
Consumi, la crisi non èfinita



Di questo passo, sostengono infatti gli addetti ai lavori, il 15% delle PMI edili chiuderà i battenti entro la fine del 2011, con un taglio di almeno centoventimila posti di lavoro, che vanno ad aggiungersi agli altri centocinquantamila persi negli ultimi diciotto mesi.

Per l’esattezza, dicembre ha visto crescere il fatturato dell’1,9% e (dato anche pi๠rilevante) gli ordini per commesse del 4,7% rispetto a novembre, mentre, a livello annuo, gli stessi valori crollano al -18,7% e al -22,4% in comparazione con il 2008.

àˆ da notare come, alle tradizionali forme della cassa integrazione ordinaria e straordinaria si èaggiunta la cassa in deroga, ossia alcuni strumenti integrativi creati ad hoc per estendere la tutela a tante ipotesi per cui in precedenza non era prevista.

Le informazioni pi๠interessanti e, purtroppo, pessimistiche, arrivano dal mondo del lavoro.

L’analisi ènorme (oltre settecento pagine) e prende in considerazione decine di fattori economici; vediamone, dunque, solamente gli aspetti pi๠interessanti.

Il protrarsi della crisi, perà², ha largamente accentuato questo fenomeno, tanto che si stima che non èaffatto raro attendere da sei mesi ad un anno prima di veder arrivare i tanto sospirati incassi.

Distretti ne esistono in molte parti del mondo, ma raramente si ha un radicamento nella realtà locale e una capacità competitiva cosଠforte come ciಠche possiamo riscontrare nel nostro Paese.
Non desta dunque particolari sorprese il fatto che la crisi abbia inciso anche sulle vendite dei distretti ma meno che altrove, e che proprio in queste realtà produttive si stiano in queste settimane verificando, finalmente, i primi dati positivi.

Infatti, occorre sempre un certo periodo di tempo prima che un’azienda prima in buona salute vada in una situazione di crisi cosଠprofonda da dover tagliare posti di lavoro o, addirittura, a chiudere i battenti. Per i motivi inversi, passa del tempo prima che l’arrivo della ripresa porti ad un aumento dell’occupazione.




Per molto tempo esso ha rappresentato una boccata di ossigeno per economie di carattere famigliare, primitive o povere, garantendo in taluni casi che esse non venissero travolte dalle pi๠forti economie globali in espansione.

Trattandosi di economie il pi๠delle volte quasi a livello di sussistenza, in generale condotte dal nucleo famigliare o in piccole cooperative, esse non rappresentavano per le banche un interesse tale da permettere un accesso al credito.
