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Per promuovere la ripresa economica in Italia, sono state individuate diverse leve su cui puntare. “Il Sole 24 Oreâ€, in particolare, ne ha ipotizzate quattro su cui i tecnici del ministero dell’Economia stanno lavorando proprio in questo periodo. Va peraltro notato come al ministro Tremonti manchi tuttora il confronto con un collega al dicastero dello Sviluppo Economico, dopo le ormai remote dimissioni volontarie di Claudio Scajola, ancora privo di sostituto.

Iniziamo da oggi un viaggio all’interno della complessa manovra di oltre ventiquattro miliardi di euro, composta per i due terzi da tagli alle uscite e per un terzo da nuove entrate. Prima di cominciare, èbene perಠricordare che il passaggio parlamentare potrà , nei prossimi due mesi, stravolgere anche profondamente il contenuto del decreto-legge.

Tale direttiva risale al giugno del 2008, ed èoccorso un anno e mezzo per vederne l’attuazione nel nostro Paese: va perಠsottolineato come in realtà l’Italia sia stata il primo fra i ventisette membri comunitari ad arrivare alla fine del percorso di ricezione.

Questo problema, che causa grosse crisi di liquidità alle imprese con tutte le difficoltà conseguenti, èstato sollevato presso le autorità già da molti anni da parte delle associazioni di categoria, peraltro con scarsi risultati.

Secondo l’attuale ministro del Welfare Maurizio Sacconi, perà², le nuove norme sono nate in un clima difficile, da campagna elettorale, e con una contrapposizione sociale piuttosto elevate fra le sigle di rappresentanza dei lavoratori e delle imprese.

Ma gli effetti sono comunque pesanti: secondo i dati diffusi dalla CIA (Confederazione Italiana Agricoltori) nel corso del 2008 i costi di produzione sono cresciuti mediamente del 9%, con punte record per i concimi (+43,3%), ma anche la crescita degli oneri di natura socio-previdenziale non scherza (+26,8% nell’ultimo biennio).

Come noto, l’Europa impone dei limiti massimi alla produzione di latte per evitare il crollo dei prezzi legato alla sovrapproduzione. Lo Stato italiano ha dovuto pagare negli anni svariati miliardi di euro legati alle multe provenienti da Bruxelles a causa delle continue violazioni degli allevatori, multe che poi lo Stato ha addebitato agli stessi imprenditori: da qui, le infinite battaglie a colpi di cortei guidati dall’indimenticabile mucca Ercolina.

Al di là del merito, emerge con chiarezza la differente filosofia dei due politici: se Visco riteneva pi๠utile contrastare l’evasione fiscale introducendo una serie di limiti e di vincoli di natura adempimentale, Tremonti preferisce puntare invece a potenziare i controlli sostanziali sul territorio.
Il risultato, comunque, èche per le imprese si prospettano da oggi alcune semplificazioni che dovrebbero ridurre il tempo dedicato agli obblighi tributari.

àˆ stato stabilito che già dal 2008, infatti, sarà possibile dedurre il 10% dell’imposta regionale sulle attività produttive dall’IRPEF o dall’IRES.
E si èaperta un’imprevista finestra anche sul passato, stabilendo un metodo di calcolo piuttosto complesso al fine di richiedere un piccolo rimborso relativo alle imposte sui redditi versate nei passati quarantotto mesi e inerenti i costi del personale e gli interessi passivi (componenti totalmente indeducibili ai fini IRAP).

Innanzitutto, si èscelto di rinunciare a favorire il ricorso al lavoro straordinario, lasciando esclusivamente il campo ai premi di produttività previsti dai contratti di comparto, aziendali o individuali. Nel 2009, percià², lo straordinario tornerà ad essere tassato in forma regolare.