Imprese affamate di sconti e convenzioni

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La crisi pi๠grave dagli anni Trenta ha spazzato via molte imprese dal mercato, e ha costretto tutte le altre a rivedere i propri conti al fine di individuare le spese inutili da ridimensionare per far quadrare i conti.

E le aziende che offrono servizi destinati ai grandi numeri hanno pensato bene di venire incontro ai milioni di piccole e medie imprese italiane per offrirgli soluzioni nuove e meno onerose per la loro vita di tutti i giorni.

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Olio, pizza e tritolo salvano l’industria italiana

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Nel periodo probabilmente pi๠cupo della crisi, ossia i primi mesi dell’anno in corso, nel nostro Paese alcuni settori produttivi vanno controcorrente e ottengono risultati lusinghieri in termini di crescita del fatturato.

La notizia arriva dall’IPI, un ente di ricerca emanazione del Ministero dello Sviluppo Economico. Suddividendo il settore secondario in tanti segmenti quanti sono i prodotti immessi sul mercato, infatti, alcuni ambiti di nicchia vedono crescere in misura molto significativa la loro quota di mercato.

L’analisi ècalcolata su base annua, confrontando i dati registrati nel mese di marzo 2009 col marzo 2008.

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Aeronautica, la crisi si fa sentire

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Il quotidiano “Il Sole 24 Ore” ha recentemente pubblicato un interessante disamina del mercato mondiale del settore dei velivoli, analizzandone a tutto tondo i segmenti con le rispettive prospettive e difficoltà .

La sezione pi๠importante, ovviamente, èquella della costruzione degli aeromobili: un segmento fortemente polarizzato. Al di là , infatti, dei costruttori di piccoli aerei, si calcola che solo otto compagnie nel mondo costruiscano aeroplani con oltre cento posti (fra loro, si segnalano la rampante società  canadese Bombardier e i brasiliani dell’Embraer, ma per il prossimo futuro vanno tenute strettamente d’occhio altre imprese situate in Russia, Cina e Giappone), e solo due, di fatto, dominino il mercato dei grandi velivoli con centinaia di posti: Boeing e Airbus.

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L’ENAC segnala la crisi del comparto aereo

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L’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, nel suo rapporto annuale sullo “stato di salute” del settore aeronautico, mette in evidenza le gravi difficoltà  in cui anche questo comparto si dibatte di questi tempi.

Dal 2002 in poi, infatti, il traffico aereo di passeggeri e merci ha registrato un costante aumento, almeno fino al 2007. Il 2008, invece, ha segnato per la prima volta dopo anni dei decrementi: -1,8% nel traffico passeggeri e -9,9% nel traffico merci.

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Il debito pubblico sale, le entrate tributarie scendono

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Il Bollettino delle statistiche macroeconomiche dalla Banca d’Italia segnala nuovi e preoccupanti dati sullo stato di saluto dell’economia pubblica.

Innanzitutto, infatti, si nota la crescita in valore assoluto del debito pubblico: a marzo 2009 si ètoccata la quota di 1.741.275.000.000 euro, pari a ben trentaquattro miliardi in pi๠rispetto soltanto al mese precedente.

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Crollo delle offerte di lavoro on line

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La società  che gestisce il portale Monster, forse il principale luogo virtuale dove avviene l’incontro fra domanda e offerta di lavoro, ha annunciato dati sorprendentemente negativi sul numero delle inserzioni pubblicate quotidianamente nei vari Paesi europei.

Nel momento storico in cui, infatti, le imprese chiudono o tagliano drasticamente il personale, le richieste di lavoratori (qualificati e non) necessariamente va a picco, e il fatto che lo strumento di recruitment sia quello virtuale non cambia la sostanza dell’argomento.

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La recessione travolge negozi e botteghe

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Se per il settore del benessere non c’ècrisi, per altri settori il calo dei consumi risulta essere stressante e già  da molti anni i cosiddetti “esercizi di vicinato”, e cioèi piccoli negozi di quartiere, soffrivano una notevole crisi derivante principalmente dalla grande distribuzione: supermercati, ipermercati e hard discount hanno progressivamente messo all’angolo i piccoli esercenti, impossibilitati a garantire la stessa varietà  di merce nè prezzi altrettanto convenienti, che invece i grossi distributori possono permettersi sfruttando le economie di scala.

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Il settore del benessere non conosce crisi

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Per quanto gli italiani stiano vivendo in questi mesi la fase pi๠acuta della crisi globale, ci sono settori di prodotti tutto sommato voluttuari che tuttavia non sembrano scontare pi๠di tanto le difficoltà  del momento.

àˆ il caso del cosiddetto “wellness”, l’insieme di tutti i trattamenti di cura della persona e del suo benessere fisico. Un settore quanto mai promettente e da molti anni in espansione, se èvero – come segnalano le statistiche – che riesce da solo a muovere circa 5,5 miliardi di euro all’anno: di questi, quasi la metà  (2,2 miliardi) sono spesi fra fitness e piscina, mentre la parte restante si suddivide fra cura del corpo e del viso, integratori alimentari e articoli sportivi.

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Da Unioncamere un’iniezione di fiducia

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Nei giorni scorsi èstato presentato il consueto rapporto annuale di Unioncamere, che raccoglie i dati rilevati dalle oltre cento Camere di Commercio sparpagliate nel territorio italiano.
Nel rapporto si traggono, in questa fase di crisi, alcune indicazioni positive e apprezzabili.

Nonostante infatti la regressione dei livelli del Prodotto Interno Lordo, infatti, le imprese italiane stanno in questi mesi affrontando una fase di razionalizzazione, di taglio delle inefficienze e di riposizionamento sui mercati (armi difensive contro la crisi) che potranno costituire pi๠avanti, al momento della ripresa, potenti armi offensive per competere lungo i mercati internazionali.

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Festival dell’Economia a Trento

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Il capoluogo tridentino ospiterà  fra il 29 maggio e il primo giugno la quarta edizione del Festival dell’Economia, un incontro internazionale di grande risonanza sui temi dello sviluppo sostenibile e della finanza globale.

Come negli anni passati, la città  di Trento attende con impazienza lo svolgersi della kermesse, da cui si attende un consistente ritorno economico soprattutto sul fronte della ricettività  e della ristorazione: nell’edizione del 2008, spiegano i dirigenti comunali, vi èstato un ritorno di due milioni e trecentomila euro circa, a fonte di circa un milione di euro di spese.

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PIL e disoccupazione, anche il 2010 sarà  durissimo

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La Commissione Europea ha diffuso pochi giorni fa la sua periodica relazione sulle previsioni dell’andamento dell’economia comunitaria e dei singoli Stati.

Gli scenari prefigurati per l’Italia, tanto per cambiare, sono pessimi. Via via che il 2009 prosegue, si consolidano le previsioni sulla caduta del Prodotto Interno Lordo, la pi๠drammatica da molti decenni a questa parte: secondo la relazione, il 2009 si chiuderà  con un -4,4% su base annua rispetto ad un 2008 che a sua volta era stato tutt’altro che esaltante.

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Progressivo impoverimento dei lavoratori

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Una cosa èla percezione comune, spesso deviata da fattori soggettivi, e un’altra sono le statistiche ufficiali: ma ora che anche la Banca d’Italia lo ha confermato, la sensazione di generale impoverimento di impiegati ed operai non puಠpi๠essere considerata una chiacchiera da bar.

Il Centro Studi della nostra Banca Centrale, infatti, ha pubblicato i risultati di un’approfondita ricerca macroeconomica sul reddito dei lavoratori esaminando l’arco temporale che va dai giorni dell’ultima, pesante svalutazione della lira (1993) fino al 2006.

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Decreto incentivi (prima parte)

Dopo un iter parlamentare non privo di difficoltà , il cosiddetto “decreto incentivi” (DL 5/2009) ha finalmente ottenuto dall’aula del Senato l’approvazione definitiva.

Il decreto fu varato un paio di mesi fa con lo scopo di offrire una serie di risposte alle esigenze dettate dalla permanente crisi dell’economia; nel corso degli ultimi mesi, tuttavia, sono state apportate al testo originario una serie di correzioni e di integrazioni. Vediamo dunque, fra le modifiche introdotte, quali appaiono di maggior interesse per imprenditori e lavoratori.

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Il settore del lusso aspetta la ripresa

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Le imprese che presentano prodotti di lusso nei settori della gioielleria, della moda, del design e dell’enogastronomia sono in gran parte iscritte all’associazione Altagamma, presieduta da Leonardo Ferragamo.

In occasione del convegno tenutosi a Milano lunedଠ30 marzo, i rappresentanti del settore hanno tracciato anche per i beni di lusso delle previsioni negative per il 2009.

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