Rimborsi fiscali e scadenze tasse a confronto

Salvo proroghe di natura straordinaria, di norma per Decreto, il Fisco in materia di pagamento delle tasse non ammette ritardi; basta infatti un solo giorno di ritardo per cui scattano in automatico interessi e sanzioni da pagare. Invece quando si tratta di rimborsi fiscali lo Stato italiano nel restituire il dovuto ai contribuenti se la prende comoda, molto comoda.

E’ questa, in estrema sintesi, la fotografia di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, in accordo con una nuova indagine che èstata commissionata a KRLS Network of Business Ethics. Nel complesso, quindi, quando si tratta di rimborsare lo Stato si dimostra essere ad oggi ancora una volta un pagatore tardivo.

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Tasse arretrate con Equitalia

Quando un contribuente non paga le tasse, la riscossione dall’Inps o dall’Agenzia delle Entrate, dopo un ben preciso lasso di tempo, passa ad Equitalia, che èla società  pubblica che si occupa della riscossione di tasse e di tributi arretrati.

Ma cosa cambia dopo che, dall’1 ottobre scorso, èntrato in vigore il cosiddetto accertamento esecutivo? Ebbene, in merito èintervenuta con una nota proprio Equitalia, spiegando in particolare, a differenza di quanto riportato da alcuni organi di stampa, che non èprevisto alcun pignoramento della casa allo scadere del 60-esimo giorno dalla notifica ricevuta da parte dell’Agenzia delle Entrate.

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Come rateizzare le tasse

Se fino a qualche anno fa l’Italia era un popolo di risparmiatori, oggi l’italiano medio èun rateizzatore, ovvero uno che cerca di rateizzare qualsiasi cosa.

Nell’ultimo periodo infatti, grazie anche agli ottimi tassi di interesse, èpossibile effettuare un pagamento rateale per qualsiasi cosa e cosଠsi èiniziato a rateizzare il telefono, il frigo, la televisione e perchèno, anche le tasse.

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Rimborsi Equitalia pi๠facili

equitalia

Ottemperando al dettato del decreto legge 112/2008, Equitalia (la società  pubblica che da alcuni anni èconcessionaria unica della riscossione dei tributi sull’intero territorio nazionale) ha predisposto i moduli per la richiesta di rimborso che il contribuente puಠesercitare nelle ipotesi di versamento in eccesso.

L’esempio pi๠frequente èquello del pagamento effettuato due volte, tipico soprattutto nelle società  di grande o grandissima dimensione che eseguono centinaia di pagamenti diversi quotidianamente e in cui dunque gli errori sono all’ordine del giorno.

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Le grandi imprese nel mirino del Fisco

Giulio Tremonti

Fin dalle prime battute, le intenzioni del nuovo Governo in tema di controlli fiscali sono state chiare. Per espressa dichiarazione del ministro Tremonti, l’azione dell’Amministrazione Finanziaria deve concentrarsi maggiormente sui controlli nel territorio e meno sulla verifica della corretta regolarità  degli adempimenti formali.

In questo senso, parecchi di questi adempimenti sono stati soppressi (come l’elenco clienti-fornitori) mentre sono stati incrementati gli strumenti per i controlli sostanziali, e questo soprattutto a carico delle aziende di grandi dimensioni.

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Evasione fiscale del 2008, crescita senza fine

Possono essere letti in due modi, i pesantissimi dati sull’evasione fiscale del 2008 resi pubblici nel corso della tradizionale conferenza-stampa di fine anno del Comandante della Guardia di Finanza, il generale Cosimo D’Arrigo.

Vedendo il bicchiere mezzo vuoto, si ha la percezione dell’inguaribile tendenza italica a cercare quando possibile di schivare l’imposizione fiscale. Dall’altro lato, èpossibile apprezzare la crescita dei risultati dell’azione sul territorio da parte delle Fiamme Gialle.

àˆ proprio su questo punto che si sofferma l’attenzione del generale D’Arrigo, che segnala “una mirata e penetrante attività  di programmazione delle attività  di contrasto all’evasione”, con sensibili miglioramenti della resa media di ogni controllo (+30% circa).

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Calcoli per l’acconto IVA (seconda parte)

Partita iva

Al fine di determinare l’entità  dell’acconto, il metodo storico ècerto il pi๠semplice da applicare: l’acconto sarà  pari all’88% del debito IVA cosଠcome risultava dalla liquidazione del dicembre 2007 (per i contribuenti mensili) o dal saldo della precedente dichiarazione annuale (per i contribuenti trimestrali).

Coloro che nell’ultimo anno si sono trasformati da “mensili” in “trimestrali” dovranno far riferimento ad una liquidazione fittizia riferita agli ultimi tre mesi del 2007 (come se fossero stati trimestrali già  allora), e il discorso opposto per coloro che hanno subito nel 2008 il passaggio inverso.

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Introdotte alcune semplificazioni fiscali

Fra le pieghe del decreto anti-crisi si ritrovano diverse abrogazioni che il ministro dell’Economia Tremonti ha voluto apportare al sistema fiscale voluto nella precedente legislatura dal viceministro Visco.

Al di là  del merito, emerge con chiarezza la differente filosofia dei due politici: se Visco riteneva pi๠utile contrastare l’evasione fiscale introducendo una serie di limiti e di vincoli di natura adempimentale, Tremonti preferisce puntare invece a potenziare i controlli sostanziali sul territorio.

Il risultato, comunque, èche per le imprese si prospettano da oggi alcune semplificazioni che dovrebbero ridurre il tempo dedicato agli obblighi tributari.

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Spese di rappresentanza, nessuna novità  (terza parte)

plico di soldi di un pagamento

Ferma restando la totale deducibilità  degli omaggi di beni di valore unitario inferiore a cinquanta euro (purchèinerenti), il decreto dovrebbe innanzitutto distinguere le rimanenti spese di rappresentanza (deducibili solo se congrue e inerenti) in due grandi categorie.

La prima categoria ècostituita da quattro tipologie di spese che il decreto classifica sempre come inerenti. Si tratta, in particolare, delle spese per viaggi turistici finalizzati allo svolgimento di attività  promozionali, delle spese sostenute per le feste aziendali in occasione delle ricorrenze, delle spese sostenute per le cerimonie di inaugurazione di nuove sedi e, infine, delle spese sostenute in occasione di fiere o mostre.

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Acconto per il pagamento delle tasse

pagamento delle tasse

Per quanto riguarda i soggetti IRES, si applica il medesimo discorso fatto per l’IRPEF, ma con due variazioni: l’acconto èpari al 100% del vecchio debito d’imposta (non dunque il 99%) e il rigo del precedente Modello UNICO da controllare èil RN17.

In entrambi i casi, l’acconto non èsuddiviso in due parti bensଠèda versare in unica soluzione (entro il primo dicembre) quando il suo ammontare totale non supera 103 euro.

Per l’IRAP valgono regole sostanzialmente identiche. Le uniche particolarità  da precisare sono che per le persone fisiche l’acconto complessivo èpari al 99% del valore indicato nel Rigo IQ90 e per le società  èpari invece al 100% del valore indicato nel Rigo IQ95 delle rispettive dichiarazioni riferite al 2007.

Il discorso èinvece pi๠complesso per l’acconto sui contributi INPS. Bisogna distinguere il caso degli imprenditori da quello dei professionisti iscritti alla Gestione Separata (tutti gli altri soggetti non sono interessati).

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Scadenza versamento acconto per il pagamento delle imposte

In vista della scadenza del primo dicembre (poichè il 30 novembre èdomenica), viene il momento per i contribuenti di cominciare a fare i calcoli per verificare se e in che misura sono tenuti a versare acconti riferiti al periodo d’imposta in corso.

Come noto, ognuno puಠscegliere se versare gli acconti sulla base del metodo storico (ricavando cioèi valori dalla dichiarazione per l’anno precedente) oppure di quello previsionale (basato cioèsul prefigurare l’ammontare esatto del debito d’imposta che si formerà  nel 2008, e su quello calcolare gli acconti).

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Reddito Operativo Lordo e interessi passivi

pagamento delle tasse

Il Reddito Operativo Lordo (R.O.L.) èdato dalla differenza fra i ricavi derivanti all’impresa dallo svolgimento delle sue attività  ordinarie (escludendo dunque interessi attivi, proventi straordinari, rivalutazioni ecc.) e tutte le componenti di costo legate a loro volta all’attività  ordinaria ad eccezione delle quote di ammortamento e dei canoni di leasing, che non sono computabili.

Gli interessi passivi che risultano non deducibili perchè eccedenti rispetto agli interessi attivi sono deducibili nell’esercizio esclusivamente fino ad un massimo pari al 30% del R.O.L. cosଠdeterminato. Percià², se essi non raggiungono il famigerato 30% sono integralmente deducibili; se invece superassero tale soglia, la quota eccedente non si puಠdedurre dal reddito.

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Nuovo fisco per i distretti industriali

ritaglio di una fabbrica italiana

Un vanto del nostro tessuto produttivo sono i distretti industriali: pluralità  di aziende (talvolta anche centinaia) che operano in stretto contatto l’una con l’altra, normalmente operanti nello stesso ramo e integrate fra loro da rapporti di vario genere, come lo svolgimento in comune di determinate funzioni (approvvigionamenti di materie prime, attività  di ricerca e sviluppo ecc.).

Sono diffusi in tutta l’Italia, ma èsoprattutto nel Nord-Est che esse hanno assunto un ruolo-chiave nel prodigioso sviluppo economico di quelle aree.

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Adesione ai processi verbali di constatazione

primo piano di giulio tremonti

Il progressivo successo che la procedura di accertamento con adesione ha ottenuto nel corso dell’ultimo decennio, con vantaggi sia per l’Amministrazione Finanziaria (ridimensionamento dei contenziosi e dei tempi per la riscossione) che per il contribuente (drastica riduzione delle sanzioni), ha spinto nello scorso giugno il ministro Tremonti ad affiancare alla procedura ideata dal collega Visco una seconda procedura, consistente nell’adesione ai processi verbali di constatazione (PVC), ossia i documenti redatti dai funzionari della Guardia di Finanza al termine di un’ispezione, un accesso, un controllo di fatto negli uffici del contribuente, purchè nell’ambito di un accertamento parziale e non generale.

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