Cedolare secca per casa all’estero non dovuta

Con l’introduzione della cedolare secca, ossia la forma di tassazione alternativa sui redditi derivanti dall’affitto di immobili destinati ad uso abitativo, i proprietari italiani di immobili situati all’estero si sono chiesti se fosse possibile optare per tale forma di tassazione anche in relazione a tali immobili.

Ebbene, la normativa primaria non fa alcun riferimento agli immobili situati fuori dal territorio italiano, limitandosi a escludere dal campo di applicazione le unità  immobiliari adibite ad uffici (A10) e quelle di categoria C2 (come ad esempio le mansarde).

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Cedolare secca contratti misti

A partire da quest’anno i proprietari di immobili ad uso abitativo concessi in locazione hanno la possibilità  di optare per la cedolare secca, ovvero una forma di tassazione alternativa in forza della quale ai redditi derivanti dal contratto di locazione viene applicata un’aliquota del 21% che va a sostituire sia l’Irpef che le addizionali comunali e regionali.

Trattandosi del primo anno di applicazione di questa nuova forma di tassazione, nei corso degli ultimi mesi sono stati posti diversi quesiti in merito alle modalità  di applicazione della cedolare secca in alcune particolari ipotesi.

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Fac-simile comunicazione cedolare secca

La cedolare secca èuna forma di tassazione alternativa che puಠessere scelta al posto della tassazione tradizionale dai proprietari di immobili ad uso abitativo concessi in locazione.

In caso di scelta della cedolare secca, in particolare, la tassazione del reddito derivante dal canone di locazione non avviene mediante l’applicazione delle ordinarie imposte sui redditi ma attraverso l’applicazione di un’imposta sostitutiva pari al 19% del canone di locazione per i contratti a canone concordato e al 21% del canone di affitto per gli altri tipi di contratti.

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Codici cedolare secca modello F24

Con la risoluzione n.59/E del 25 maggio 2011 l’Agenzia delle Entrate ha fornito ai contribuenti i codici per la cedolare secca da utilizzare per usufruire della tassazione sostitutiva sugli immobili in locazione tramite modello F24 e versare oltre che l’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali comunale e regionale, anche le imposte di registro e di bollo.

La cedolare secca, ricordiamo, èuna nuova forma di tassazione del reddito proveniente dalla locazione di immobili ad uso abitativo e della quale i proprietari di immobili concessi in locazione possono usufruire a partire da quest’anno.

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Proroga cedolare secca e adempimenti fiscali 2011

Mediante il decreto del presidente del Consiglio dei ministri del 12 maggio 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 maggio 2011, sono stati differiti per l’anno in corso i termini per effettuare i versamenti dovuti dai contribuenti, nonchè i termini previsti dagli articoli 16 e 17 del decreto ministeriale 31 maggio 1999 in relazione agli adempimenti delle dichiarazioni del modello 730.

Nello stesso decreto èstato anche spiegato che la decisione di prorogare i termini previsti per gli adempimenti tributari deriva dalla necessità  di fornire pi๠tempo alla luce della recente introduzione della cedolare secca, il cui adempimento impegna sia i contribuenti, sia i produttori di software e gli intermediari.

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Modello Siria cedolare secca

L’Agenzia delle Entrate ha messo a disposizione di tutti i proprietari di immobili ad uso abitativo concessi in locazione che intendono optare per la cedolare secca ben due modelli. Il primo modello di richiesta della cedolare secca èil modello 69, modificato in modo tale da poter essere utilizzato per tutte le ipotesi previste dalla normativa, compresa quella della risoluzione o della proroga.

Il secondo, invece, èil modello telematico Siria (Servizio Internet per la Registrazione dei contratti relativi a Immobili adibiti ad Abitazione) tramite il quale èpossibile scegliere di optare per la cedolare secca e al tempo stesso registrare il contratto di affitto online.

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Come optare per la cedolare secca

A partire dal 2011 i proprietari di immobili ad uso abitativo che vengono concessi in locazione possono decidere di tassare i redditi derivanti dal canone di locazione con la cosiddetta cedolare secca, ossia una forma di tassazione alternativa rispetto a quella già  in vigore e che prevede l’applicazione di un aliquota del 21% che va a sostituire sia l’Irpef che le addizionali comunali e regionali.

L’aliquota del 20% scende al 19% nel caso in caso di contratto di locazione a canone concordato, tuttavia èbene precisare che i proprietari di immobili che scelgono di optare per la cedolare secca non possono attuare alcuna modifica all’importo del canone di locazione per tutta la durata del contratto, compresa la variazione Istat.

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Quando conviene la cedolare secca

Dal 2011 i proprietari di immobili ad uno abitativo possono scegliere di tassare i redditi derivanti da locazione alla cosiddetta cedolare secca. Scegliendo questa opzione, in particolare, la tassazione non avviene mediante l’applicazione delle ordinarie imposte sui redditi con aliquote marginali crescenti fino al 43% ma mediante un’imposta sostitutiva che èpari al 19% del canone di locazione per i contratti a canone concordato e al 21% del canone di affitto per gli altri tipi di contratti.

Alla luce della possibilità  di optare per questa nuova tassazione, dunque, i proprietari di immobili in locazione si chiedono quando conviene optare per la cedolare secca sugli affitti.

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Modello richiesta cedolare secca affitti

Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate contenente le istruzioni per la cedolare secca cita anche i modelli che dovranno essere utilizzati per esercitare l’opzione, ovvero il rivisto modello 69 oppure il nuovo modello telematico semplificato di denuncia Siria.

Il modello 69, in particolare, èstato modificato in modo tale da consentirne l’utilizzo per qualunque ipotesi contemplata dal provvedimento stesso, compresa la risoluzione o la proroga. Lo stesso modello potrà  inoltre essere utilizzato anche per gli adempimenti generalmente subordinati alla compilazione del modello di comunicazione dei dati catastali CDC.

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Istruzioni cedolare secca affitti

L’Agenzia delle Entrate, come già  preannunciato nei giorni scorsi in occasione della comunicazione della possibilità  per i contratti che scadono dal 7 aprile al 6 giugno di optare per la cedolare secca fino al 6 giugno 2011, ha emanano un provvedimento mediante il quale vengono illustrate tutte le regole stabilite di caso di opzione della tassazione alternativa.

Il provvedimento ricorda anzitutto che la cedolare secca puಠessere esercitata dal locatore e che in caso di contitolarità  di diritti sull’immobile l’opzione dovrà  essere esercitata distintamente da ogni soggetto e avrà  effetti solo in capo a coloro che l’hanno effettivamente esercitata.

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Cedolare secca affitti 2011 fino al 6 giugno

L’Agenzia delle Entrate ha comunicato che i proprietari di immobili i cui contratti di affitto scadono nel periodo compreso tra il 7 aprile e il 6 giugno hanno ben due mesi di tempo per scegliere se assoggettare i redditi derivanti dalla locazione alla cosiddetta cedolare secca o se invece optare per il regime fiscale già  in vigore.

L’Agenzia, in particolare, ha spiegato che questa finestra temporale èstata concessa al fine di consentire a proprietari di immobili concessi in affitto di prendere visione della normativa e di valutare con calma se si tratta o meno di un’opportunità  a loro conveniente.

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Revocabilità  cedolare secca

A partire da quest’anno i proprietari di immobili concessi in affitto potranno scegliere di optare per la cosiddetta cedolare secca, ossia una tassazione del canone di locazione al 21%, che scende al 19% nel caso in cui i contratti di locazione siano a canone concordato, e che sostituisce l’Irpef, le addizionali comunali e regionali, le imposte di registro e le imposte di bollo sul contratto di locazione.

Nel caso in cui il proprietario dell’immobile scelga di optare per la cedolare secca, la decisione vale anche per gli anni successivi, in forza di una sorta di silenzio-assenso.

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Codici cedolare secca Abruzzo

L’Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 38/E del 4 aprile ha istituito i due codici per la cedolare secca sugli affitti incentivati a L’Aquila e provincia.

La cedolare secca del 20% introdotta in via sperimentale in Abruzzo al fine di stimolare il mercato degli affitti di immobili èopzionale, questo significa che il locatore puಠdecidere di applicarla se la ritiene conveniente nel suo caso oppure di assoggettare i redditi provenienti da locazione alla tassazione ordinaria.

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Cedolare secca affitti 2011

Lo schema del decreto sul federalismo municipale, che ha appena ricevuto l’approvazione da parte della Camera dei deputati, presenta dei provvedimenti che incidono sul sistema tributario italiano sin dal 2011, tra cui la cosiddetta cedolare secca sugli affitti, che rientra nelle nuove tasse sulla casa che interesseranno a breve i proprietari di immobili.

A partire da quest’anno, infatti, chi affitta immobili destinati ad uso abitativo puಠscegliere di tassare il canone di locazione con un’aliquota del 21%, scegliendo quindi di optare per un’imposta sostitutiva dell’Irpef e delle addizionali comunale e regionale, nonchè delle imposte di registro e di bollo sul contratto di locazione.

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Nuove tasse sulla casa

Gli esperti sono concordi nel ritenere che uno dei problemi fondamentali del mercato immobiliare italiano èl’incertezza normativa. Chi pensa di acquistare una immobile e di affittarlo per un determinato numero di anni, infatti, non puಠpianificare con sufficiente attendibilità  a quanto ammonta lo sgravio fiscale a cui va incontro.

Lo scenario fiscale, infatti, rischia di mutare radicalmente per via del decreto sul federalismo fiscale in via di approvazione e per le misure di riduzione del debito pubbliche che con ogni probabilità  verranno prese in futuro.

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