Borse lavoro contro la disoccupazione giovanile

Sono andati letteralmente a ruba, nella Regione Veneto, gli stanziamenti previsti per la lotta alla disoccupazione giovanile attraverso l’attivazione di tirocini a favore dei senza lavoro. Secondo quanto reso noto nei giorni scorsi da Elena Donazzan, Assessore all’Istruzione, alla Formazione ed al Lavoro della Regione Veneto, infatti, in appena quaranta giorni ci sono state prenotazioni per i tirocini a favore dei giovani disoccupati a fronte di una copertura finanziaria di tre milioni di euro corrispondente agli stanziamenti destinati a tale misura.

L’iniziativa, che quindi ha riscosso un grande successo sul territorio regionale, rientra in “Welfare to Work“, una misura a carattere nazionale appositamente ideata per incentivare le politiche per il reimpiego.

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Previsioni lavoro 2012 in Lombardia

L’anno 2012 per l’Italia sarà  un anno difficile dal punto di vista della crescita economica. Anche le stime dell’attuale Governo in carica, non a caso, rivelano come ci si debba attendere un prodotto interno lordo nazionale (Pil) 2012 in lieve calo per poi tornare, si spera, a risalire nel 2013.

Insomma, quello che ci aspetta sarà  un anno di sacrifici e nello stesso tempo di transizione aspettando quella ripresa dell’economia di cui c’ètanto bisogno. All’interno di questo scenario a livello nazionale, anche in Lombardia gli indicatori sono attesi al ribasso, ma sono comunque migliori rispetto alla media nazionale.

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Secondo lavoro per incrementare il reddito

In Italia ci sono all’incirca due milioni di disoccupati. Sono tanti, troppi, spesso “figli” della crisi in quanto, con un contratto a tempo determinato, sono stati espulsi dal mondo del lavoro senza ammortizzatori sociali. Insomma, per chi non ha un lavoro cercarlo èd’obbligo, anche se èdifficile, ma ci sono anche coloro che, pur avendo un lavoro, ne cercano un altro, un secondo per arrotondare e per garantirsi il mantenimento del potere d’acquisto.

I rincari, le maggiori tasse e le ultime due manovre finanziarie sono tali che oramai con i classici 1.000 euro al mese una famiglia ci vive solo per un paio di settimane, ragion per cui c’èl’estrema necessità  di rimboccarsi le maniche specie se non si puಠcontare sull’aiuto di qualcuno, in primis i genitori.

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Contributi giovani disoccupati nella Regione Sardegna

Un contributo mensile netto pari a 400 euro a favore dei giovani disoccupati sardi di età  compresa tra i 18 ed i 32 anni. Questo èquanto s’èprefissata la Regione Sardegna attraverso uno stanziamento complessivo pari a ben 5 milioni di euro che serviranno per andare a finanziare dei progetti di attività  che saranno svolti proprio dai giovani disoccupati.

Questi progetti, in particolare, dovranno essere tali da rafforzare sul territorio sardo la coesione e la solidarietà  sociale, e per questo dovranno vertere sull’aggregazione e sulla promozione sociale, ma anche sulla valorizzazione e la tutela dell’ambiente, nonchè sulla tutela di quello che èil patrimonio artistico e culturale della Regione Sardegna.

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Disoccupazione in Italia nel 2010 all’8,4%

L’Istat lancia l’allarme occupazione in Italia. Secondo le rilevazioni dell’istituto di statistica, infatti, nel corso del 2010 la disoccupazione nel Bel Paese èbalzata all’8,4% dal 7,8% del 2009, in altre parole si tratta del livello pi๠alto mai registrato dal 2004, anno di inizio delle rilevazioni.

Nel corso dello scorso anno il tasso di disoccupazione giovanile ha registrato una crescita di 2,4 punti percentuali al 27,8%, mentre per le donne residenti nel Mezzogiorno il tasso di disoccupazione ha raggiunto il 40,6%.

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Lavoro precario come causa di stress

Meglio essere disoccupati o avere un lavoro precario? La maggior parte delle persone non avrebbe dubbio nel rispondere a questa domanda e opterebbe per un lavoro precario senza pensarci due volte, perchèavere un lavoro che non offre garanzie èsempre meglio che non averlo affatto. Sempre che non si scelga di considerare la questione dal punto di vista della salute mentale.

Secondo uno studio condotto dall’Australian National University di Canberra e pubblicato su “Occupational and Environmental Medicine”, infatti, dal punto di vista mentale stanno meglio le persone disoccupate rispetto a quelle che sono occupate ma malpagate o precarie.

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Modello domanda di disoccupazione

L’indennità  di disoccupazione èuna prestazione a sostegno del reddito che viene corrisposta a quei lavoratori che si trovano senza alcun tipo di reddito perchèsono stati licenziati, perchèil loro contratto di lavoro èscaduto oppure perchèhanno presentato dimissioni per giusta causa.

Non spetta, invece, ai lavoratori che si dimettono volontariamente, ai lavoratori parasubordinati, autonomi, con contratto part time verticale per i periodi di pausa dell’attività  lavorativa, a domicilio, extracomunitari con permesso di soggiorno stagionale, con contratto di compartecipazione agli utili e ai soci dipendenti da società  o enti cooperativi.

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Modello domanda di disoccupazione requisiti ridotti

L’indennità  di disoccupazione ridotta spetta ai lavoratori non pi๠occupati o licenziati che nell’anno solare precedente a quello in cui si presenta la domanda hanno lavorato per almeno 78 giorni, inoltre sono richiesti almeno due anni di anzianità  assicurativa da calcolare a ritroso a partire dal 31 dicembre dell’anno per il quale viene richiesta l’indennità  (ad esempio se si presenta la domanda nel 2011, relativa a periodi lavorati nel 2010, ènecessario avere almeno un contributo contro la disoccupazione involontaria al 1° gennaio 2009).

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Disoccupazione in aumento nel 2010

Anche se questo èun dato che ormai molti si aspettavano, arriva oggi la conferma da parte dell’Istat che ha rilevato un aumento della disoccupazione rispetto al 2009.

Il 2010 èstato l’anno della crisi ereditata dal 2009 e sono molte le grandi imprese che si sono viste costrette a mettere in cassa integrazione i propri dipendenti o in casi peggiori anche a licenziare. Nelle imprese italiane la diminuzione dell’occupazione èstata dell’1,6%, dato da considerarsi al lordo della cassa integrazione.

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Disoccupazione novembre 2010 a 8,7%

La disoccupazione continua ad essere un serio problema per l’Italia. Il tema ètornato alla ribalta nelle ultime ore a seguito della diffusione da parte dell’Istat dei dati sulla disoccupazione a novembre, ferma all’8,7% di ottobre, ovvero il dato pi๠alto mai registrato dal 2004, anno in cui sono iniziate le rilevazioni dell’istituto.

A novembre, in particolare, il numero di occupati risulta in aumento dello 0,2% rispetto al mese precedente e dello 0,1% rispetto a novembre 2009.

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-30 milioni di posti di lavoro per la crisi

Proprio nel giorno in cui si decide se affidare a Barack Obama il controllo degli Stati Uniti per i prossimi 2 anni, il direttore generale del Fondo Monetario Internazionale, Dominique Strauss-Kahn, davanti al Forum internazionale dello sviluppo che si e’ aperto ad Agadir, in Marocco ha affermato che negli anni della grande crisi globale che ha costretto le banche centrali a ridurre in maniera drastica i tassi di interesse nel mondo si sono persi ben 30 milioni di posti di lavoro.

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Crisi occupazionale nel settore della ceramica

Il crollo del fatturato e degli ordini nel segmento delle piastrelle sono la spia pi๠importante delle difficoltà  in cui si dibatte oggi il settore ceramico.

Le conseguenze delle difficoltà  di questo comparto un tempo molto florido, soprattutto per opera dei distretti industriali emiliani, si riflettono sullo stato dell’occupazione. Si calcola, infatti, che nel corso di un anno il numero degli occupati del settore sia sceso di oltre il 6,7%; due terzi dei posti tagliati riguardano operai, e il numero complessivo dei lavoratori si attesta oggi a circa 24.000 unità .

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Laureati italiani: pochi e disoccupati

Le statistiche dell’OCSE non lascino troppi dubbi: l’Italia si classifica agli ultimi posti fra i Paesi avanzati sullo spinoso tema dell’istruzione universitaria.

Ad oggi, infatti, solamente il 2,4% della popolazione vivente vanta il sospirato diploma di laurea, contro il 33,5% dei cittadini statunitensi o il 14,7% dei giapponesi. Nè il Belpaese si riscatta concentrando l’attenzione sulle giovani generazioni, che hanno molte maggiori possibilità  dei genitori e dei nonni: oggi come oggi, infatti, soltanto un ragazzo su tre ottiene la laurea.

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Disoccupazione in crescita a luglio

La grande crisi ha prodotto effetti non solo in termini di riduzione della produzione e di difficoltà  di tenuta dei conti pubblici, ma anche nel già  difficile campo dell’occupazione.

In effetti, se qua e là  si colgono segnali sempre pi๠frequenti di una, sia pur cauta, ripresa delle aziende, dal punto di vista degli occupati l’Italia resta in una situazione pesante.

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Rischio Ungheria sui mercati europei

Fra i Paesi dell’Europa centro-orientale, l’Ungheria èquello che attualmente sta raccogliendo le maggiori attenzioni degli investitori e delle banche europee.

Alcune settimane fa si paventಠil rischio di una situazione dei conti pubblici simile a quella greca, ipotesi fortunatamente smentita, ma rimane il fatto che la repubblica magiara non lascia dormire tranquilli gli investitori.

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