
La data ultima per l’invio telematico èfissata al giorno 25 successivo al mese o trimestre interessato: anche su questo non c’erano certezze (si parlava del 19 o del 20).

La data ultima per l’invio telematico èfissata al giorno 25 successivo al mese o trimestre interessato: anche su questo non c’erano certezze (si parlava del 19 o del 20).


Il decreto legislativo di recepimento delle novità comunitarie, infatti, èstato emanato dal Governo lo scorso 22 gennaio (in notevole ritardo), e ancora non èstato pubblicato in Gazzetta Ufficiale; e fino a quando la pubblicazione non sarà avvenuta, gli organi competenti non potranno varare gli attesissimi provvedimenti attuativi.
Inoltre, esso puಠessere versato entro il 16 luglio con la modesta aggiunta dello 0,4% a titolo di interessi.

Al momento in cui scriviamo, perà², tale decreto non èancora uscito in Gazzetta Ufficiale e gli ennesimi aggiustamenti dell’ultima ora non sono affatto da escludersi. Gli operatori rimangono cosଠancora nel dubbio di cosa fare nelle prassi operative di tutti i giorni.

Le istruzioni hanno interesse non solo per le imprese di servizi ma anche per le ditte operanti nella grande distribuzione (e che dunque trasmettono i corrispettivi telematicamente già dal 2005), poichè le modalità tecniche sono state recentemente variate dall’Agenzia delle Entrate.
L’invio telematico dei corrispettivi ha anche eliminato l’obbligo di certificare gli stessi: non vi èquindi pi๠la necessità di emettere lo scontrino fiscale o la ricevuta; se perಠil cliente richiede la fattura, permane l’obbligo di emetterla.

Fino al 2009, tutte le cessioni e gli acquisti di beni da e verso operatori comunitari andavano comunicati periodicamente all’Agenzia delle Dogane, con i modelli INTRA. La periodicità era mensile, trimestrale o annuale secondo il volume delle operazioni intracomunitarie, e l’invio poteva avvenire telematicamente o presentando il modello cartaceo.

Non èsolo una soluzione inedita ma anche sorprendente, dato che l’ideazione del nuovo modello non era stata anticipata in alcun modo, e gli addetti ai lavori se lo sono trovati di fronte di punto in bianco.

Si tratta del caso in cui le scritture contabili vanno perdute, per qualunque motivo: disastro naturale, furto, incendio e cosଠvia.

Questa èla motivazione della comunicazione dati annuale, lo scarno modello che tutti i titolari di partita IVA (salvo eccezioni) devono inviare entro il prossimo primo marzo. I valori di dettaglio sono contenuti nella dichiarazione, ma gli importi totali vanno anticipati con la comunicazione dati.

Fra le altre cose, si scelse di porre un tetto ad uno degli incentivi pi๠costosi per l’Erario, e cioèla detrazione del 55% per i lavori di riqualificazione energetica degli edifici (installazione di pannelli solari, di doppi vetri, di cappotti isolanti…), stabilendo che solo i primi contribuenti a prenotare il beneficio con il famigerato meccanismo del click-day ne avrebbero avuto diritto, mentre i pi๠lenti ne avrebbero dovuto fare a meno.
I due modelli sono molto simili, sebbene la diversa natura dei dichiaranti comporti alcune differenze (si pensi alla possibilità riservata alle sole persone fisiche di aderire ad uno dei regimi contabili agevolati).

Come solitamente avviene in occasione di avvenimenti tragici di questo genere, il Governo ha sospeso la maggior parte degli obblighi di natura fiscale e previdenziale a carico dei contribuenti residenti nella zona colpita.

Ma quel che rappresenta la vera novità èl’attivazione di un forum on line, direttamente sul sito istituzionale: i cittadini sono invitati ad inviare loro proposte e suggerimenti di natura tecnica per migliorare i modelli dichiarativi e renderli pi๠fruibili e funzionali.