Scadenze contributi Inps per i lavoratori domestici

I datori di lavoro che hanno assunto collaboratori domestici, ogni tre mesi hanno l’obbligo di pagare i contributi all’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale. Proprio oggi, lunedଠ10 ottobre 2011, èl’ultimo giorno utile per mettersi in regola in merito, ed in particolare per quel che riguarda il versamento del terzo trimestre 2011 dei contributi Inps per i lavoratori domestici che, lo ricordiamo, possono essere remunerati con i buoni lavoro, detti anche voucher, solo ed esclusivamente nel caso in cui la collaborazione sia non solo occasionale, ma anche temporanea e di breve durata.

I datori di lavoro, interessati alla scadenza odierna dei contributi dei lavoratori domestici validi per il terzo trimestre del 2011, hanno già  ricevuto al proprio domicilio i bollettini, inviati proprio dall’Inps. Per chi non avesse ancora pagato ha quindi poche ore per farlo attraverso numerosi canali sia sul territorio, sia online.

Leggi il resto

Calcolo tredicesima colf o badante

Anche i lavoratori domestici come colf e badanti, alla pari delle altre categorie di lavoratori dipendenti, hanno diritto alla tredicesima, che come di consueto deve essere corrisposta a dicembre.

Cosଠcome avviene per il calcolo del TFR colf o badante, per il calcolo della busta paga colf e badante e per il calcolo dei contributi per la colf o la badante, anche per la tredicesima il datore di lavoro puಠfacilmente calcolare la retribuzione aggiuntiva spettante al dipendente in maniera piuttosto semplice.

Leggi il resto

Calcolo contributi colf o badante

Sono sempre di pi๠i datori di lavoro che scelgono di compilare da soli la busta paga del lavoratore domestico alle proprie dipendenze. Per farlo basta semplicemente utilizzare un fac simile busta paga colf o badante e capire bene come si effettua il calcolo busta paga colf o badante, ossia il calcolo della paga spettante e quello dei contributi, una quota dei quali èa carico del datore di lavoro e un’altra a carico del lavoratore stesso.

Per calcolare i contributi Inps occorre prima di tutto calcolare retribuzione oraria, in quanto l’importo dei contributi varia sia in base alle ore settimanali lavorate, sia in base alla retribuzione oraria comprensiva della quota oraria della tredicesima.

Leggi il resto

Calcolo busta paga colf o badante

Sono sempre di pi๠i datori di lavoro di colf, badanti e altre tipologie di lavoratori domestici che scelgono di non rivolgersi ad un professionista per la busta paga del proprio dipendente ma di farlo da soli, magari utilizzando il fac simile busta paga colf o badante. In questo caso occorre perಠconoscere le modalità  di calcolo della retribuzione e dei contributi da versare.

Per quanto riguarda la retribuzione questa viene generalmente pattuita dalle parti, tuttavia nella sua determinazione il datore di lavoro ètenuto a rispettare le soglie minime stabilite dalla legge.

Leggi il resto

Fac simile busta paga colf o badante

Il prospetto per la busta paga di colf, badanti e di altre tipologie di lavoratori domestici èprevisto dal contratto di categoria, tuttavia sono tantissimi i datori di lavoro che scelgono di non rivolgersi ad un contabile ma di compilare la busta paga da soli, utilizzando un semplicissimo prospetto ispirato al fac simile proposto di seguito.

Nella compilazione della busta paga bisogna distinguere il caso della colf o della badante a ore da quello della colf o della badante fissa, cioèche vive all’interno dell’abitazione insieme al datore di lavoro.

Leggi il resto

Calcolo TFR colf o badante

In caso di licenziamento di colf o badante o di dimissioni volontarie del lavoratore domestico, la parte che recede dal contratto di lavoro ha l’obbligo di fornire un periodo di preavviso, altrimenti èobbligata o corrispondere all’altra parte un’indennità  di mancato preavviso pari alla retribuzione che sarebbe spettata se avesse lavorato durante tale periodo.

Sia in caso di licenziamento che in caso di dimissioni, il lavoratore domestico ha diritto a ricevere il trattamento di fine rapporto, anche detto TFR o liquidazione.

Leggi il resto

Periodo di prova colf e badanti

In caso di assunzione di lavoratori domestici èprevisto un periodo di prova, proprio come già  avviene per tutte le altre categorie di lavoratori dipendenti.

In questo caso la durata del periodo di prova dipende dai livelli di inquadramento colf e lavoratori domestici applicati, in particolare il periodo di prova èpari a 30 giorni per la qualifica pi๠elevata, ossia livello D e D super, mentre èpari a 8 giorni per le qualifiche inferiori (livelli A, B e C).

Leggi il resto

Licenziamento colf e badante

Come avviene per tutti gli altri tipi di rapporti di lavoro, anche il rapporto di lavoro domestico puಠessere risolto da ciascuna delle due due parti in qualunque momento fornendo perಠun periodo di preavviso che varia a seconda dell’anzianità  di servizio presso lo stesso datore di lavoro.

Il preavviso, in particolare, deve essere pari a 15 giorni per anzianità  fino a cinque anni e a 30 giorni nel caso in cui l’anzianità  supera i cinque anni. I suddetti termini, tuttavia, possono essere ridotti o aumentati di comune accordo tra le parti oppure dimezzati in caso di dimissioni volontarie del lavoratore domestico.

Leggi il resto

Cassacolf obbligatoria 2011

La Cassacolf, ossia la Cassa sanitaria collaboratrici familiari èil fondo di assistenza che tutela sia i lavoratori domestici che i datori di lavoro.

L’iscrizione a questo fondo di assistenza èobbligatoria per tutti i rapporti di lavoro che si basano sul Contratto Collettivo Nazionale sul lavoro domestico. L’iscrizione non necessita della compilazione di un apposito modulo in quanto èsufficiente dimostrare di aver provveduto ai versamenti al momento della richiesta delle prestazioni.

Leggi il resto

Maternità  colf e badanti

Le norme sul congedo obbligatorio di maternità  si applicano anche ai lavoratori domestici, pertanto èvietato adibire al lavoro colf o badanti nei due mesi che precedono la data presunta del parto e nei tre mesi successi.

Anche in questo caso la lavoratrice madre ha la possibilità  di usufruire dell’opportunità  concessa dalla riforma del 2000 e d’accordo con il proprio datore di lavoro e con l’assenso del medico puಠscegliere di assentarsi dal lavoro nel mese che precedente la data presunta del parto e nei quattro successivi. I periodi di assenza per maternità  devono essere considerati ai fini dell’anzianità  di servizio.

Leggi il resto