tasse, scadenze fiscali febbraio 2017

Cgia, Pil in frenata e pressione fiscale in aumento

Il Pil èin frenata nonostante quanto annunciato dalle previsioni elaborate dai principali istituti economici qualche mese fa e ahche quest’anno èinevitabile che la pressione fiscale sui contribuenti italiani continui a crescere. 

tasse, scadenze fiscali febbraio 2017

L’allarme arriva ancora una volta dalla Cgia di Mestre. 

 

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Def, il via libera del Governo

Approvato nella giornata di ieri il Def, Documento di economia e finanza, registra un andamento di crescita graduale dello sviluppo fino all’1,1 per il 2017 del Pil. Il premier Gentiloni ha confermato che i conti sono in ordine anche attraverso una serie di misure di sviluppo e crescita: il Cdm ha già  approvato il piano investimenti da qui al 2032 pari a 47,5 mld. Ma quali sono le misure approvate?

STATALI: mantenuto l’impegno con la pubblica amministrazione per cui vengono previsti 2,8 miliardi.

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Il Pil Italia torna a crescere per il 2015

I dati parlano di un aumento del PIL che senz’altro èun dato confortante ma èanche da valutare in relazione alla condizione europea e alle differenze che sorgono tra nord e sud. Ecco com’ècambiato il prodotto interno lordo dell’Italia. 

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Nel PIL europeo anche droga e prostituzione ma non in Francia

Una delle ultime norme emanate dall’Unione Europea impone ai paesi membri di inserire nel calcolo del Pil, cioèdel prodotto interno lordo, anche i proventi di attività  illecite come la droga e la prostituzione. Ma le nuove norme dell’ Eurostat a cui tutti i paesi europei si sono adeguati, tra cui anche l’ Italia, non convincono la Francia. 

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Per Confindustria la situazione delle imprese nel 2014 èdrammatica

Le previsioni economiche per la crescita dell’Italia dei prossimi mesi si fanno sempre pi๠fosche. L’Italia, infatti, nel corso del secondo trimestre 2014, èufficialmente entrata in recessione, dal momento che i dati del suo PIL, il prodotto interno lordo, hanno segnato numeri negativi sia a livello congiunturale, con un calo dello 0,2 per cento, sia a livello tendenziale, dove la crescita acquisita èstata pari al -0,2 per cento. 

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Il PIL italiano scende dello 0,2 per cento nel secondo trimestre 2014

L’Italia èufficialmente in recessione. A certificarlo èl’Istat, l’Istituto di Statistica, che ha avuto modo di rilevare come nel corso del secondo trimestre dell’anno in corso il PIL italiano sia diminuito dello 0,2 per cento su base congiunturale, rispetto al trimestre precedente, dal momento che la cifra rilevata per il primo trimestre dell’anno era stato pari al – 0,1 per cento. Il Belpaese scivola quindi nella dinamica dei numeri negativi. 

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Cala il PIL italiano nel secondo trimestre 2014 secondo l’OCSE

Nel corso del secondo trimestre 2014 l’intera Eurozona si èavviata dal punto di vista economico verso una fase di rallentamento dell’attività  economica, con cali che si sono fatti sentire anche nei paesi pi๠industrializzati e sviluppati. Emblematico a tal proposito anche il caso delle Germania, motore dell’economia europea. Ma nel corso del secondo trimestre 2014 èvenuto a calare anche il PIL dell’Italia. 

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Cala per la prima volta il PIL della Germania dopo due anni di crescita

La crisi e la recessione in Europa sembrano arrivate a colpire anche le nazioni che fino a questo momento erano state immuni dal calo dell’economia e avevano trainato le speranze di ripresa degli altri paesi in difficoltà . Emblematico a questo proposito èil caso della Germania, la locomotiva e il motore dell’economia europea, che dopo due anni di tempo ha fatto registrare nel corso di questo mese il primo calo del prodotto interno lordo. 

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calo del 6,8% su base annuale

Moody’s riduce le stime sulla crescita del PIL dell’Italia

Arrivano in Italia le previsioni di Moody’s sulla crescita dell’economia nazionale e in particolar modo del PIL, il prodotto interno lordo, grande infermo della nostra economia, finito da diverso tempo sotto la lente di ingrandimento degli osservatori internazionali. Le analisi della crescita della produzione, infatti, sono in questo periodo al centro della maggior parte dei rilievi nazionali e internazionali sull’Italia. 

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Effetti della crisi greca

Il mondo della finanza europea si interroga da molti giorni sulle dimensioni della crisi dei conti pubblici greci e sulle sue possibili conseguenze sull’economia comunitaria.

In verità , le preoccupazioni sono al momento modeste. Come affermano i cugini di Borsa Forex che stanno osservando il piano di salvataggio della Grecia, il peso dell’economia greca, in termini di PIL, èpiuttosto ridotto rispetto al totale europeo (2,6% considerando solo l’Eurozona), e la bufera che ha investito Atene non rischia nemmeno di compromettere la stabilità  della moneta unica.

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Fare impresa in Turchia con “Italia in Turchia 2010”

I rapporti diplomatici fra il nostro Paese e la Turchia sono eccellenti; e questo, indubbiamente, favorisce lo sviluppo delle relazioni economiche e commerciali.

Il ministero degli Esteri ha avviato una campagna intitolata “Italia in Turchia 2010” (che èconseguente ad iniziative analoghe portate avanti negli anni passati), costituita da ben centoventi eventi da tenersi in ogni angolo della nazione anatolica nel corso dell’anno: fiere, convegni, pubblicità  eccetera.

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Il Censis fotografa la crisi del Paese

disoccupazione

L’istituto Censis ha diffuso i risultati di un’indagine statistica sullo stato del Paese a metà  del 2009, confrontando i dati con quelli analoghi rilevati dodici mesi prima.

L’analisi ènorme (oltre settecento pagine) e prende in considerazione decine di fattori economici; vediamone, dunque, solamente gli aspetti pi๠interessanti.

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Italia supera il Regno Unito su base PIL

banca d'italia

Il prodotto interno lordo dell’Italia (il dato macroeconomico che, meglio di ogni altro, indica la ricchezza prodotta in una nazione) èstato superiore, nel III terzo trimestre 2009, a quello del Regno Unito, che ci sopravanzava da diversi anni. Il dato espresso in sterline, riportato dal Daily Telegraph, èil seguente: 350 miliardi italiani contro 348 britannici.

Grazie a questo sorpasso, sia pur risicato, l’Italia diventa la sesta nazione al mondo in questa specialissima classifica, dopo Stati Uniti, Cina, Giappone, Germania e Francia.

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