Proroga e periodo di tolleranza black list richieste dagli operatori

Sono ancora tanti i dubbi in merito alla compilazione da parte delle imprese della comunicazione riguardante le operazioni intercorse con soggetti a fiscalità  privilegiata inseriti nella cosiddetta “black list“, tanto che alcuni esperti hanno consigliato alle imprese di mettere in conto anche possibili sanzioni per incompleta o errata comunicazione, dal momento che l’errore appare come un’ipotesi pi๠che probabile.

Proprio per questo motivo gli operatori richiedono che vengano prorogati i termini per la presentazione (al momento il primo termine per la presentazione èil 2 novembre) e che ci sia un periodo iniziale di tolleranza, dove gli errori vengono solo segnalati senza l’applicazione di sanzioni.

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Costi e sanzioni black list

A partire dal 2 novembre scatterà  per le imprese l’obbligo di comunicazione delle operazioni intercorse con soggetti a fiscalità  privilegiata, ossia residenti in paesi che rientrano nella cosiddetta “black list“. La circolare n. 53/2010 ha fornito agli operatori le istruzioni relative alla procedura da seguire, tuttavia in questo momento l’aspetto pi๠preoccupante riguarda i costi che le imprese dovranno sostenere per rispettare questi nuovi adempimenti, nonchè le eventuali sanzioni imposte in caso di errori o omissioni.

La nuova normativa in primo luogo comporta un incremento della mole di lavoro da parte dei responsabili delle imprese o dei professionisti da queste incaricati e quindi un inevitabile incremento dei costi.

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Black list, arrivano le istruzioni

A pochi giorni dal 2 novembre, e cioèdalla prima scadenza per il nuovo adempimento fiscale introdotto dal legislatore (la comunicazione delle operazioni intercorse con clienti e fornitori residenti nei Paesi a fiscalità  privilegiata contenuti in apposite “black list”), ecco che finalmente l’Agenzia delle Entrate, con la circolare n. 53/2010 ha chiarito una pluralità  di dubbi espressi dagli operatori.

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Black list antiriciclaggio, astensione per i professionisti

Continua l’offensiva senza esclusione di colpi messa in atto dal Governo contro i famigerati paradisi finanziari.

Accanto alle nuove e diversificate liste di tali territori a fiscalità  privilegiata, sta per essere varata una nuovissima black list, i cui destinatari saranno notai, avvocati, commercialisti e quant’altri, anche non iscritti ad ordini professionali, che esercitano attività  di consulenza in campo giuridico ed economico, nonchè gli agenti di cambio, le S.I.M. e altri soggetti ancora.

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Black list, verso una proroga ad ottobre

In materia tributaria, le proroghe di scadenze già  fissate sono molto comuni; capita, infatti, sovente che motivi di carattere tecnico spingano a spostare in avanti la data ultima entro la quale provvedere ad un dato adempimento.

àˆ questo, con tutta probabilità , anche il caso dell’ultima dichiarazione fiscale tirata fuori dal cilindro nella manovra economica recentemente convertita in legge dal Parlamento: la comunicazione di tutte le operazioni intercorse con fornitori o clienti residenti nei paradisi fiscali e finanziari segnalati nelle famigerate liste nere (“black list”) elaborate a suo tempo dal ministero delle Finanze.

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Elenco dei Paesi ‘Black list’

Vediamo il contenuto dei due decreti ministeriali in materia di Paesi “black list”.
Il primo, datato 4 maggio 1999, elenca i seguenti Stati e territori: Alderney, Andorra, Anguilla, Antigua & Barbuda, Antille Olandesi, Aruba, Bahamas, Bahrein, Barbados, Belize, Bermuda, Brunei, Cipro, Costarica, Dominica, Emirati Arabi Uniti, Ecuador, Filippine, Gibilterra, Gibuti, Grenada, Guernsey, Hong Kong, le isole Vergini Britanniche, di Man, Cayman, Cook e Marshall, Jersey, Libano, Liberia, Liechtenstein, Macao, Malaysia, Maldive, Malta, Mauritius, Monaco, Montserrat, Nauru, Niue, Oman, Panama, Polinesia Francese, St. Kitts & Nevis, St. Lucia, St. Vincent & Grenadine, Samoa, San Marino, Sark, Seychelles, Singapore, Svizzera, Taiwan, Tonga, Turks & Caicos, Tuvalu, Uruguay e Vanuatu.

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‘Black list’: i decreti ministeriali

Nell’articolo precedente, abbiamo parlato della confusione del contribuente medio in merito ai Paesi inclusi nelle black list, e dunque sui propri fornitori e clienti le cui operazioni andranno comunicate all’Agenzia delle Entrate.

La confusione, in realtà , èforte anche fra gli addetti ai lavori. Come già  descritto, infatti, occorre far riferimento ai due decreti emanati dal ministero delle Finanze rispettivamente in data 4 maggio 1999 e 21 novembre 2001.

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Compilazione del quadro A per comunicazione ‘black list’

Il quadro A costituisce il cuore della comunicazione delle operazioni con i soggetti residenti nei Paesi “black list”. Dopo aver compilato il frontespizio, ecco come compilare il resto.

Andranno compilati tanti moduli quanti sono i fornitori e clienti con cui abbiamo avuto a che fare nel periodo interessato. Se perciಠabbiamo acquistato beni dal fornitore X e servizi dal fornitore Y mentre da Z abbiamo venduto beni e acquistato servizi, compileremo tre differenti moduli.

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Compilazione frontespizio per comunicazione ‘black list’

Il modello pubblicato dall’Agenzia delle Entrate per la comunicazione delle operazioni con clienti e fornitori residenti in Paesi “black list” ècomposto da tre pagine: la tradizionale informativa sulla privacy che ritroviamo su tutte le dichiarazioni fiscali, il frontespizio e il quadro A.
Innanzitutto, all’apice di ogni pagina va riportato il codice fiscale del dichiarante. Dopodichè, affrontiamo il frontespizio.

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Comunicazioni ‘black list’, pubblicato il modello

Anche l’ultimo tassello, la pubblicazione del modello, èstato apportato e tutto èpronto per il nuovo adempimento fiscale che attende i titolari di partita IVA a partire dal prossimo luglio: la “comunicazione delle operazioni con soggetti aventi sede, residenza o domicilio in Paesi a fiscalità  privilegiata”, per usare la dizione ufficiale.

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Monitoraggio fiscale e quadro RW

Da una ventina d’anni, l’Amministrazione Finanziaria italiana vuole saperne di pi๠sui patrimoni che i nostri concittadini detengono all’estero.

Al di là  delle ipotesi che essi producano un reddito imponibile, infatti, ècomunque richiesto di indicare un certo numero di dati sulla dichiarazione dei redditi: si tratta di notizie dichiarate a puro titolo informativo, affinchè eventualmente in un momento successivo l’Agenzia delle Entrate possa eseguire le opportune verifiche.

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Elenchi ‘black list’, il decreto attuativo

Il ministro Tremonti ha varato il decreto ministeriale di attuazione di un’importante norma contenuta nel recente decreto-incentivi.

Parliamo dell’obbligo di comunicare periodicamente all’Agenzia delle Entrate (con un modello che sarà  predisposto prossimamente) le operazioni intercorse con fornitori o clienti collocati in uno dei Paesi collocati nella famigerata “black list” dei territori considerati paradisi fiscali o finanziari.

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San Marino, norme severe contro l’evasione

Nonostante le aperture dei mesi scorsi provenienti dalla Repubblica del Titano, non accenna a smettere la presa delle autorità  italiane contro il diffuso malcostume di sfruttare la vicinanza geografica e la rilassatezza legislativa locale per evadere le imposte nel nostro Paese.

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Operazione black list, obbligo di comunicazione

Parte delle risorse necessarie per finanziare le misure introdotte col decreto incentivi 2010 sarà  reperita dalla lotta all’evasione fiscale.

In ambito fiscale, in effetti, il Governo ha introdotto alcune novità : possibilità  di comunicare gli atti verso i residenti all’estero anche tramite raccomandata all’indirizzo conosciuto dall’AIRE, eliminazione dell’obbligo di polizza fideiussoria nelle procedure di accertamento con adesione, distribuzione agli enti locali delle informazioni sulle indebite compensazioni accertate, trasmissione mensile all’Agenzia delle Entrate da parte di ogni Camera di Commercio delle nuove iscrizioni al Registro delle Imprese o delle modifiche alle stesse.

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