Rimborsi IVA per spese all’estero

Gli imprenditori e i professionisti che sostengono spese inerenti alla loro attività  vantano un credito per l’IVA versata al fornitore, compensata solitamente con l’IVA a debito ricevuta dai clienti. Quando invece l’imposta èsostenuta in un’altra nazione comunitaria, èpossibile richiederne il rimborso.

Fra le tante novità  introdotte nel 2010 in materia di IVA, vi èun radicale cambiamento nel sistema dei rimborsi: ogni soggetto passivo presenterà  un’istanza all’Agenzia delle Entrate, che si impegnerà  per ottenere il dovuto presso le autorità  estere.

Questo semplificherà  le difficoltà  burocratiche e linguistiche, dato che le aziende non dovranno pi๠impazzire per conoscere e applicare le distinte procedure usate in Francia, Svezia, Slovacchia ecc.

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Disoccupazione destinata ad aumentare

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Esiste una sfasatura temporale fra l’abbattersi di una crisi economica e lo sviluppo dei suoi effetti negativi sull’occupazione.

Infatti, occorre sempre un certo periodo di tempo prima che un’azienda prima in buona salute vada in una situazione di crisi cosଠprofonda da dover tagliare posti di lavoro o, addirittura, a chiudere i battenti. Per i motivi inversi, passa del tempo prima che l’arrivo della ripresa porti ad un aumento dell’occupazione.

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Paradisi fiscali: l’OCSE si ricompatta nella battaglia

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Le severe sanzioni e il rafforzamento delle indagini contro la detenzione di capitali illecitamente esportati nei cosiddetti paradisi fiscali, contenuti nella manovra estiva, rientrano nel quadro di lotta senza quartiere promossa recentemente dall’OCSE.

In occasione del recente summit finanziario a Berlino, i rappresentanti di diciannove dei Paesi aderenti all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico si sono ricompattati dopo parecchie incomprensioni sull’argomento: incomprensioni pi๠che evidenti, dato che persino alcuni fra loro sono stati indicati nella “lista nera” dell’OCSE, o anche nella pi๠ambigua “lista grigia”.

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Fisco telematico, l’Italia primeggia

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I primi passi in Italia del Fisco telematico risalgono ad una decina di anni fa, con moltissime cautele. A poco a poco la diffusione dello strumento di Internet, la sempre crescente affidabilità  degli strumenti tecnici e la maggiore confidenza da parte di cittadini e istituzioni hanno consentito di andare oltre il passaggio sperimentale e di sostituire la fase della “facoltatività â€ con quella della “obbligatorietà â€.

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Stipendi italiani tra i pi๠bassi dell’Ocse

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L’Ocse (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) ha rilasciato i dati relativi agli stipendi medi annuali per i paesi facenti parte.

Quanto risulta dai numeri èche gli italiani incassano ogni anno stipendi pi๠bassi di molte nazioni Ocse. Il salario netto annuale in Italia èpari 21374$ collocandosi al 23esimo posto nella classifica dei 30 paesi membri.

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