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Il Garante sanziona il cartello dei pastai

barilla

La scure dell’Autorità  Garante della Concorrenza e del Mercato si abbatte sui principali produttori italiani di pasta.

L’Authority ha rilevato come fra l’ottobre 2006 e il marzo 2008 i prezzi di cessione dall’industria alla grande distribuzione dei prodotti farinacei del settore della pastasciutta sono aumentati di oltre il 50%, e questo aumento si èpoi scaricato per la gran parte sui consumatori finali.


Il Garante ha considerato l’effettivo aumento eccezionale delle materie prima, grano in testa, verificatosi fino a circa un anno fa, ma non ha ritenuto che questo da solo abbia giustificato un cosଠclamoroso incremento del prezzo di vendita.

Tanto pi๠che dalle indagini sono emerse numerose riunioni presso la sede dell’associazione imprenditoriale di settore, l’UNIPI (Unione Industriali Pastai Italiani) in cui i partecipanti avrebbero concordato un comune aumento dei prezzi, aspetto confermato da una circolare diffusa da un altro ente, l’Unionalimentari, che avrebbe invitato gli aderenti ad aumentare i prezzi in maniera uniforme (con la conseguenza che nessun produttore ne sarebbe stato svantaggiato in termini di concorrenza).

La sanzione complessiva comminata dal Garante ammonta a circa dodici milioni di euro, da ripartire secondo le diverse responsabilità  fra le associazioni di categoria e ventisei sigle produttrici, che dominano circa il 90% del mercato italiano. Le multe pi๠pesanti ricadono sui tre giganti del settore (Barilla, De Cecco e Divella), ma fra i sanzionati troviamo anche altri nomi noti come Colussi e Nestlà¨.


E mentre le associazioni dei consumatori chiedono un risarcimento per le famiglie (si calcola che nel 2007 ognuna abbia speso in media 146 euro in pià¹), la Barilla ha diffuso un comunicato pubblicato su molti quotidiani in cui rigetta le accuse e preannuncia il ricorso al TAR, strada su cui presumibilmente si incammineranno anche le altre aziende coinvolte.