Aste on line a rischio accertamento fiscale

Il caso di un contribuente goriziano rischia di scoperchiare una vera bomba fiscale. Costui, infatti, si dichiarava nullatenente, ma alla prova del redditometro èmerso un suo tenore di vita molto agiato e difficilmente giustificabile.

Alla fine, èstato stimato che il contribuente ricavava mediamente seicentomila euro all’anno tramite le aste on line sul notissimo sito Ebay, per di pi๠rivendendo merce contraffatta proveniente dall’Europa orientale (con illecito, dunque, anche di natura doganale).

Cosà¬, la Guardia di Finanza ha chiesto formalmente alla sede italiana della casa d’aste telematica di segnalare i nominativi di tutti i venditori che nel corso dell’anno avessero effettuato pi๠di cinque transazioni e per le quali Ebay avesse fatturato almeno mille euro per commissioni (corrispondenti a circa tredicimila euro di ricavi per il venditore), con il proposito di avviare negli anni a venire una profonda opera di conoscimento di questo mondo quasi del tutto ignoto agli occhi dell’Amministrazione Finanziaria.

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Entro il 28 l’appuntamento con il CUD (II)

Non sono solo i subordinati ad avere diritto al CUD: il discorso si allarga anche ai titolari di redditi assimilati a quello da lavoro dipendente, come i collaboratori a progetto e i pensionati. Anche nei confronti di queste persone il CUD assume la medesima forma, anche se normalmente i dati inseriti sono molto meno numerosi.

In tutti i casi, il contribuente che nel corso dell’anno ha ottenuto solamente il reddito certificato dal CUD non èobbligato alla presentazione della dichiarazione dei redditi, anche se ècomunque necessario qualora egli intenda far valere detrazioni d’imposta oppure abbia altri vantaggi fiscali di cui approfittare.

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Sopravvenienze: le insussistenze

L’ultimo caso di rilievo èquello di un sottogenere di sopravvenienze: le insussistenze. Si parla di insussistenza quando si scopre che un elemento presente in contabilità  nella realtà  non esiste o ha un valore minore.

Per esempio, il contante nella cassa di un supermercato ha un valore diverso da quello contabilizzato, magari generato da tanti piccoli arrotondamenti: la differenza, se negativa per la società , èun’insussistenza passiva (se èpositiva, si parla pi๠genericamente di sopravvenienza attiva).

Ma il caso pi๠importante di insussistenza si ha quando si scopre che c’ stato un furto, di denaro o di altri beni dell’impresa.

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Sopravvenienze, un problema fiscale

consulenza fiscale in italia

Dal punto di vista contabile, si definiscono “sopravvenienze” tutti quegli elementi reddituali di cui si viene a conoscenza soltanto in seguito rispetto al momento in cui essi vengono a sorgere; possono essere “attive” o “passive” a seconda che incrementino o riducano il reddito d’esercizio.

In genere, la loro rilevazione non pone problemi particolari, a meno che le sopravvenienze non emergano dopo la chiusura dei bilanci.
Le ipotesi sono numerose e svariate. Talvolta capita che si attende una fattura da un fornitore ma al momento in cui si redige il bilancio essa non èancora arrivata: in tal caso si cerca di sapere dall’interessato a quanto ammonta o si cerca di fare una stima, ma se al suo arrivo si scopre che il valore èdiverso, la differenza genera una sopravvenienza.

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Agevolazioni per gli investimenti nel Mezzogiorno (prima parte)

Nel corso degli anni il legislatore fiscale ha dimostrato una fantasia senza limiti per favorire gli investimenti da parte degli imprenditori nazionali ed esteri nelle Regioni pi๠povere e disagiate del nostro Paese.

Non tutti questi strumenti, tuttavia, sono riusciti a soddisfare gli ambiziosi obiettivi prefissati, con dispersione “a pioggia” dei fondi a disposizione e frequente effimerità  degli investimenti eseguiti. Cosicchè, il legislatore èdovuto pi๠volte intervenire per rivedere e talvolta ricostruire da capo queste misure, per renderle pi๠efficaci e adeguate ai tempi.

L’ultimo intervento in ordine di tempo, che ha sostituito ogni soluzione precedente, èstato posto in essere da parte di Vincenzo Visco a partire dal 2007 e fino al 2013, con l’introduzione della cosiddetta “Visco-Sud”, misura confermata dal successore Tremonti.

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Leggi severe contro gli abusi nelle compensazioni

Dato che, per motivi tecnici, non sono sempre facili da individuare, le violazioni dei contribuenti che evitano di pagare le imposte sfruttando in compensazione nel Modello F24 crediti gonfiati quando non inesistenti sono da qualche tempo nel mirino dell’Amministrazione Finanziaria, che sta moltiplicando i controlli in questo specifico ambito.

L’ex viceministro Visco aveva messo a punto un complesso meccanismo di autorizzazione da porre in essere prima di eseguire compensazioni. Con il piano anticrisi, il suo successore Tremonti ha spazzato via tale adempimento (di fatto mai entrato in vigore) e ha preferito puntare su un appesantimento draconiano delle sanzioni a carico del contribuente infedele.

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Le grandi imprese nel mirino del Fisco

Giulio Tremonti

Fin dalle prime battute, le intenzioni del nuovo Governo in tema di controlli fiscali sono state chiare. Per espressa dichiarazione del ministro Tremonti, l’azione dell’Amministrazione Finanziaria deve concentrarsi maggiormente sui controlli nel territorio e meno sulla verifica della corretta regolarità  degli adempimenti formali.

In questo senso, parecchi di questi adempimenti sono stati soppressi (come l’elenco clienti-fornitori) mentre sono stati incrementati gli strumenti per i controlli sostanziali, e questo soprattutto a carico delle aziende di grandi dimensioni.

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Evasione fiscale del 2008, crescita senza fine

Possono essere letti in due modi, i pesantissimi dati sull’evasione fiscale del 2008 resi pubblici nel corso della tradizionale conferenza-stampa di fine anno del Comandante della Guardia di Finanza, il generale Cosimo D’Arrigo.

Vedendo il bicchiere mezzo vuoto, si ha la percezione dell’inguaribile tendenza italica a cercare quando possibile di schivare l’imposizione fiscale. Dall’altro lato, èpossibile apprezzare la crescita dei risultati dell’azione sul territorio da parte delle Fiamme Gialle.

àˆ proprio su questo punto che si sofferma l’attenzione del generale D’Arrigo, che segnala “una mirata e penetrante attività  di programmazione delle attività  di contrasto all’evasione”, con sensibili miglioramenti della resa media di ogni controllo (+30% circa).

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Regime agevolato per le nuove iniziative (terza parte)

Una volta rispettati tutti i requisiti, quali sono i vantaggi dell’adesione al “forfettino”?

Innanzitutto, viene meno l’obbligo di tenere la contabilità : sarà  perciಠsufficiente emettere tutte le fatture e conservare tutti i documenti d’acquisto, ma senza bisogno di registrare alcunchè.

In secondo luogo, l’IVA ècalcolata solamente una volta all’anno, in sede di dichiarazione. Viene perciಠmeno l’obbligo di tutte le liquidazioni e i versamenti infrannuali, compreso l’acconto di dicembre.
In terzo luogo, nelle fatture emesse non si subisce alcuna ritenuta d’acconto, purchè si specifichi nel documento stesso che il compenso, essendo “soggetto ad imposta sostitutiva ex art. 13 L. 388/2000” (questa la dicitura da inserire in fattura), non èsottoposto ad alcuna ritenuta.

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Regime agevolato per le nuove iniziative (seconda parte)

plico di soldi di un pagamento

Quali sono i requisiti che occorre detenere congiuntamente per aderire al “forfettino”?

Innanzitutto ènecessario che si tratti a tutti gli effetti di una nuova iniziativa; essa non deve consistere in alcun modo nella prosecuzione di un’attività  già  eseguita in precedenza sotto altra forma. L’unica eccezione si ha per i professionisti che si mettono in proprio dopo il tirocinio legale.

In secondo luogo, ènecessario che il volume d’affari (determinato secondo le ordinarie regole della legge IVA) non superi determinate soglie: € 30.987,41 per i professionisti e per le imprese che prestano servizi. oppure € 61.974,82 per le imprese che operano cessioni di beni.

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Regime agevolato per le nuove iniziative (prima parte)

logo dell\'agenzia delle entrate

L’introduzione con la legge Finanziaria dell’anno scorso del regime contabile agevolato per i contribuenti minimi (il cosiddetto “forfettone”, di cui tanto si èparlato) ha spinto il legislatore a spazzare via diversi regimi agevolativi preesistenti che in verità  avevano avuto un ben scarso successo, per sostituirli col nuovo regime cui l’ex-ministro Padoa Schioppa ha puntato con decisione.

Esiste solo un regime agevolato preesistente che èsopravvissuto all’azzeramento del 2007: si tratta del cosiddetto “forfettino”, ossia il regime contabile agevolato per le nuove iniziative d’impresa e di lavoro autonomo introdotto nel nostro ordinamento con l’art. 13 della L. 388/2000.

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Calcoli per l’acconto IVA (seconda parte)

Partita iva

Al fine di determinare l’entità  dell’acconto, il metodo storico ècerto il pi๠semplice da applicare: l’acconto sarà  pari all’88% del debito IVA cosଠcome risultava dalla liquidazione del dicembre 2007 (per i contribuenti mensili) o dal saldo della precedente dichiarazione annuale (per i contribuenti trimestrali).

Coloro che nell’ultimo anno si sono trasformati da “mensili” in “trimestrali” dovranno far riferimento ad una liquidazione fittizia riferita agli ultimi tre mesi del 2007 (come se fossero stati trimestrali già  allora), e il discorso opposto per coloro che hanno subito nel 2008 il passaggio inverso.

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Introdotte alcune semplificazioni fiscali

Fra le pieghe del decreto anti-crisi si ritrovano diverse abrogazioni che il ministro dell’Economia Tremonti ha voluto apportare al sistema fiscale voluto nella precedente legislatura dal viceministro Visco.

Al di là  del merito, emerge con chiarezza la differente filosofia dei due politici: se Visco riteneva pi๠utile contrastare l’evasione fiscale introducendo una serie di limiti e di vincoli di natura adempimentale, Tremonti preferisce puntare invece a potenziare i controlli sostanziali sul territorio.

Il risultato, comunque, èche per le imprese si prospettano da oggi alcune semplificazioni che dovrebbero ridurre il tempo dedicato agli obblighi tributari.

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L’Economist boccia l’Italia

Il giorno in cui un giornale britannico tesserà  le lodi del sistema-Italia sarà  probabilmente un evento a cui nessuno di noi riuscirà  ad assistere. E tuttavia, sarebbe sciocco sottovalutare le frecciate che i giornalisti stranieri scoccano periodicamente contro il nostro Paese, perchè il fondamento di certe critiche indubbiamente esiste.

Una certa attenzione, da ultima, se l’ guadagnata una ricerca del quotato “The Economist”, che ha pubblicato i risultati di uno studio in cui sono messi a confronto diversi parametri sulla competitività  dei vari Paesi europei. L’Italia, non c’era da dubitarne troppo, èclassificata all’ultimo posto fra i Paesi dell’Europa occidentale.

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Spese di rappresentanza, nessuna novità  (quarta parte)

Salvo sorprese dell’ultim’ora, il decreto ministeriale conterrà  anche altre due norme di grande interesse per tutti gli imprenditori.

La prima riguarderà  gli obblighi di documentazione: per poter dimostrare la correttezza delle deduzioni effettuate in riferimento alle spese di rappresentanza, l’imprenditore dovrà  conservare molti documenti. Oltre alle fatture e gli altri ordinari documenti, infatti, potrà  essere richiesta la preparazione di un prospetto in cui si dettaglino tutte le spese di rappresentanza sostenute, nonchè un secondo prospetto che specifichi per ciascun evento cui si èpartecipato (feste, mostre ecc.) le indicazioni sulla durata, sulla natura e persino sui dati anagrafici dei clienti e delle altre personalità  che vi hanno partecipato.

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