prossima sanatoria delle badanti èpossibile che ci sia un’alta percentuale di domande fatte da “false colf”.
L’affermazione viene dal responsabile immigrazione dell’ARCI, Filippo Miraglia, ed effettivamente il rischio non ècosଠlontano. La dinamica stessa della presentazione della domanda infatti lascia ampio spazio a coloro che sono intenzionati a mettere in regola come badanti o colf persone che in realtà  sono impiegate in altre mansioni.

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