Proroga tassa capitali scudati

Nella notte tra il 14 febbraio 2012 ed il 15 febbraio 2012, a sole 24 ore dalla scadenza del provvedimento in questione, sarebbe scattata la proroga, tanto acclamata e richiesta dai pi๠importanti intermediari finanziari, del termine per il versamento della tassa sui capitali scudati cosଠcome previsto dalla normativa relativa ai capitali scudati della manovra salva-Italia.

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Codici tributo tasse scudo fiscale

Per le attività  finanziarie scudate sono pronti i codici tributo, da indicare nel modello F24, ai fini del pagamento delle sanzioni per omesso versamento, dell’imposta di bollo speciale, e dell’imposta straordinaria.

A darne notizia nella giornata di ieri, giovedଠ9 febbraio del 2012, èstata l’Agenzia delle Entrate nel precisare come al riguardo sia stata diffusa una apposita risoluzione, la numero 14/E che, oltre all’istituzione dei codici tributo, fornite anche tutte le indicazioni utili e le istruzioni per compilare correttamente il modello F24.

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Scudo fiscale, i risultati finali

Il ministro Giulio Tremonti ha illustrato in Parlamento i risultati conclusivi dello scudo fiscale, operante fra il 15/09/2009 e il 30/04/2010.

In sintesi, in cambio di un’imposta sostitutiva (con aliquota oscillante fra il 5 e il 7%), coloro che avevano esportato e/o detenevano attività  di ogni tipo all’estero non dichiarate, hanno potuto rimettersi in regola rimpatriando o regolarizzando le stesse.

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Italia quinta in Europa per pressione fiscale

In questi giorni ha destato un certo scalpore (e scatenato numerose reazioni soprattutto in ambito politico) la pubblicazione dei risultati dell’ultima ricerca messa a punto dall’ ISTAT in tema tributario.
Secondo l’Istituto Nazionale di Statistica, nel corso del 2009 l’Italia ha guadagnato posizioni in una ben triste classifica: quella della pressione fiscale, data dal rapporto fra l’ammontare del gettito tributario e il prodotto interno lordo; da settimi che eravamo nel 2008 fra i ventisette Paesi membri dell’Unione Europea, abbiamo ormai raggiunto il quinto posto (ex-aequo con la Francia).

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Scudo fiscale, questionario per le banche

Il rimpatrio o la regolarizzazione delle attività  detenute all’estero (universalmente noto come “scudo fiscale”) èormai storia passata: la scadenza, fissata in un primo momento per il 15 dicembre 2009 e successivamente prorogata allo scorso 30 aprile, èormai trascorsa definitivamente.

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L’Italia richiede la lista Falciani

Il nome di HervèFalciani, tecnico informatico svizzero, era sconosciuto fino a qualche settimana fa, ma oggi èal centro di un caso internazionale che mischia burrasche diplomatiche e indagini finanziarie ad altissimo livello.

Non èchiaro come sia iniziata la vicenda: Falciani lavorಠper mesi al sistema di sicurezza informatica della banca ginevrina HSBC, e, al termine, si recಠin Francia. Il guaio èche nel suo computer portatile sono contenuti nomi e dati di ben 127.000 conti correnti, moltissimi dei quali intestati a cittadini stranieri (convinti invano dell’impenetrabilità  dei segreti delle banche svizzere).

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Arte regolarizzata con lo scudo fiscale

picasso

Il periodico “Plus24” ha svolto un’interessante inchiesta che getta un po’ di luce su uno degli aspetti meno dibattuti connessi allo scudo fiscale (di cui, in questi primi mesi del 2010, èin vigore una proroga valida fino ad aprile).

Non tutte le ricchezze non denunciate e detenute all’estero da parte dei contribuenti italiani, infatti, consistono in denaro, in strumenti finanziari, in panfili o in ville faraoniche: molti, infatti, hanno preferito puntare su opere d’arte di grandissimo pregio. E lo scudo fiscale rappresenta una ghiottissima occasione per mettere in regola anche questi beni.

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Termini dello scudo fiscale

scudo fiscale

A detta del ministro Tremonti, la recente operazione dello scudo fiscale èstata la pi๠grande manovra finanziaria di sempre e si èrivelata un successo superiore ad ogni aspettativa, poichè in tre mesi sono stati rimpatriati o regolarizzati fra gli ottanta e i cento miliardi di euro (dati pi๠precisi si potranno avere solo pi๠avanti), ammontare superiore a quanto fruttato dai due precedenti “scudi” messi insieme.

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Panama, l’ultimo baluardo dei paradisi fiscali

panama

L’offensiva scatenata da tutti i Paesi occidentali contro quelli che nel linguaggio comune sono impropriamente chiamati “paradisi fiscali” (in realtà , sono soprattutto paradisi finanziari) ha portato molti di essi a sgretolarsi e molti altri a cercare perlomeno di scendere a patti.

La minaccia concreta di sanzioni e boicottaggi nonchè la fuga massiccia e repentina dei capitali accumulati in tanti anni da imprenditori e magnati, infatti, rischiano di fare a brandelli le rispettive economie.

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Come trasferire in Italia una società  estera (seconda parte)

azienda residente all'estero

Una volta scelto, come solitamente avviene, di adottare la legislazione italiana, bisogna ovviamente ottemperare a tutti gli obblighi che la nostra legge prevede.

Per prima cosa, occorre che l’assemblea dei soci (o l’organo equivalente, secondo la legislazione straniera) deliberi sul trasferimento, e qui occorrerà  seguire la legge del Paese interessato.

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Come trasferire in Italia una società  estera (prima parte)

impresa

In tempi di scudo fiscale, puಠessere utile conoscere la procedura necessaria per trasferire in Italia la sede di una società  costituita all’estero. In realtà , èun tema valido in ogni momento, ma non c’ dubbio che èproprio in questi mesi che si stia assistendo ad una massiccia fuga verso l’Italia di società  costituite altrove.

Ed èinteressante notare come le nazioni di provenienza pi๠frequenti non sono sperdute isole caraibiche o atolli polinesiani, bensଠi nostri “vicini di casa”: Svizzera, Monaco, Liechtenstein e, soprattutto, Lussemburgo.

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Quando non vale la protezione dello scudo (seconda parte)

Si ricorda che la protezione scatta al momento della presentazione della dichiarazione di emersione, e non al momento del precedente versamento della tassa una tantum: il contribuente deve quindi evitare l’errore di pagare e poi lasciar passare le settimane senza presentare la dichiarazione (il termine ultimo èil 15 dicembre), o rischia di finire nel frattempo nel mirino di qualche funzionario erariale particolarmente malevolo.

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Quando non vale la protezione dello scudo (prima parte)

Non tutti coloro che hanno illecitamente esportato o detenuto ricchezze di ogni genere all’estero possono sperare di ottenere l’assoluzione per i loro peccati ricorrendo allo scudo fiscale; esistono infatti diverse ipotesi in cui la legge prevede una sorte ben differente.

Le norme, infatti, stabiliscono che la protezione non èaccordata a coloro nei cui confronti sia già  stata avviata un’attività  di accertamento da parte degli organi dell’Amministrazione Finanziaria.

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Scudo fiscale: le modalità  di regolarizzazione

scudo fiscale

La regolarizzazione, come indicato in un precedente articolo, consiste nella possibilità  di dichiarare i propri possedimenti all’estero e ivi mantenerli, pagando la tassa del cinque percento. àˆ una strada praticabile solamente quando i beni si trovano comunque in territorio comunitario o in uno dei Paesi con i quali sussistono mutui accordi di collaborazione informativa.

Mentre il rimpatrio si puಠattuare attraverso diverse soluzioni, la regolarizzazione prevede una procedura univoca.

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