
Moltissimi liberi professionisti, piuttosto che professionisti autonomi, italiani, specialmente nel caso in cui siano appartenenti ad un qualsiasi studio associato, avrebbero da sempre moltissime difficoltà ad individuare il corretto ambito di applicazione della norma fiscale che giustificherebbe la possibilità che il libero professionista possa farsi valere, nei confronti dei propri clienti, dei contributi che egli stesso dovrebbe annualmente depositare nel caso in cui appartenga alla cosiddetta Gestione Separata, e non abbia quale riferimento, dunque, una specifica cassa previdenziale, nelle casse dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale.













