Studi di settore 2010: le linee-guida

Intorno al 10 maggio dovrebbe finalmente essere pubblicata la versione 2010 del software Gerico, il famigerato programma che elabora i dati comunicati dai contribuenti sottoposti agli studi di settore e determinano la loro posizione di congruità  o incongruità .

Come ogni anno, la tensione del popolo delle partite IVA èpalpabile, poichè si sa che il peso di Gerico èdeterminante per individuare chi sarà  sottoposto a controlli fiscali negli anni a venire; e questi timori sono fondati, sebbene, in seguito alle famose sentenze della Cassazione del dicembre scorso, l’Agenzia delle Entrate abbia stabilito di attribuire agli studi un peso pi๠modesto in fase di accertamento.

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Circolare AdE 19-2010: indicazioni sul contenzioso tributario

Nel dicembre scorso, la Corte di Cassazione ha emanato un pacchetto di sentenze che hanno destato molto scalpore: èstato infatti demolito, presumibilmente per sempre, il potere dell’Agenzia delle Entrate di contestare al contribuente redditi o fatturati superiori a quanto dichiarato, basandosi esclusivamente sulla base degli studi di settore.

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Studi di settore 2010

L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato la versione pressochè definitiva dei 206 modelli per la comunicazione dei dati rilevanti per gli studi di settore, da allegarsi alle dichiarazione dei redditi riferite al periodo d’imposta 2009.

Come ogni anno, per circa un terzo di questi studi (per l’esattezza, 69) èstata apportata una completa revisione, mentre per i rimanenti si ètrattato pi๠semplicemente di aggiornare la versione dell’anno scorso.

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Studi di settore lavanderia: la maglia nera va a loro

In occasione di un recente convegno, alla presenza dei rappresentanti delle associazioni imprenditoriali, il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, ètornato ancora una volta sullo spinosissimo tema degli studi di settore, che la gran parte degli imprenditori vorrebbe radicalmente riformati quando non soppressi del tutto.

Nell’occasione, Befera (che, anche per il ruolo rivestito, difende il sistema statistico) ha illustrato alcuni risultati riferiti al periodo d’imposta 2007.

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Studi di settore in vendita con BeonBusiness

Se ne discuteva da diverse settimane, e alla fine la convenzione fra l’Agenzia delle Entrate e la società  SOSE (che cura gli studi di settore) èstata stipulata: prossimamente prenderà  il via la piattaforma on line denominata “BeonBusiness”, gestita dalla stessa SOSE.

Chiunque (privati, imprenditori, professionisti, banche, associazioni di categoria…) potrà  accedere ai dati aggregati ricavati dai modelli di comunicazione rilevanti per gli studi di settore inviati dai contribuenti negli anni passati.

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Studi di settore 2007: risultati finali

In attesa di decidere se e in quale maniera rivendere sul mercato i dati statistici di dettaglio, la società  che cura gli studi di settore per conto dell’Agenzia delle Entrate, la SOSE, ha diffuso i risultati generali ricavati dalle comunicazioni allegate ad UNICO 2008, riferite al periodo d’imposta 2007.

I contribuenti sottoposti agli studi sono stati 3.734.932, di cui il 68% sono persone fisiche, il 18% sono società  di persone e il 14% sono società  di capitali e altri soggetti IRES.

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Crollano gli accertamenti da studi di settore

Diverse sentenze della magistratura, inclusa la Cassazione, hanno in gran parte demolito gli studi di settore, che sembrano entrati nella fase discendente della loro parabola.

In sostanza, èormai pacifico (ma ci sono voluti anni di battaglie legali e dottrinarie) che non èpossibile rettificare il reddito dichiarato dal contribuente basandosi esclusivamente sui risultati statistici derivanti dagli studi di settore.

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Studi di settore come strumento statistico

tasse e studi di settore

In questi giorni, banche e associazioni imprenditoriali sono in fibrillazione dopo un inatteso e importante annuncio proveniente dalla SOSE, la società  in mano pubblica che cura gli studi di settore.

L’idea èquella di rivendere sul mercato le banche dati raccolte anno dopo anno. Ci si èresi conto, cioà¨, che gli studi di settore offrono uno spaccato statistico dettagliatissimo dell’imprenditoria italiana, il quale, meglio di molte chiacchiere, èin grado di mettere in luce quali settori sono in crescita e quali in difficoltà , quali aree geografiche sono pi๠promettenti per un dato business, quali bisogni finanziari o strumentali presentano gli aderenti alle singole tipologie di attività .

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Le ricette dei commercialisti per il Fisco

dichiarazione dei redditi

Nei giorni scorsi si ètenuto il secondo consiglio nazionale del neonato ordine professionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, nato dalla fusione di due ordini preesistenti.
All’ordine appartengono oggi circa centodiecimila iscritti, ma tale numero èin continua crescita.

Nel corso dell’incontro, cui hanno partecipato anche i ministri Alfano e Brunetta e i vertici dell’Agenzia delle Entrate, l’intervento pi๠atteso èstato quello del presidente Claudio Siciliotti, che ha avuto occasione di ripetere una volta di pi๠le soluzioni di sistema che i tecnici del settore fiscale suggeriscono di introdurre all’interno della legislazione tributaria italiana.

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Studi di settore, arrivano le analisi regionali

gerico-2009

Secondo i termini di legge, la revisione dei 68 studi di settore soggetti quest’anno alla periodica revisione sarebbe dovuta avvenire entro il 30 settembre; ma troppi fattori hanno fatto saltare il banco e ora si prospetta un rinvio sine die, forse addirittura fino alla prossima primavera.

Non si tratta, infatti, di provvedere solamente al tagliando triennale cui ogni studio di settore èsottoposto, ma anche di integrare tutti i duecentootto studi sulla base delle risultanze degli specifici indicatori anti-crisi introdotti all’inizio di quest’anno; indicatori, fra l’altro, del tutto sperimentali, e che dunque devono a loro volta essere testati e migliorati.

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Programma di revisione degli studi di settore

L’Agenzia delle Entrate, con un certo anticipo rispetto al passato, ha pubblicato l’elenco degli studi di settore che saranno soggetti nei prossimi mesi a revisione, con effetto a partire dal periodo d’imposta 2010.

La legge, infatti, stabilisce che ogni studio deve essere sottoposto al pi๠tardi entro tre anni ad un aggiornamento: il “tagliando” ha la funzione di adeguare lo strumento di accertamento alla nuova situazione dei settori interessati nonchè di apportare le correzioni ritenute utili rispetto alla precedente versione.

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Benefici dello scudo fiscale

soldi euro

Oltre alle conseguenze di natura squisitamente penale, il progetto di scudo fiscale ormai in dirittura d’arrivo prevede importanti effetti che si ripercuotono anche nelle ordinarie attività  di accertamento delle agenzie fiscali e della Guardia di Finanza.

àˆ stabilito, infatti, che i capitali e gli eventuali illeciti dichiarati dal contribuente che si avvale dello scudo si devono considerare come “inesistenti” sotto numerosi punti di vista.

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Sanzioni sugli studi di settore errati o falsi

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Con l’approssimarsi della scadenza, ormai imminente, per l’invio telematico del modello UNICO, èbene che i contribuenti interessati ad allegare alla dichiarazione dei redditi anche la comunicazione dei dati rilevanti ai fini degli studi di settore diano un’ultima occhiata ai dati esposti, per verificarne la completezza e la correttezza.

Appare perciಠutile offrire un quadro di sintesi di cosa potrebbe accadere qualora siano comunicati dati infondati o incompleti.

Precisiamo subito che non assume alcuna rilevanza l’intenzione del contribuente: errori in buona fede ed artifici in mala fede, difficili da distinguere, portano alle medesime conseguenze.

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Rush finale per l’invio delle dichiarazioni 2009

dichiarazione dei redditi

Gli studi professionali stanno lavorando a pieno ritmo in questi giorni, poichè si sta approssimando il termine ultimo per l’invio delle principali dichiarazioni fiscali del 2009 (riferite al periodo d’imposta 2008).

Il termine, infatti, èquello di mercoledଠ30 settembre. àˆ entro quella data che andranno inviati innanzitutto, il modello UNICO: ossia l’ordinaria dichiarazione dei redditi (la sua alternativa, il 730, èuna soluzione semplificata prevista soltanto per chi detiene redditi da lavoro dipendente e assimilati), che, per imprese e professionisti, deve contenere anche la dichiarazione IVA e gli studi di settore (o i parametri contabili o gli indicatori di normalità  economica, a seconda dei casi).

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