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Modello UNICO, poco tempo per i ritardatari

modello unico 2007

àˆ scaduto il 30 settembre scorso il termine ordinario per l’invio del Modello UNICO (scarica la versione in pdf) da parte di persone fisiche, società  ed enti diversi.

Per coloro che, una volta inviato il modello, si accorgessero successivamente di aver commesso errori nella compilazione, l’unico rimedio èspedire una dichiarazione integrativa: ossia, il documento con i dati corretti, che èpossibile inviare entro il termine ultimo per l’invio della dichiarazione dell’anno successivo (salvo proroghe: 31 luglio 2009) e barrando nel frontespizio la casella “Integrativa” (oppure “Integrativa a favore” qualora dalla nuova dichiarazione risultasse un maggior credito o un minor debito per il contribuente).


Ma come fare se la dichiarazione non èstata inviata affatto? La legge pone un secondo termine, da rispettare scrupolosamente: quello di novanta giorni dalla scadenza ordinaria (nel nostro caso: 29 dicembre 2008). Entro questa data sarà  ancora possibile inviare il Modello UNICO, versando tramite modello F24 una sanzione – secondo il procedimento del ravvedimento operoso – pari a 32 euro per ogni dichiarazione omessa. Per esempio, un imprenditore che invia in ritardo il suo UNICO contenente la dichiarazione dei redditi, quella IVA e quella IRAP, dovrà  versare in tutto 96 euro.
Se perಠanche il secondo termine scadesse invano, a quel punto la dichiarazione si riterrebbe a tutti gli effetti omessa.


Questo farebbe sଠche i tempi a disposizione dell’Amministrazione Finanziaria per avviare l’accertamento divengano piuttosto lunghi (potrebbe essere avviato entro il 31 dicembre 2013) e che al contribuente siano applicate sanzioni ben pi๠pesanti, persino di carattere penale: in caso di omissione della dichiarazione o di suo invio dopo i canonici 90 giorni dalla scadenza, e qualora da questa omissione o tardività  sia derivata un’evasione di imposta superiore a € 77.468,53, la pena prevista èquella della reclusione da uno a tre anni.