
Va notato come le vittorie dei cittadini tendono a salire: mediamente, il contribuente riesce a far valere le sue ragioni in contenzioso nel 37% dei casi, percentuale in lenta salita negli anni.

Va notato come le vittorie dei cittadini tendono a salire: mediamente, il contribuente riesce a far valere le sue ragioni in contenzioso nel 37% dei casi, percentuale in lenta salita negli anni.
Arriva infatti un binario di regolarizzazione bonaria per i datori sorpresi sul fatto a violare le norme sui lavoratori. Qualora gli ispettori, in occasione di un primo accesso sul luogo di lavoro, individuino delle irregolarità , stendono nel verbale (da redigere in maniera minuziosa e consegnare alla controparte) l’indicazione delle violazioni accertate e intimano all’imprenditore di mettersi in regola entro trenta giorni.

Lo scopo èquello di risparmiare tempo e denaro evitando ricorsi al giudice che si concluderebbero certamente con la sconfitta della Pubblica Amministrazione: in questo senso, quest’ultima si “autotutelaâ€, appunto, sopprimendo l’atto infondato.

Il dazio da pagare per ottenere la riapertura del cantiere, tuttavia, èsolo aggiuntiva e di entità molto minore rispetto alle sanzioni che comunque si applicano in tutti i casi di impiego di lavoratori irregolari, nei cantieri o altrove.

Una delle sanzioni accessorie pi๠conosciute riguarda l’ipotesi di mancata emissione dello scontrino fiscale o della ricevuta da parte di un negoziante: se la violazione viene constatata in quattro occasioni (in giornate diverse) nell’arco di cinque anni, il negozio viene chiuso dalla Guardia di Finanza e l’attività sospesa per un periodo variabile fra i tre giorni e i tre mesi, o fra uno e sei mesi se il fatturato complessivamente non documentato eccede cinquantamila euro.

Le norme tributarie, in particolare, prevedono multe molto salate per il negoziante sorpreso a non emettere lo scontrino fiscale, prevedendo come sanzione accessoria la chiusura forzata del negozio fino a quindici giorni se la violazione viene compiuta almeno quattro volte in cinque anni.



In pi๠occasioni l’Antitrust ha rilevato irregolarità nei confronti di compagnie per lo pi๠telefoniche che non sarebbero in grado di mantenere le promesse fatte durante le campagne pubblicitarie o di non rispettare la legge.

Ma questo sarebbe un prezzo da pagare anche ragionevole, se almeno si avesse la certezza di poter bloccare l’esecutività del ruolo. Cosa che perಠcapita di rado.

Il ruolo autorizza l’Amministrazione Finanziaria, tramite il concessionario della riscossione Equitalia e qualora il contribuente non paghi entro la scadenza, di agire per recuperare la somma richiesta anche con mezzi coattivi, come il pignoramento dei beni o l’iscrizione dell’ipoteca sugli immobili del debitore.

Ma non tutti questi affari sono pienamente leciti, ha sentenziato l’Autorità Antitrust, che ha recentemente comminato delle notevoli multe sia ai quattro operatori di telefonia mobile operanti nel nostro Paese (Telecom Italia, Vodafone Omnitel, Wind e H3G), sia a diverse società fra quelle che elaborano e mettono sul mercato i servizi in questione.

Facciamo un passo indietro: lo Statuto dei diritti del contribuente (Legge 212/2000) ha stabilito che gli atti emessi dai vari organi dell’Amministrazione Finanziaria devono indicare il nome del funzionario responsabile del procedimento; questo a garanzia del cittadino, che in caso di bisogno di chiarimenti deve essere messo al corrente della persona a cui rivolgersi.

L’Authority ha rilevato come fra l’ottobre 2006 e il marzo 2008 i prezzi di cessione dall’industria alla grande distribuzione dei prodotti farinacei del settore della pastasciutta sono aumentati di oltre il 50%, e questo aumento si èpoi scaricato per la gran parte sui consumatori finali.