Nuovo contratto collettivo per l’agricoltura

Il neo-ministro per le Politiche Agricole, Giancarlo Galan, ha portato a casa il primo successo del suo mandato. Dopo lunghi mesi di trattative, infatti, èstato firmato il nuovo contratto collettivo del comparto agricoltura, sottoscritto da CGIL, CISL e UIL da un lato e da Coldiretti, Confagricoltura e CIA dall’altro.

Il nuovo contratto, valido per il biennio 2010-11, ha efficacia retroattiva, valendo fin dal primo gennaio scorso: il precedente CCNL, infatti, era scaduto il 31 dicembre 2009.

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I sindacati puntano ai piccoli professionisti

In questo periodo, i grandi sindacati confederali stanno studiando il modo in cui avvicinare un nuovo e vastissimo “mercato”: quella dei lavoratori autonomi di piccole dimensioni. Sono infatti ormai milioni, in Italia, coloro che hanno aperto partita IVA non per autentica convinzione bensଠspinti dalla necessità .

Le aziende e gli stessi grandi studi professionali hanno compreso da tempo che pagare un professionista èmolto pi๠conveniente rispetto all’assunzione di un dipendente: contributi previdenziali modestissimi (2% o 4% sull’onorario, secondo i casi) e nessun problema a dismettere il lavoratore quando viene il momento di tagliare i costi.

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Articolo 39 della Costituzione

manifestanti in sciopero

La nostra Costituzione, ad oltre sessant’anni dalla sua entrata in vigore, presenta ancora delle parti totalmente inattuate. Un esempio èofferto dall’articolo 39, laddove èstabilita la libertà  dell’attività  sindacale (vietata nel periodo fascista, improntata al corporativismo), ed èattribuito ai contratti collettivi il potere di avere efficacia nei confronti di tutti i lavoratori e gli imprenditori appartenenti al settore oggetto della contrattazione: si tratta della cosiddetta “efficacia erga omnes”.

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Sciopero virtuale nel settore trasporti (III)

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La possibilità  che viene introdotta con lo “sciopero virtuale” èquella di far sଠche i lavoratori prestino ugualmente e regolarmente il servizio, ma rinunciando al salario (come negli scioperi effettivi) e devolvendolo, per esempio, ai fondi per il sostegno della cassa integrazione oppure ad enti di beneficenza.

Gli scioperanti, afferma Sacconi, potranno dimostrare il loro dissenso ai terzi in maniera diversa, per esempio portando “una fascia al braccio”.

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Sciopero virtuale nel settore trasporti (II)

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Il progetto di Sacconi èquello di agire, almeno per il momento, solamente nel settore dei trasporti e non sugli altri servizi pubblici essenziali, per ottenere se non il consenso delle sigle sindacali almeno una protesta limitata.

Il Ddl, se approvato, attribuirà  al Governo la delega per riformare dunque quest’ambito: tra gli obiettivi dichiarati nella relazione di accompagnamento, si segnala la volontà  di ottenere “un migliore e pi๠effettivo contemperamento tra esercizio del diritto di sciopero e il diritto alla mobilità  e alla libera circolazione”.

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Sciopero virtuale nel settore trasporti (I)

sciopero-treni

Potrebbe arrivare presto all’esame delle due Camere il disegno di legge su cui sta lavorando il ministro del Welfare Maurizio Sacconi e destinato a modificare in maniera significativa l’esercizio del diritto di sciopero.

Attualmente, lo sciopero nei servizi pubblici essenziali èdisciplinato dalla legge 146 del 1990, che cerca di contemperare il diritto costituzionale all’astensione collettiva dal lavoro da parte dei dipendenti con le esigenze della collettività  legate alla fruizione di servizi indispensabili (come quelli legati all’informazione, alla giustizia, all’istruzione…)

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Sciopero nei servizi pubblici essenziali

manifestanti in sciopero

La legge 146/1990, e le sue successive modificazioni, èintervenuta sul delicatissimo tema dell’esercizio del diritto di sciopero all’interno del settore di quei servizi ritenuti di essenziale importanza per i cittadini: lo sciopero, infatti, lungi dall’essere una questione interna all’azienda, fa entrare in gioco altri diritti egualmente tutelati dalla Costituzione: il diritto all’istruzione, alla salute, alla circolazione ecc.

La legge fu messa a punto con il consenso di tutte le parti interessate, e ancora oggi, sebbene mostri delle imperfezioni da migliorare, ècomunque un punto di riferimento che desta molto interesse anche in altri Paesi europei.

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