Ritardare la previdenza integrativa puಠcostare caro

Per molti riuscire ad ottenere una pensione pari all’80% dello stipendio èun sogno che non diventerà  mai realtà . Per questo motivo sono tantissime le persone che hanno scelto di mettere a punto un piano integrativo per integrare l’assegno mensile della pensione.

A spaventare non èsolo l’entità  dell’assegno ma anche il rischio sempre pi๠elevato di dover affrontare intervalli piuttosto lunghi senza ottenere alcun tipo di versamento.

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Assegno sociale: requisiti e procedura di richiesta

L’assegno sociale èuna prestazione di carattere assistenziale concessa ai soggetti che versano in condizioni economiche disagiate, a prescindere dai contributi versati. Questo tipo di versamento viene erogato dal 1 gennaio 1996, quando ha sostituito la pensione sociale.

I requisiti per ottenere l’assegno sociale sono: cittadinanza italiana, residenza in Italia (dal 1 gennaio 2009 per avere diritto all’assegno sociale occorre avere soggiornato legalmente ed in via continuativa in Italia per almeno 10 anni), età  non inferiore ai 65 anni e un reddito di entità  inferiore rispetto ai limiti stabiliti dalla legge. La sussistenza dei requisiti viene accertata di anno in anno.

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Bonus contributivo per chi continua a lavorare

Sulla Gazzetta Ufficiale n. 257 del 3 novembre 2010 èstato pubblicato il Decreto del 30 luglio 2010 (decreto Lavoro ed Economia) che prevede l’accredito figurativo ai fini pensionistici a favore dei lavoratori che, nel corso del 2010, beneficiano di misure a sostegno del reddito non collegate a ipotesi di sospensione del rapporto di lavoro, che hanno almeno 35 anni di anzianità  contributiva e che hanno accettato un nuovo lavoro che prevede una retribuzione di misura inferiore di almeno il 20% rispetto a quella relativa al precedente lavoro.

In questo caso, quindi, se il lavoratore decidesse di continuare a lavorare perderebbe il trattamento a sostegno del reddito che ai fini pensionistici potrebbe essere per lui pi๠vantaggioso.

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Salgono le aliquote dei contributi dei professionisti

Come ben sanno i due milioni di iscritti ai vari ordini professionali istituiti in Italia, il macigno che pesa sui rispettivi portafogli non ètanto costituito dalle imposte dirette bensଠdai contributi professionali, quasi integralmente a loro carico.

In generale si distingue un contributo soggettivo (integralmente a proprio carico e proporzionato al reddito di lavoro autonomo) e un contributo integrativo, basato sul fatturato e addebitabile ai clienti; ma non mancano, talvolta, anche contributi di maternità  e altre voci ancora.

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Contributi previdenziali dei soci amministratori delle Srl

Tempi duri per i soci amministratori delle società  a responsabilità  limitata: il recente D.L. 78/2010, infatti, ha previsto in determinate ipotesi un’autentica mazzata in termini di contributi previdenziali a loro carico.
Tutto nasce da due norme che rivoluzionarono il sistema previdenziale: la legge n. 335/1995 e la n. 662/1996. Nel ’95, infatti, si stabilଠla nascita della Gestione Separata dell’INPS, imponendo, fra le altre cose, l’iscrizione obbligatoria degli amministratori di Srl.

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Dipendenti pubbliche, pensione a 65 anni dal 2012

Siamo arrivati probabilmente alla svolta finale nella tormentata vicenda dell’età  pensionabile per le donne che lavorano per la Pubblica Amministrazione.

Come si ricorderà , la Corte di Giustizia Europea aveva condannato l’Italia per la differente età  riservata alle donne (60 anni) operanti nel pubblico impiego rispetto a quella degli uomini (65 anni). La condanna, secondo la Corte, deriva dalla considerazione che le donne, avendo il diritto/dovere di andare in pensione prima, non possono maturare contributi sufficienti a garantirsi una rendita paragonabile a quella dei colleghi di sesso maschile. Da qui, l’obbligo di uniformare i due valori.

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Manovra 2010: la stretta sulle pensioni

riforma pensioni

La manovra economica della primavera 2010 non interviene sui requisiti per ottenere la pensione di anzianità  e pensione di vecchiaia; quello che cambia profondamente, invece, èil sistema delle “finestre” di uscita. Da quattro e due che erano previste in precedenza, infatti, si scenderà  ad una sola per entrambi i generi di pensione; e sarà  una finestra piuttosto penalizzante, visto che corrisponde ad un anno per i dipendenti e ad un anno e mezzo per gli autonomi.

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Caccia ai falsi invalidi nella manovra 2010

Il fenomeno dei falsi titolari di pensione di invalidità  non ècerto recente e l’emanazione di misure per contrastare il fenomeno èavvenuta pi๠volte negli anni. Le nuove regole in materia contenute nella manovra economica appena varata, dunque, s’inseriscono in un solco già  consolidato.

Innanzitutto, viene previsto un controllo a tappeto nei confronti dei titolari di tali rendite: oltre, cioà¨, alle ordinarie attività  di accertamento, se ne eseguiranno di straordinarie. L’obiettivo èquello di incrementare di duecentomila unità  le visite di controllo compiute ogni anno; ècomunque da verificare se il carente organico dell’INPS si dimostrerà  in grado di soddisfare il traguardo.

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Gestione Separata INPS: contributi 2010

Come per le altre categorie, anche per gli iscritti alla Gestione Separata l’INPS ha provveduto a rideterminare i diversi valori rilevanti sulla base del tasso d’inflazione. Un’altra rideterminazione indispensabile, perà², deriva dalla legge 244/2007, che ha previsto la crescita di un punto percentuale annuo per l’aliquota prevista per coloro che non sono iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie.

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Contributi INPS 2010 per artigiani e commercianti

Sulla base del tasso d’inflazione e delle leggi vigenti, l’INPS ha provveduto ad aggiornare per l’anno 2010 i valori della contribuzione dovuta dai soggetti iscritti nella gestione IVS, prevista per coloro che esercitano attività  artigianali e commerciali; quest’ultimo termine va inteso nel senso pi๠ampio, finendo per ricomprendere quasi tutte le figure imprenditoriali.

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Invalidità  civile nuova procedura

procedura invalidità  civile

Come già  descritto, il fenomeno dei falsi invalidi trova il suo humus nella complicità  di troppi medici: èper questo motivo che dal prossimo primo gennaio la procedura per il riconoscimento dell’invalidità  civile cambierà  in maniera radicale.

I punti salienti della nuova procedura saranno: ruolo centrale sottratto alle ASL e affidato all’INPS; informatizzazione; tempi rapidi (l’obiettivo èchiudere la pratica in 120 giorni, contro i 345 necessari mediamente oggi).

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Requisiti invalidità  civile

invalidità  civile

Nell’ultimo anno, i controlli eseguiti dall’INPS su coloro che percepiscono la pensione d’invalidità  hanno messo in luce che ben tredici beneficiati su cento sono in realtà  sani come pesci. Si tratta del radicatissimo fenomeno dei “falsi invalidi”, che arreca notevoli danni alle casse previdenziali e che trova terreno fertile nella complicità  di molti medici compiacenti.

Contro questa situazione, il ministero del Welfare ha appontato due strategie complementari: da un lato si intensificheranno i controlli (centomila sono quelli programmati per il 2010, su una platea complessiva di due milioni e mezzo di cittadini) e dall’altro si istituirà , a partire dal primo gennaio, una nuova procedura per il riconoscimento dell’invalidità  (su cui torneremo nel prossimo articolo).

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Riforma previdenziale per gli avvocati

riforma avvocati

Dopo i consulenti del lavoro, anche gli avvocati vanno incontro ad una profonda riforma del proprio sistema previdenziale.

La legge stabilisce che tutte le casse previdenziali professionali le quali, allo stato attuale, non garantiscono la copertura delle uscite per almeno trent’anni, devono essere riformate nella direzione della sostenibilità .

àˆ il caso della Cassa forense, per le quali gli analisti prevedevano il crack entro il 2031.

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Cambio regole previdenziali per consulenti del lavoro

consulente del lavoro

Le decine di migliaia di iscritti all’ordine dei consulenti del lavoro possono contare, come altri professionisti, su una propria cassa previdenziale, denominata ENPACL e caratterizzate da autonome regole.

Tali regole, perà², sono destinate a notevoli cambiamenti a partire dal 2010. Tutti gli enti previdenziali, infatti, sono obbligati per legge a dotarsi di norme di funzionamento in grado di garantire la sostenibilità  del sistema per almeno trent’anni, e l’ENPACL aveva in tal senso bisogno di una rivisitazione.

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