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Crescita moderata del PIL ma presto il rallentamento

Il PIL rallenta la sua crescita molto presto, ne èconvinto l’Istat che già  sottolinea come siamo davanti ad un miglioramento graduale e moderato del prodotto interno lordo. 

Per avere una sintesi dei dati pi๠interessanti diffusi dall’Istituto di statistica, ci siamo affidati al riepilogo di Confesercenti che riporta in apertura, il fatto che si tratta di un indicatore composito in calo che simboleggia un rallentamento globale dell’economia.

Le partite IVA continuano a crescere

“L’economia italiana continua a crescere con un ritmo moderato: i consumi sono il principale motore a cui si accompagna anche un miglioramento degli investimenti. Ai risultati positivi registrati nel primo trimestre – sottolinea l’Istat – si affiancano alcuni segnali di debolezza nelle aspettative delle imprese e negli ordinativi del settore manifatturiero. L’indicatore composito anticipatore dell’economia italiana ha segnato un ulteriore calo, suggerendo il rallentamento nel ritmo di crescita dell’attività  economica nel breve termine. Nel primo trimestre i contributi positivi alla crescita dello 0,3% provengono in particolare dalla spesa delle famiglie residenti, mentre la componente estera ha fornito un contributo negativo alla crescita. Rispetto al trimestre precedente, i consumi finali nazionali e gli investimenti fissi lordi sono aumentati con la stessa intensità  (+0,2%), mentre il rallentamento del commercio mondialeha condizionato l’andamento delle esportazioni (-1,5%). Il modesto aumento degli investimenti ha sintetizzato da un lato il proseguire della crescita degli impianti e macchinari (+1,3%) e la ripresa dei prodotti in proprietà  intellettuale (+1,1%), dall’altro la riduzione delle costruzioni (-0,5%). Gliinvestimenti in mezzi di trasporto hanno fornito un contributo positivo, ma in significativa decelerazione (+2,4%). Nell’industria in senso stretto, alla crescita robusta del valore aggiunto nel primo trimestre (+1,2% rispetto al trimestre precedente) si sono accompagnati segnali contrastanti provenienti dagli ordinativi (-1,4%) e dal clima di fiducia che, in lieve diminuzione a maggio, continua ad oscillare sui livelli di inizio anno. Sempre a maggio si segnala il peggioramento dei giudizi sulle attese dell’economia per tutti i principali raggruppamenti economici. Nelle costruzioni, i risultati positivi del secondo semestre 2015 non hanno trovato conferma nei primi tre mesi del 2016, quando la diminuzione congiunturale degli investimenti ha riguardato, con intensità  analoga, sia le abitazioni sia i fabbricati non residenziali e le altre opere. A maggio il clima di fiducia delle imprese resta comunque su livelli elevati e si rafforzano i segnali di miglioramento sul mercato immobiliare”.