
In questo caso, quindi, se il lavoratore decidesse di continuare a lavorare perderebbe il trattamento a sostegno del reddito che ai fini pensionistici potrebbe essere per lui più vantaggioso.
E’ in quest’ottica, dunque, che si colloca l’aiuto proveniente dallo Stato che, al fine di incentivare la continuazione del lavoro da parte del soggetto, gli corrisponde una accredito figurativo ai fini pensionistici che è pari alla differenza tra l’importo della retribuzione che il lavoratore percepiva nel precedente rapporto e quella che gli spetta con il nuovo lavoro. L’agevolazione, tuttavia, è riconosciuta solo per l’anno in corso e quindi non oltre il 31 dicembre 2010.
Per accedere a questa forma di sostegno occorre presentare domanda all’Inps a cui va allegata copia dei due contratti lavorativi da cui emerge lo scarto contributivo in forza del quale si ha diritto alla compensazione. L’accredito figurativo verrà riconosciuto a partire dalla data di accettazione del nuovo lavoro e solo fino ad esaurimento dei fondi.
Per il 2010, in forma sperimentale, il fondi disponibili ammontano a 40 milioni ma, dal momento che la misura è entrata in vigore solo pochissimi giorni fa e quindi a meno di due mesi dalla fine dell’anno, è logico supporre che solo una parte di questi fondi verrà utilizzata.