Nuova tassa Iri opzionale e non obbligatoria per le aziende

Tra le misure contenute nella riforma del fisco approvata ieri dal Consiglio dei ministri e che nel corso dei prossimi giorni verrà  esaminata dalle Camere figura anche l’introduzione di una nuova tassa per le aziende.

Si tratta dell’Iri (Imposta sul reddito imprenditoriale), che andrà  a sostituire l’Ires (Imposta sul reddito delle società ) ma non obbligatoriamente, solo nel caso in cui l’imprenditore decida di separare il proprio reddito da quello dell’azienda.

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IMU costerà  il triplo della vecchia ICI

La decisione del Governo Monti di spostare le forze e le risorse disponibili, anche quelle eccedenti alle previsioni poichè derivanti dall’intensificarsi degli sforzi della lotta all’evasione fiscale, dalla crescita economica e dalla ripresa dei consumi (emblematica, a tal proposito, sarebbe la conferma dell’aumento dell’IVA pur di proseguire sulla rotta della riforma fiscale) al rigore dei conti pubblici ed all’approvazione delle riforme, ad avviso dell’Esecutivo, maggiormente stringenti, quale la già  citata riforma fiscale piuttosto che le semplificazioni o le liberalizzazioni (con l’evidente intento di riformare l’intero organismo statale prima di procedere al rilascio della tensione fiscale gravante sui contribuenti), avrebbe grandemente ridotto i fondi a disposizione delle detrazioni IMU, argomento del quale già  vi parlammo in un nostro precedente articolo.

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Governo Monti conferma aumento IVA

Il viceministro all’Economia e alle Finanze Vittorio Grilli, nel corso delle pi๠recenti dichiarazioni sull’argomento, avrebbe esplicitamente confermato l’aumento, previsto sin dal 1° ottobre 2012, sia dell’aliquota ordinaria che dell’aliquota ridotta dell’IVA, altrimenti detta Imposta sul Valore Aggiunto, di ben due punti percentuali.

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Nuovo regime partita Iva contribuenti minimi

Il Decreto Legge n. 98 del 2011 prevede all’art. 27 due novità  che andranno a colpire la quasi totalità  dei contribuenti minimi. La prima riguarda l’eliminazione della possibilità  di ottenere l’esonero Iva sulle cessioni e prestazioni, mentre la seconda prevede il cumulo del guadagno annuo nell’Irpef e l’applicazione di un’aliquota marginale al posto della cosiddetta aliquota sostitutiva.

La normativa attualmente vigente, ricordiamo, prevede per i titolari di partita Iva e per i lavoratori autonomi che incassano meno di 30.000 euro all’anno la possibilità  di usufruire di una tassazione forfettaria del 20% comprensiva dell’Irpef e dei tributi locali e che elimina sia Iva che Irap.

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Riforma fiscale, la proposta dei commercialisti

Chiamati a discutere sulla riforma fiscale, i commercialisti hanno detto la loro proponendo al governo una serie di misure volte a creare un regime fiscale pi๠equo dal punto di vista della tassazione e pi๠efficace dal punto di vista dell’evasione.

Il primo obiettivo da perseguire, secondo i commercialisti, deve essere quello di garantire delle norme certe che vadano a ripristinare la fiducia tra fisco e contribuenti. A tal fine, dunque, rappresenta un’ottima idea quella di elevare a rango costituzionale lo Statuto dei contribuenti, nonchè quella di procedere alla creazione di un’autorità  indipendente a cui affidare il compito di valutare l’impatto delle nuove norme fiscali.

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