
Nello stesso Rapporto, in particolare, èstato specificato che 20,263 miliardi sono stati occultati dagli 8.850 evasori totali identificati, cioèsoggetti che pur svolgendo attività economiche non avevano mai presentato le dichiarazioni dei redditi.

Nello stesso Rapporto, in particolare, èstato specificato che 20,263 miliardi sono stati occultati dagli 8.850 evasori totali identificati, cioèsoggetti che pur svolgendo attività economiche non avevano mai presentato le dichiarazioni dei redditi.

A stabilirlo èstata la Corte di Cassazione con la sentenza n.1806 del 20 gennaio 2011, con la quale ha escluso il ricorso presentato dalla Procura generale verso una sentenza di non luogo a procedersi emessa dal giudice dell’udienza preliminare nei confronti del rappresentate di un’azienda, in quanto il suo commercialista si era assunto tutte le responsabilità in merito alla mancata presentazione delle dichiarazioni Iva.

La procedura prevede l’inserimento dei dati relativi a ciascun contribuente e la determinazione mediante un apposito software della classe di appartenenza di ciascun soggetto. In caso di incongruenza tra la classe di appartenenza e il reddito dichiarato scatteranno i dovuti controlli e al contribuente stesso sarà data la possibilità in sede di contraddittorio di provare un reddito superiore per giustificare le spese in eccedenza.

Per prima cosa ciascun contribuente verrà collocato in una delle trenta classi disponibili sulla base dell’ammontare del proprio reddito e di altri fattori determinanti. Ad assegnare il contribuente ad una delle classi previste sarà uno specifico software capace di intrecciare dati soggettivi, dati territoriali e la capacità contributiva del soggetto, per poi confrontarli con un campione di riferimento. Lo stesso software, inoltre, calcolerà anche dei coefficienti che valorizzano in maniera analitica la posizione del contribuente.

In questo modo, dunque, l’Agenzia delle Entrate potrà confrontare in maniera pi๠chiara e agevole le eventuali incongruità tra quanto dichiarato e le spese sostenute.

I controlli sul reddito di famiglie con figli iscritti all’asilo sono in corso già da inizio anno, in particolare gli accertamenti partono dal Comune o dall’Agenzia delle Entrate per poi passare alla Guardia di Finanza, che al momento sta indagando su circa 20 casi. Le verifiche, in particolare, si basato sull’Isee, ossia l’Indicatore della situazione economica equivalente.

Il nuovo strumento, dunque, sarà operativo per le dichiarazioni relative all’anno 2009. Al momento, come ha spiegato Befera, si stanno definendo le modalità di apprezzamento della relazione tra il reddito e le voci indicative di capacità di spesa sulla base di analisi compiute su campioni significativi di contribuenti differenziati sia per stile di vita che per area territoriale.

Del resto èdifficile prevedere che postare su Facebook le foto dell’ultima vacanza oppure parlare su Twitter della nuova macchina acquistata recentemente possa dare il via a controlli da parte dell’amministrazione finanziaria, ma a quanto pare èproprio cosà¬.
Ricordiamo brevemente che il redditometro si basa sul confronto fra i redditi dichiarati e le spese sostenute dal contribuente nell’anno considerato.

In pratica, ègià stata snidata una ventina di agenzie specializzate che hanno trovato il modo di risparmiare sulle tasse per i servizi prestati ai familiari dei defunti. Le indagini si sono concentrate sulla regione intorno alla cittadina di Salà², ma a questo punto èprobabile che saranno presto estese a tutta la provincia.


Attualmente, i redditi da locazione dei fabbricati vanno dichiarati all’interno dell’imponibile IRPEF. Secondo questi autori, se gli affitti fossero tassati a parte, con un’aliquota secca (la cosiddetta “cedolareâ€) e pi๠conveniente, molti proprietari di immobili affittati uscirebbero spontaneamente dal “neroâ€. Sull’ammontare di questa potenziale aliquota unica, l’odierno orientamento èdi fissarne il livello al 23%.

Il punto di partenza èche un ente no-profit gode di parecchie agevolazioni di natura tributaria: tasse modeste e semplificazioni contabili che fanno gola a tanti “furbettiâ€, come si usa dire oggi. Cosicchè, non sono pochi quelli che pensano bene di svolgere una qualunque normalissima attività d’impresa mascherandola sotto la pi๠nobile (e detassata) forma dell’associazionismo.
