Mercatone Uno, fallimento e licenziamento dei lavoratori 

L’azienda Mercatone Uno èfallita o meglio èfallita Shernon Holding, la società  che gestiva punti vendita di Mercatone Uno: lo rende noto la Filcams-Cgil di Reggio Emilia con una nota in seguito ai negozi chiusi da stamane da Nord a Sud in tutta Italia.

La Shernon Holding aveva acquisito 55 punti vendita dello storico marchio, nato a Imola nel bolognese a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, lo scorso anno per poi finire in amministrazione straordinaria. Nella giornata di ieri èarrivata la dichiarazione di fallimento dal tribunale di Milano. E i lavoratori hanno appreso della chiusura dei negozi solo via Facebook. 

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Crisi di impresa, il Fallimento sostituito dalla Liquidazione giudiziale

Con l’approvazione del decreto legislativo in attuazione della Legge delega 155/2017 con la Riforma del Fallimento, il Governo interviene nella disciplina organica per le aziende in crisi che andrà  a sostituire la legge del 1942.

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Fra le novità  introdotte dalla Legge delega per la riforma della disciplina fallimentare, pubblicata in gazzetta il 30 ottobre 2017.ci saranno le procedure concorsuali (R.D. n. 267 del 1942, c.d. Legge fallimentare), la disciplina della composizione delle crisi da sovraindebitamento (legge n. 3 del 2012) e il sistema dei privilegi e delle garanzie.

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Fac-simile richiesta certificato fallimentare

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Questo fac-simile puಠessere utilizzato per effettuare una richiesta di certificato fallimentare. Essa puಠessere delegata sia da una persona fisica, sia da una società . L’unica differenza èquella della carta su cui effettuare la domanda stessa. Infatti nel caso in cui sia una società  a delegare una persona, la richiesta deve essere inviata per mezzo di carta intestata.

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Cassa integrazione straordinaria e procedure concorsuali

Il decreto 4 dicembre 2012 del ministero del Lavoro, in attuazione della legge n. 223/1991 come modificata dal decreto legge n. 83/2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 28/2013, individua i parametri oggettivi per l’autorizzazione della concessione della cassa integrazione straordinaria nei casi di sussistenza di prospettive per la ripresa dell’attività  o per la salvaguardia dei livelli di occupazione, da applicare alle richieste di cassa integrazione straordinaria presentate dal 2 febbraio 2013 in riferimento alle ipotesi di dichiarazione di fallimento, emanazione del provvedimento di liquidazione coatta amministrativa o di amministrazione straordinaria.

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Chi puಠchiedere la dichiarazione di fallimento

Una volta accertata l’esistenza dei presupposti per la dichiarazione di fallimento, il soggetto interessato puಠprovvedere a presentare presso il Tribunale del luogo dove l’impresa ha la sede principale apposita richiesta.

La legge fallimentare prevede che tale richiesta possa essere presentata dall’imprenditore insolvente, ossia da colui che non èpi๠in grado di far fronte alle sue obbligazioni, oppure da uno o pi๠creditori, ossia da coloro che a causa dell’insolvenza dell’imprenditore non vedono soddisfatti i propri crediti.

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Presupposti per la dichiarazione di fallimento

Il fallimento èsenza dubbio la pi๠nota delle procedure concorsuali. Esso èdisciplinato dal Regio Decreto 16 marzo 1942 n. 267, successivamente modificato dal D.Lgs 9 gennaio 2006 n.5 e dal D.Lgs 12 settembre 2007 n.169.

I presupposti per la dichiarazione di fallimento sono sostanzialmente due. Il primo di questi èlo stato di insolvenza dell’imprenditore, in altre parole quest’ultimo deve trovarsi nella condizione di non essere pi๠in grado di soddisfare regolarmente le proprie obbligazioni.

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Cosa sono le procedure concorsuali

In presenza di uno stato di crisi di un’impresa, connotata da requisiti individuati di volta in volta dal legislatore, l’ordinamento prevede la possibilità  di ricorrere alle cosiddette procedure concorsuali, mediante le quali si procede, con l’intervento dell’autorità  giudiziaria, alla liquidazione del patrimonio dell’imprenditore e alla successiva soddisfazione dei creditori.

In altre parole, dunque, si attua una drastica riduzione dell’autonomia imprenditoriale mediante la sottrazione all’imprenditore della disponibilità  dei beni e la contemporanea nomina di un organo con funzioni di controllo sull’attività  stessa.

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Responsabilità  per bancarotta estesa dalla Cassazione

La Corte di Cassazione ha depositato tre diverse sentenze con le quali sono stati ulteriormente allargati i criteri utilizzati per individuare la responsabilità  in caso di reato per bancarotta.

Con la prima sentenza (sentenza n. 15065 del 13 aprile 2011), in particolare, la Suprema Corte ha esteso la responsabilità  in caso di reato per bancarotta anche ai semplici amministratori di fatto, ossia a coloro che esercitano il loro potere in maniera occulta essendosi serviti di un prestanome.

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Fallimento piano casa

Le prospettive erano ottime per il rilancio del settore dell’edilizia (si parlava di un giro d’affari potenziale intorno ai sessanta miliardi), ma dopo pi๠di un anno dalla sua entrata in vigore possiamo constatare come il cosiddetto “piano casa” sia miseramente fallito.

Il Governo aveva permesso una deroga sulle consuete norme urbanistiche, consentendo un ampliamento della volumetria degli edifici esistenti fino al 35%. La norma di legge, tuttavia, rinviava alle regole fissate da Regioni e Comuni per l’applicazione concreta, e non poteva essere diversamente dato che si tratta di una materia dove, per Costituzione, gli enti locali hanno larga voce in capitolo.

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Norme per risanamenti aziendali

La legge 122/2010 ha introdotto alcune modifiche alla legge fallimentare. Lo scopo, in linea con altre importanti modifiche normative approvate negli ultimi anni, èquello di favorire il ricorso a soluzioni stragiudiziali che evitino, finchè possibile, il trauma del fallimento, passando attraverso accordi di ristrutturazione dei debiti e/o piani di concordato preventivo.

Per favorire queste soluzioni, il legislatore, come detto, ha apportato alcune modifiche, in tema di prededucibilità  dei crediti e di reati fallimentari.

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Fallimento dei video curriculum

Nell’articolo precedente abbiamo fornito alcuni consigli di buon senso su come preparare un video curriculum. Saremmo perಠdisonesti con i nostri lettori se non completassimo il discorso specificando con la dovuta rilevanza che, ad oggi, questa soluzione appare poco indicata per trovare lavoro.

Fino a qualche anno fa, infatti, sembrava che la strada del video-CV avrebbe finito per andare incontro ad un radioso futuro e a trasformarsi col tempo nella strada maestra per trovare lavoro. I risultati fallimentari, perà², paiono dimostrare tutto il contrario.

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Legge Marzano: 95% di successi

Nel 1979, l’allora ministro dell’Industria Romano Prodi intuଠche, laddove la crisi economica colpisce un’impresa di grandi o grandissime dimensioni, gli effetti dell’eventuale dichiarazione di fallimento sull’economia locale, sull’indotto e sull’occupazione sono catastrofici.

Fu cosଠvarata una norma speciale (detta, appunto, “legge Prodi”, riformata nel 1999) che prevedeva una forma di amministrazione straordinaria dell’azienda, con lo scopo di salvaguardarne il valore produttivo e occupazionale, in genere mediante la cessione in blocco oppure a scorporo del complesso aziendale.

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Fallimenti in continua ascesa

La crisi globale, com’era facilmente immaginabile, non ha “steso” le imprese italiane da un giorno all’altro bensଠle ha lungamente logorate, a fronte di una progressiva riduzione delle vendite e di un’accresciuta difficoltà  nell’accesso alle risorse finanziarie.

Cosà¬, mentre qua e là  si avvertono distintamente i segni di ripresa, l’onda lunga della crisi sta tuttora producendo i suoi effetti catastrofici sulle aziende pi๠colpite.

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Scioglimento e liquidazione della Snc

Perchè una società  in nome collettivo chiuda i battenti, occorra che si susseguano due eventi: il verificarsi di una causa di scioglimento e la liquidazione della società .

La Snc si scioglie quando si verifica una delle seguenti cause: l’oggetto sociale èconseguito (per esempio, la Snc era nata per costruire un’opera edilizia ormai terminata) oppure diviene impossibile conseguirlo; la durata del contratto sociale ètrascorsa e non si èprovveduto alla sua proroga, nemmeno tacita; la società  èfallita; il Governo o altra autorità  ha imposto lo scioglimento; i soci sono divenuti uno solo (per morte, recesso o esclusione degli altri, o perchè ha acquistato le loro quote) ed entro sei mesi non sono ritornati in numero plurale; i soci stessi hanno deliberato lo scioglimento; si èverificata un’altra causa stabilita a suo tempo nell’atto costitutivo.

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Chiusura, annullamento e risoluzione del concordato preventivo

Salvo ostacoli imprevisti, l’imprenditore o chi per lui porta a termine il piano di risanamento: la crisi sarà  stata superata e l’imprenditore potrà  riprendere la sua attività  normale; il tribunale dichiarerà  conclusa la procedura e ciಠsarà  trascritto sul registro delle imprese e ovunque sia necessario.
Va notato che, nell’ipotesi di liquidazione dei beni aziendali, l’ovvia conclusione sarà  la fine dell’attività  d’impresa. Va anche detto che, se nel piano di risanamento non èspressamente prevista la cessione dei beni ai creditori secondo la formula “pro solvendo”, vale automaticamente la formula “pro soluto”.

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