Cause di annullamento delle dimissioni

Le dimissioni rassegnate dal lavoratore dipendente possono essere annullate con ricorso al giudice in determinati casi espressamente previsti dalla legge.

Figura tra questi il caso delle dimissioni rassegnate da un lavoratore in stato di incapacità  naturale, oppure rese dal lavoratore in stato di incapacità  di intendere e di volere, ai sensi di quanto previsto dall’art. 428 del codice civile.

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Mutamento delle mansioni del lavoratore

L’attribuzione delle mansioni avviene all’atto di assunzione e determina l’inquadramento del lavoratore. Nel corso del rapporto di lavoro, tuttavia, il datore di lavoro puಠmodificare le mansioni precedentemente assegnate, purchè vi sia equivalenza tra le nuove mansioni e quelle precedenti e purchè venga mantenuta la retribuzione in atto.

In merito all’equivalenza delle mansioni, in particolare, la giurisprudenza ritiene che debba essere intesa non solo nel senso di pari valore professionale delle mansioni stesse ma anche dal punto di vista dell’attitudine delle nuove mansioni a consentire la piena utilizzazione del patrimonio professionale del lavoratore acquisito nella fase precedente del rapporto.

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Esuberi pubblica amministrazione previsti dalla spending review

Il provvedimento di riduzione delle piante organiche all’interno della Pubblica Amministrazione, illustrato nei giorni scorsi durante l’incontro con i sindacati dal ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione, Patroni Griffi, prevede 4.028 esuberi che andranno ad interessare il personale non dirigenziale della Pubblica Amministrazione.

Pi๠nel dettaglio, le tabelle fornite dal ministero ai sindacati indicano 3.236 esuberi nei ministeri, 126 negli enti pubblici di ricerca e 666 negli enti pubblici non economici.

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Attività  abusiva in caso di locali irregolari

Per il legittimo esercizio di un’attività  commerciale ènecessaria, per tutta la durata di svolgimento della stessa, la disponibilità  giuridica e la regolarità  urbanistico-edilizia dei locali in cui viene esercitata l’attività  stessa.

Questo vale sempre ma soprattutto nei casi in cui l’attività  commerciale comporti la somministrazione di alimenti e bevande, come avviene nel caso di un agriturismo. Pertanto l’attività  svolta in assenza dei requisiti sopra descritti èda intendersi abusiva e si configura legittimo l’ordine di cessazione dell’attività  pronunciato dal Comune.

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Rifiuto dei lavoratori per rischio amianto

Il rifiuto dei lavoratori dipendenti a svolgere la prestazione lavorativa per la presenza di amianto all’interno dell’azienda èda considerarsi legittimo, pertanto il datore di lavoro non puಠsospendere il pagamento della retribuzione nei loro confronti.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 18921 del 5 novembre 2012, con la quale èstato giudicato il caso di un gruppo di lavoratori che, dopo essersi recati presso il luogo di lavoro e aver timbrato il cartellino, avevano rifiutato di svolgere le mansioni a loro affidate in virt๠del rischio della presenza di amianto in alcune zone.

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Studi di settore applicabili sempre in caso di incongruenza

La Corte di Cassazione con la sentenza n. 19626 del 12 novembre 2012 ha ulteriormente allargato l’ambito di applicabilità  di Gerico, affermando che lo studio di settore èsempre applicabile in caso di grave incongruenza fra il reddito dichiarato dal contribuente e quello atteso dallo standard, anche in assenza di un’ispezione fiscale e anche se la contabilità  appare regolare dal punto di vista formale.

Nella sentenza in esame, in particolare, la Suprema Corte ha di fatto annullato la sentenza emessa dalla commissione regionale di Napoli, che a sua volta aveva accolto l’appello presentato dal contribuente e annullato l’atto impositivo.

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Risarcimento infortunio sul lavoro ai conviventi non parenti

In caso di infortunio sul lavoro mortale per il dipendente, il diritto ad ottenere un risarcimento danni puಠessere riconosciuto anche a favore di un convivente del defunto che perಠnon ha alcun vincolo di parentela con quest’ultimo.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n. 43434 dell’8 novembre 2012, con la quale èstata confermata la decisione della Corte d’Appello che, ritenendo responsabili l’amministratore unico e il responsabile di cantiere di una società  per omicidio colposo a seguito dell’infortunio mortale di lavoratore dipendente extracomunitario, riconosceva il diritto al risarcimento danni in favore sia della madre del lavoratore che di coloro con cui la vittima conviveva stabilmente in Italia, ovvero la moglie e il figlio di quest’ultima.

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Concorso scuola 2012 ammessi anche i non abilitati

Gli aspiranti docenti che non hanno ancora conseguito l’abilitazione potranno ugualmente partecipare al maxi concorso scuola 2012, da cui erano stati in principio esclusi in virt๠di un’apposita clausola contenuta nel bando di concorso e che di fatto impediva di partecipare a tutti coloro che hanno conseguito la laurea dopo il biennio 2001/2002.

L’effetto di tale clausola èinfatti stato in parte annullato dal Tar del Lazio attraverso le ordinanze nr. 3985 e 40001 dello scorso 9 novembre, con le quali il Tribunale ha accolto il ricorso presentato dal Codacons e dall’Anief.

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Malattia nel contratto del commercio

Il contratto del commercio in vigore dal 1° gennaio 2011 e valido fino al 31 dicembre 2013 prevede una retribuzione differente a seconda del numero di giorni di malattia.

In particolare, al lavoratore dipendente assunto con un contratto di lavoro nel settore del commercio sarà  corrisposta il 100% della retribuzione giornaliera per i primi tre giorni; il 75% della retribuzione giornaliera nel periodo che va dal 4° al 20° giorno e il 100% della retribuzione giornaliera a partire dal 21° giorno, con integrazione a carico dell’Inps.

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Età  anagrafica per l’assegno sociale cambia dal 2013

L’Inps con messaggio n. 16587/2012 ha fornito alcune precisazioni in merito alle novità  riguardanti i requisiti anagrafici per poter aver diritto all’assegno sociale e alle altre prestazioni di carattere assistenziale a seguito dell’entrata in vigore della riforma delle pensioni.

In particolare, l’età  minima prevista per il riconoscimento del diritto sarà  adeguata alle aspettative di vita, pertanto sarà  ritardata di tre mesi a partire dal 1° gennaio 2013.

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Pause rinnovi contratti a termine possono essere ridotte dai CCNL

La circolare ministeriale 27/2012 contiene alcuni chiarimenti in merito alla possibile riduzione della durata delle pause obbligatorie tra pi๠contratti a termine siglati tra le stesse parti in deroga a quanto previsto dalla riforma del lavoro targata Fornero.

La nuova normativa, ricordiamo, prevede che in caso di rinnovo di un contratto a tempo determinato debba intercorrere una pausa non inferiore a 90 giorni (dai precedenti 20 giorni), oppure di 60 giorni (dai precedenti 10) in caso di contratti fino a sei mesi.

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Durata preavviso contratto del commercio

La durata del periodo di preavviso in caso di dimissioni o licenziamento varia a secondo del contratto collettivo nazionale di riferimento. Per quanto riguarda il contratto del commercio, in particolare, alcune novità  in tema di durata del preavviso sono state apportate a seguito delle modifiche in vigore dal 1° gennaio 2011 e valide fino al 31 dicembre 2013.

All’interno dello stesso contratto occorre inoltre distinguere a seconda del livello di appartenenza e degli anni di servizio presso l’azienda stessa.

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Riposi e ferie dei lavoratori dipendenti

La legge prevede il diritto del lavoratore ad usufruire di riposi giornalieri, settimanali e annuali. In particolare, ciascun lavoratore dipendente ha diritto ad almeno 11 ore di riposo consecutive ogni 24 ore.

Al riposo giornaliero occorre poi aggiungere quello settimanale, generalmente coincidente con la domenica, la cui durata deve essere di almeno 24 ore ogni sette giorni. Infine, sono previste le ferie annuali, la cui durata ègeneralmente prevista dal contratto collettivo nazionale di riferimento.

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Confronto tra il regime dei minimi e le Srls

Aumento partite IVA grazie al regime dei minimi

Quale che sia l’attività  imprenditoriale che un giovane imprenditore italiano, di età  inferiore ai 35 anni, voglia intraprendere dovrà  decidere quale forma giuridica dovrà  governare e regolamentare la su indicata attività .

E la scelta, alla fine dei conti e delle analisi, non potrà  che ridursi a quella, ormai divenuta classica, tra società  a responsabilità  limitata semplificata e ditta individuale in regime dei minimi.

Una scelta che, per lo meno dal nostro punto di vista, non lascia davvero adito ad alcun dubbio fatte salve talune particolare esigenze che, perà², non andremo per il momento ad analizzare in questa sede.

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Cancellato emendamento IMU enti non profit e Chiesa Cattolica

Enti non profit e Chiesa Cattolica cominceranno a pagare l’Imposta Municipale Propria o l’Imposta Municipale Unica che dir si voglia.

La decisione, improvvisa e contraria alle indicazioni del Consiglio di Stato, giunge direttamente dal Governo Monti che, grazie alla diretta intermediazione dello stesso Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, avrebbe deciso di bocciare l’emendamento al D.g.l.s. per la conversione del decreto sugli Enti locali (174/2012) presentato dall’onorevole Gabriele Toccafondi del Popolo della Libertà , emendamento il cui scopo avrebbe voluto essere quello di includere gli enti non profit all’interno delle esenzioni IMU, e di recepire le indicazioni dell’Unione Europea che, ormai da diverso tempo, starebbe suggerendo all’Italia di approvare una legge che non solo costringa anche la Chiesa Cattolica e gli enti non profit a versare l’IMU dovuto a partire dal 2012 bensଠanche, e soprattutto, tutti gli arretrati ICI a partire dal 2006.

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