Chi puಠaccedere alla pensione di vecchiaia con 15 anni di contributi

La riforma delle pensioni targata Fornero ha innalzato a 20 anni di contributi il requisito per ottenere la pensione di vecchiaia.

Esistono perಠdelle particolari categorie di lavoratori, puntualmente indicate dalla circolare Inps n. 16 del 1° febbraio 2013, che maturano il diritto alla pensione di vecchiaia sulla base dei requisiti contributivi previsti precedentemente all’entrata in vigore della suddetta riforma, ovvero con 15 anni di anzianità  contributiva.

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Pensioni minime Inps 2013

La pensione minima spetta a coloro che, a fronte dei contributi versati durante la propria attività  lavorativa, hanno maturato una pensione mensile di importo inferiore ad una determinata soglia prestabilita e che, sulla base di alcuni calcoli statistici, non consentirebbe loro di vivere.

A favore di tali soggetti, dunque, viene erogata una somma di denaro integrativa rispetto alla pensione maturata e il cui importo varia di anno in anno.

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Calcolo pensione online dal 2013 sul sito Inps

A partire dal 2013 sarà  possibile effettuare il calcolo della futura pensione direttamente sul sito internet dell’Inps. Ad annunciarlo èstato il presidente dell’istituto previdenziale, Antonio Mastrapasqua, il quale ha appunto spiegato che entro i primi mesi del prossimo anno sarà  possibile effettuare un calcolo simulato della pensione, attraverso uno strumento online che aiuterà  quindi a capire quanto si otterrà  una volta raggiunti i requisiti per andare in pensione.

In questo modo, dunque, gli italiani avranno la possibilità  di verificare se potranno o meno mantenere nel corso della vecchiaia lo stesso stile di vita e eventualmente decidere di ricorrere alla previdenza complementare.

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Modello domanda di pensione “salvaguardati”

Il Ministero del Lavoro ha pubblicato sul suo sito internet il modello (scaricabile tramite il link in fondo) che dovranno compilare e consegnare i cosiddetti “salvaguardati“, ovvero i soggetti a cui èconcessa la possibilità  di presentare domanda di pensione sulla base dei requisiti previsti dalla normativa antecedente la riforma delle pensioni.

Pi๠nel dettaglio, potranno presentare domanda di pensione quattro diverse categorie di soggetti, ovvero:

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Chiarimenti INPS riforma delle pensioni

In data mercoledଠ14 marzo 2012, come forse qualcuno già  saprà , l’INPS, ovverosia l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, avrebbe pubblicato la circolare n. 35/2012 grazie alla quale intenderebbe cercare di fare chiarezza sulle implicazioni pratiche della riforma delle pensioni del Governo Monti sia sulle pensioni di anzianità  che su quelle di vecchiaia.

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Conti correnti senza spese per pensionati

Solamente qualche giorno fa parlammo, a dire il vero in maniera piuttosto sensazionalistica, del maxiemendamento al decreto liberalizzazioni che, all’articol0 27, avrebbe inserito nel succitato provvedimento la possibilità , per tutti i pensionati con una pensione mensile compresa tra i 1.000 ed i 1.500 euro, di apertura di un conto corrente gratuito.

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Lavoratori precoci ed esodati riforma delle pensioni

La riforma del sistema previdenziale del Governo Monti, cosଠcome elaborata ed approvata nell’ambito dei lavori sulla manovra salva-Italia nonchè sul pacchetto cresci-Italia, due tra i pi๠importanti piani d’azione dell’attuale esecutivo tecnico, avrebbe causato non poche perplessità  nell’opinione pubblica tutta e, in particolare, in quella parte della popolazione, ormai prossima al pensionamento, preoccupata che le nuove normative la costringono a scegliere tra due possibilità  altrettanto inquietanti: continuare a lavorare sino al raggiungimento dei nuovi requisiti oppure andare in prepensionamento con il rischio di subire pesanti penalizzazioni economiche.

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Divieto pagamento pensioni in contanti da marzo 2012

L’Inps in questi giorni sta inviando circa 450.000 lettere ad altrettanti pensionati beneficiari di una pensione superiore a 1.000 euro e che a partire dal prossimo mese di marzo non potranno pi๠riscuoterla in contanti ma dovranno necessariamente aprire un conto corrente, un libretto di risparmio o una carta ricaricabile su cui verrà  accreditata mensilmente la somma spettante.

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Novità  comunicazione lavori usuranti

Il Decreto Interministeriale del 20 settembre 2011 e la nota del 28 novembre 2011 hanno introdotto alcune novità  sulle comunicazioni delle aziende in merito allo svolgimento dei cosiddetti lavori usuranti da parte dei propri dipendenti, finalizzate al riconoscimento dei requisiti per ottenere il pensionamento anticipato.

Le novità  introdotte dal decreto, in particolare, consistono in una semplificazione della procedura di comunicazione in quanto prevedono l’utilizzo di un unico modello sia per le comunicazioni riguardanti l’inizio delle attività  a catena sia per quelle necessarie al monitoraggio e alla rilevazione dei lavoratori che svolgono attività  usuranti.

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Deducibilità  contributi volontari

I contributi volontari versati all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps) offrono due vantaggi principali: il primo èdato dal fatto che con la contribuzione volontaria si puಠsia accelerare la maturazione dei requisiti di pensione, sia ottenere alla maturazione degli stessi degli importi mensili pi๠alti. Il secondo vantaggio, da non trascurare, èdato dal risparmio fiscale ottenibile attraverso il versamento dei contributi volontari.

Questo perchè i contributi volontari, cosଠcome prevede attualmente la normativa fiscale in vigore, risultano essere deducibili per intero dal proprio reddito complessivo, anche quando la spesa previdenziale èstata sostenuta per conto di un familiare che risulta essere fiscalmente a carico. La deducibilità  fiscale, in sede di dichiarazione dei redditi, èfruibile nel quadro E del modello di dichiarazione 730 per chi èun lavoratore dipendente, oppure nel quadro RP del modello di dichiarazione Unico per chi èun lavoratore autonomo.

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Ricongiunzione contributi

Nell’arco del proprio percorso occupazionale, un lavoratore non sempre versa i contributi ad uno stesso Ente o alla stessa cassa previdenziale; di conseguenza negli anni poi il lavoratore deve decidere se mantenere separati tali contributi, oppure effettuare la cosiddetta ricongiunzione, detta anche unificazione, al fine di vedersi accreditati tutti i contributi pagati presso una sola cassa previdenziale e, quindi, ottenere da questa a fine ciclo lavorativo la pensione.

L’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, permette la ricongiunzione dei contributi a fronte, a seconda dei casi, dell’accredito che avviene d’ufficio oppure dietro presentazione di una apposita domanda. In questo caso la domanda deve essere presentata presso quella sede dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale che risulta essere competente per residenza.

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Calcolo contributi volontari

Come si calcolano i contributi volontari all’Inps, Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale? Ebbene, per il calcolo della somme da versare l’importo varia a seconda che il lavoratore sia autonomo, sia un coltivatore diretto, oppure un lavoratore dipendente.

Per questi ultimi, in accordo con quanto riporta il sito Internet dell’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (Inps), i contributi volontari si calcolano sulla base dell’importo settimanale calcolato sull’ultimo anno di contribuzione obbligatoria anche se questo non coincide con l’ultimo anno a partire dal quale si presenta la domanda per i versamenti volontari.

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