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Direttive comunitarie IVA 2010

iva

Governo e Parlamento non hanno fatto in tempo a recepire alcune direttive comunitarie molto urgenti: èinfatti stato predisposto uno schema di decreto legislativo di ricezione, ma gli aspetti ancora da limare si sono rivelati diversi e la scadenza del 31 dicembre èormai trascorsa.

Tre sono i capitoli principali: le nuove regole di rimborso IVA ai non residenti (di cui abbiamo già  trattato), le novità  su tempistica e contenuto della comunicazione all’Agenzia delle Dogane delle operazioni intracomunitarie eseguite (questione ancora nebulosa su cui si attendono notizie con grande urgenza, data l’imminenza delle scadenze a carico dei contribuenti) e le nuove regole sulla territorialità  dei servizi in materia di IVA e di rimborso iva.


Vi èdunque da aspettarsi un procedimento d’infrazione a carico del nostro Paese, ma i cardini della direttiva sulla territorialità  dei servizi sono comunque già  operativi; esse, infatti, erano già  sufficientemente dettagliate da poter essere applicate anche senza la legge di recepimento nazionale, e d’altronde questo èindispensabile, dato che le stesse norme che devono entrare in vigore contemporaneamente in ventisette Stati diversi: non si poteva certo attendere i ritardi del singolo Paese.

In attesa, dunque, del decreto legislativo (che potrà  stabilire novità  di carattere secondario in sede di concreta applicazione), i principi generali sono già  operanti dal primo gennaio, ed èbene che tutti coloro che eseguono continuativamente o anche solo occasionalmente operazioni con l’estero si tengano aggiornati, poichè le modifiche sono diverse e di grande impatto.


Prima di affrontare il dettaglio della direttiva, èbene ricordare il principio generale secondo cui un’operazione èimponibile ai fini IVA, fra le altre cose, quando èseguito nel territorio dello Stato mentre èsclusa in caso contrario. La direttiva interviene proprio per rivoluzionare il concetto di territorialità  nelle prestazioni di servizi.