Istat, calo dei coniugati e aumento dei divorzi in Italia

Un popolo con un forte calo dei coniugati e con un consistente aumento dei divorzi: èquesto il ritratto degli italiani che emerge dall’ultimo report Istat sulla popolazione italiana. 

Sembra essere inarrestabile la diminuzione dei matrimoni cosଠcome, nel caso in resista, il fatto che il matrimonio venga sempre pi๠posticipato.

Il calo dei coniugati, in atto già  da quaranta anni, si registra fra il 1991 e il 2018 soprattutto nella fascia di età  compresa fra i 25 e i 34 anni. 

Nella classe di età  45-54 anni quasi un uomo su quattro non si èmai sposato e il 18% delle donne ènubile. 

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Istat, italiani sempre pi๠vecchi e soli

Non èun quadro rassicurante quello offerto dal Rapporto annuale dell’ISTAT che mostra un’Italia sempre pi๠vecchia. 

Per il terzo anno consecutivo diminuisce di quasi 100mila persone la popolazione rispetto all’anno precedente arrivando a contare 60,5 milioni.

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Italiani sempre pi๠vecchi, con il nostro Paese che diventa il secondo pi๠vecchio del mondo e conta 168,7 anziani ogni 100 giovani, ma anche sempre pi๠soli considerando che gli anziani che vivono soli passano pi๠di 10 ore senza nessun tipo di interazione con gli altri.

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Italiani, scende la tendenza al risparmio

Cambiano, anche se di poco, le tendenze sui consumi e le spese degli italiani che tornano a spendere e a risparmiare di meno: i dati Istat presentati nell’ambito dei Conti nazionali per settore istituzionale per gli anni 2015-2017, risultati risultano essere in linea con i Conti nazionali e il Conto delle amministrazioni pubbliche che sono stati resi noti lo scorso 4 aprile.

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Nel corso del 2017 le famiglie italiane hanno aumentato la spesa per consumi finali con un aumento del +2,5% in termini nominali e in modo superiore rispetto all’incremento del reddito disponibile pari a +1,7%. Insomma i consumi tornano in effetti a crescere. 

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Istat, la disoccupazione sale, ma non per i giovani

La disoccupazione in Italia sale, ma non per i giovani: a gennaio 2018  l’Istat ha rilevato che il tasso di disoccupazione èarrivato all’11,1%, registrando un +0,2 punti percentuali rispetto a dicembre. Sembra perಠche si registri un calo di 0,6 punti percentuali se confrontato con lo stesso mese del 2017.

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L’istituto di statistica conferma che l’aumento di disoccupazione colpisce indistintamente donne e uomini di tutte le classi e di tutte le età . Scende dello 0.6% (-83 mila) il numero degli inattivi di età  compresa fra i 15 e i 64 anni, ma la diminuzione sembra interessare sopratuttto le donne e i giovani 15-24enni. 

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Istat, disoccupazione in calo e inattivi in aumento

La disoccupazione èin calo, ma aumenta il numero degli inattivi: questo èil report riportato dall’Istat che fotografa la situazione del lavoro in Italia.

 

Nel corso di dicembre 2017 il tasso di disoccupazione èsceso del 10,8% (-0,1 punti percentuali rispetto a novembre) registrando il dato pi๠basso del livello a partire dall’agosto 2012.

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Secondo i dati Istat scende l’occupazione il quinto mese consecutivo (-1,7%, -47 mila unità  rispetto a novembre) anche se i disoccupati restano circa risultano 2 milioni 791 mila.

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Istat, l’inflazione rallenta a luglio

Continua a scendere, anche se sensibilmente l’inflazione che a luglio si attesta intorno all’1,1% rispetto all’1,2% di giugno.

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L’Istat conferma cosଠla stima preliminare di un rallentamento del tasso di inflazione che tende a scendere per il terzo mese consecutivo soprattutto per la diminuzione di beni energetici, regolamentati (+5% da +6,2% di giugno) e non regolamentati (+2,1% da +2,9%), ma include anche i servizi relativi ai trasporti (+3,2% da +4,1% del mese precedente) e un calo dei servizi relativi alle comunicazioni (-1,4% da +0,1%).

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Istat, allarme povertà  per l’11,9% delle famiglie italiane

àˆ allarme povertà  in Italia e sempre pi๠cittadini se ne rendono conto. Sale infatti all’11,9% il numero delle famiglie italiane che nel 2016 si ètrovata nelle condizioni di “grave deprivazione materiale”.

A confermarlo sono i dati dell’Istat riportati dal direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, Roberto Monducci, nell’audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Senato e Camera. 

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Istat, scende la disoccupazione, cresce il numero di chi non cerca lavoro

Il tasso di disoccupazione a febbraio scende all’11,5%, ma ènettamente in calo anche chi si mette alla ricerca di lavoro. Questo èquanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall’Istat.

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Scende il tasso di disoccupazione giovanile che torna ai livelli del 2012 pari al 35,2%, ma se la disoccupazione scende non si registra neppure un aumento degli occupati che continua ad essere stabile come lo scorso gennaio. 

 

Gli occupati a febbraio sono cresciuti di 8.000 unità  rispetto a gennaio e di 294.000 unità  rispetto al mese di febbraio 2016: gli occupati totali arrivano a quota 22.862.000. 

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Industria, calo mensile del 2,3%, il pi๠ampio in 5 anni

La produzione industriale in Italia diminuisce a gennaio 2017 del 2,3% rispetto a dicembre e dello 0,5% rispetto a gennaio 2016: secondo i dati dell’Istat si tratta del primo calo tendenziale dopo cinque aumenti consecutivi. I dati grezzi mostrano un aumento del 5,7% su base annua e tutti i comparti presentano variazioni negative eccezion fatta per l’energia.

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Il calo annoverato diventa quindi il pi๠basso della produzione industriale italiana a gennaio 2017 e il pi๠ampio da cinque anni. 

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Sanzione per lavoro occasionale accessorio in nero

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Il ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, guidato dal nuovo ministro Giovannini, ex presidente dell’Istat, ha chiarito una vicenda che era stata sollevata della Direzione Territoriale del Lavoro di Modena. Il problema era inerente  alla applicazione della nuova normativa che prevede l’applicazione di sanzioni di importo molto elevato per coloro che svolgono lavoro in nero mascherato sotto la tipologia di prestazioni di lavoro occasionale accessorio. 

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Crollo consumi si riflette su occupazione

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L’Italia continua ad affrontare una grave e prolungata fase di recessione, che fa sentire tutti i suoi effetti anche sui consumi. Le famiglie tartassate da una alta imposizione fiscale congiunta ad una mancanza di lavoro vedono il reddito disponibile ridursi e i consumi calano. Una ulteriore piaga che si abbatte sui consumi èla mancanza di fiducia nel futuro. Le famiglie, anche quelle benestanti, non prevedono un futuro roseo e nella speranza di evitare dei problemi in futuro fanno economia ed abbattono la quota dedicata ai consumi. Ciಠsi riflette quindi anche nel mondo dell’impresa, che vede calare la produzione, e conseguentemente anche sul mondo del lavoro che vede aumentare la disoccupazione a causa della chiusura di fabbriche, aziende e negozi.

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casa, condomini

Prezzo delle case in calo nel secondo trimestre

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Brutte notizie per quanto riguarda i dati delle compravendite immobiliari in Italia, che continua il suo momento di flessione e si acuisce nel secondo trimestre del 2013. Il mercato immobiliare della zona dell’Unione Europea cresce invece dell’1,4% quest’anno, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, il 2012. Le stime effettuate dai vari istituti di statistica prevedono che le compravendite immobiliari europee ammonteranno a 615 miliardi di euro, di cui la quota di 178,35 miliardi proverrà  dalla Germania, che in pratica vale da sola il 29% dell’intera somma e guida la classifica del real estate dell’Unione Europea.

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