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Paradisi fiscali: l’OCSE si ricompatta nella battaglia

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Le severe sanzioni e il rafforzamento delle indagini contro la detenzione di capitali illecitamente esportati nei cosiddetti paradisi fiscali, contenuti nella manovra estiva, rientrano nel quadro di lotta senza quartiere promossa recentemente dall’OCSE.

In occasione del recente summit finanziario a Berlino, i rappresentanti di diciannove dei Paesi aderenti all’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico si sono ricompattati dopo parecchie incomprensioni sull’argomento: incomprensioni pi๠che evidenti, dato che persino alcuni fra loro sono stati indicati nella “lista nera” dell’OCSE, o anche nella pi๠ambigua “lista grigia”.


Fra loro l’Austria, il Lussemburgo e soprattutto la Svizzera, il cui famigerato e inespugnabile segreto bancario èstato soggetto negli ultimi mesi ad un lento, progressivo smantellamento.


In effetti, le autorità  elvetiche, come quelle degli altri Paesi citati, hanno accolto molto male l’onta dell’indice puntato dell’Organizzazione, e soprattutto hanno temuto le gravi ripercussioni che ciಠpotrebbe comportare nei rapporti finanziari internazionali.

L’aggravarsi della crisi economica globale ha accelerato dunque il riavvicinamento progressivo dei Paesi occidentali nella comune lotta contro i territori caratterizzati da regime fiscale privilegiato, fra cui si annidano sia isolette sperdute nel Mar dei Caraibi, sia ben pi๠prossimi territori europei con autonomia amministrativa speciale, come le britanniche Isole del Canale.

Le misure concordate a Berlino, per essere efficaci, dovranno ora essere trasformate in disegni di legge da sottoporre all’esame del Parlamento. Fra gli obiettivi posti sul tappeto, l’ipotesi di sottoporre a ritenute inaudite i capitali che s’intende esportare verso i paradisi fiscali, per rendere molto meno convenienti queste esportazioni, nonchè una riduzione radicale della possibilità  di dedurre dal reddito costi e oneri sostenuti presso fornitori residenti nei medesimi Paesi.

E all’orizzonte, anche sanzioni economiche multilaterali contro i paradisi fiscali pi๠insidiosi.